Fobie impensabili: tu di cosa hai paura?

Fobia, è un termine greco che indica una paura irrazionale e persistente che porta alla repulsione di certe situazioni, animali, oggetti o persone.

E’ difficile che qualcuno non abbia paura di qualcosa. Si può avere paura di non passare un esame all’università, di non arrivare a fine mese, di essere lasciati dal proprio partner…

Ma, a volte, una semplice paura può trasformarsi in qualcosa di ingestibile, che non ci fa vivere in modo sereno le nostre giornate di vita quotidiana. Quando la paura diventa, in questo caso, patologica, si parla di fobie.

Fobie comuni

Vi sono talmente tanti tipi di fobie, ma soprattutto nomi piuttosto strani, se non addirittura complicati da leggere, che spesso stupiscono.

Basti pensare alla claustrofobia, molto comune tra gli individui che temono gli ascensori e gli spazi chiusi, l’aracnofobia, ovvero la paura dei ragni, oppure l’emofobia, la paura del sangue.

Ma ci sono alcune fobie davvero impensabili, che mai avrei pensato potessero realmente esistere.

Fobie dai nomi strani: Tripofobia

Una paura davvero strana. E’ la paura dei buchi.

Sì, buchi di ogni genere: quelli delle spugne da bagno, dei coralli, delle fragole e dei melograni, e addirittura delle bolle di sapone o del formaggio svizzero Emmental.

So che può sembrare assurdo, ma in effetti è una fobia piuttosto diffusa nel mondo, nonostante non sia ancora ufficialmente riconosciuta come disordine psichico.

Alcuni studi scientifici sostengono che la tripofobia potrebbe derivare da una reazione di difesa inconscia che abbiamo ereditato dai nostri antenati. L’istinto di difesa nei confronti di alcune tipologie di animali velenosi che presentano un pattern sul corpo a forme circolari, potrebbe esserne la causa. I serpenti ne sono un ottimo esempio.

fobia dei buchi, bolle di sapone che fluttuano nell'aria, dietro sullo sfondo ci sono alberi

Fobie impensabili: Pediofobia

Parlo ai genitori e alle baby sitter: vi è mai capitato di avere una bambina che ha paura delle bambole?

Ebbene sì, vi sono casi in cui sia bambini che adulti possono avere paura dei bombolotti o dei giocattoli più o meno simili a figure umani.

Solitamente, questa fobia, deriva dall’automatonofobia, che sarebbe una repulsione per tutto ciò che è fatto a imitazione di un essere umano.

Pazzesco, vero? Sicuramente queste persone non avranno mai visto i film horror Annabelle, o La bambola assassina.

fobia delle bambole, bambola di porcellana dai capelli lunghi biondi e ricci, indossa un cappello che se lo tiene con una mano, indossa un vestito medievale bianco con decorazioni intorno al collo e gonna a pois azzurra

Cromatofobia

Questa è una fobia assai sconcertante.

E’ la fobia dei colori.

Sì, avete letto bene. Chi ha questa tremenda paura, vorrebbe vivere in una televisione degli anni ’70, in bianco e nero.

Molto spesso le fobie nascono da un evento traumatico, per cui questa potrebbe essere la causa che porta a una vera e propria sofferenza di chi ne è colpito.

paura dei colori, matite colorate in riga una accanto all'altra disposte in posizione obliqua, con goccioline d'acqua sopra, i colori sono tonalità di verde, arancione e rosso

Omatofobia

La paura degli occhi.

Questa è una fobia tipica di chi non osa guardarti negli occhi. Con questo non voglio insinuare che tutti coloro che non ci rivolgono lo sguardo abbiano l’omatofobia, ma potrebbero essere semplicemente molto timidi.

Chi ha questo tipo di fobia, potrebbe aver visto, magari, in un cartone animato qualcuno perdere l’occhio. Ne è un esempio Tom & Jerry, in cui il povero gatto spesso perde parti del corpo nelle sue epiche battaglie col topo di casa.

Oppure, più presumibilmente, essere stati colpiti nella zona oculare potrebbe condurre all’omatofobia.

paura degli occhi, occhio azzurro, di una donna

Agorafobia

Questo è un vero e proprio terrore degli spazi aperti.

La persona che ne soffre può manifestare sudorazione, palpitazioni, attacchi di panico.

Fortunatamente, come per tutti gli altri tipi di fobie, può essere curata. La terapia è di tipo farmacologico, oppure psicoteraputico. Quella farmacologica è a uso di benzodiazepine e antidepressivi.

Con la psicoterapia, lo psicologo può aiutare la persona colpita da questa fobia ad analizzare i processi cognitivi e modificarli, portandola al superamento della paura step by step.

paura degli spazi troppo aperti, paesaggio di campagna in uno spazio aperto, ci sono alberi, qualche casetta in mezzo alla foto, e una catena di montagne sullo sfondo

Barofobia

Sappiamo tutti che il barometro misura la pressione atmosferica: da quì deriva il nome della paura della gravità.

Proprio così, queste persone hanno il terrore di essere schiacciate dalla gravità, oppure l’esatto contrario.

Una persona barofobica potrebbe, invece, pensare che ad un certo punto la forza di gravità sparirà, e finiremo tutti per fluttuare nell’aria.

I film di fantascienza in cui vi sono scene nello spazio, direi che non fanno proprio al caso suo.

paura della gravità, astronauta che si lascia fluttuare nello spazio

Panofobia

Personalmente, sono dell’idea che questa sia la fobia peggiore di tutte.

La panofobia è la paura di tutto: si ha letteralmente paura della paura stessa.

Non c’è molto da dire, insomma, se non che è una tipica fobia delle persone affette da schizofrenia, le quali si sentono costantemente minacciate da un male sconosciuto.

paura di tutto, donna con le mani legate da una corda

Hipopotomonstrosesquipedaliofobia

Volevo finire in bellezza, con una fobia dal nome piuttosto strano e complicato.

Scommetto che avete letto solo “hipopoto” e siete finiti con “fobia”, vero?

Come molti di voi potrebbero pensare, giurereste che si tratta della paura degli ippopotami, ma non è così.

L’hipopotomonstrosesquipedaliofobia, ho voluto riprovarci, non è altro che la paura delle parole lunghe.

In realtà, la parola iniziale “hipopoto”, parola greca, significa grande, “monstro”, mostruoso, “sesquipedali”, dal latino parola grande, e infine “phobos”, paura.

fobia delle parole lunghe, parola del film mary poppins: supercalifragilistichespiralidoso, giù in basso accanto alla scritta c'è l'immagine ombreggiata di mary poppins con l'ombrello

L’arte esorcizza le paure

Una bellissima e originalissima idea che, attraverso il vernissage tenutosi il 14 gennaio, l’Ambulatorio dell’Arte di Torino, via Eandi 29, ha come scopo aiutare a superare le paure attraverso l’arte.

All’interno dell’Ambulatorio sono state esposte opere di numerosi artisti, che riportavano a una paura. Paure infantili, del nulla, dei legami, dei rapporti interpersonali, del caos, di invecchiare, dei media, dei demoni, di ingrassare, del silenzio, e tantissime altre. 64 per la precisione, tutte paure che fanno parte di tutti noi, esposte al pubblico.

“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno”, Martin Luther King.

Ana Maria Manea
Ana Maria Manea
Studentessa aspirante insegnante di inglese. Poetessa Dice di sé: “25 anni molto ambiziosa e sognatrice, scrivo poesie fin dal momento in cui ho preso in mano per la prima volta una penna, all'età di 6 anni. A scuola ero una piccola Hermione Granger, e ho sempre amato scrivere. Ma la mia vera passione prende piede all'inizio della mia adolescenza, con la poesia intitolata "Il valore della donna", sul tema della violenza sulle donne. Sono talmente legata alla natura che mi circonda e alla vita, che mi basterebbe anche solo una goccia di pioggia perché l'ispirazione prenda il sopravvento”.