Liam, “Città di carta”: “Canto la fragilità umana”

Intervista con Liam

«Questa canzone descrive chi è Liam. Descrive il contrasto, ma anche la collaborazione tra energia e tristezza». “Città di carta” è il nuovo singolo di Liam, all’anagrafe Simone Vianello. Il brano del cantante di Mestre è in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme streaming da febbraio. 

«L’ho scritta insieme a un altro ragazzo a dicembre – dice Liam –. Ha una melodia energica e un ritornello perfetto per essere cantato davanti a un palco. Ci siamo chiesti “cosa urlerebbe la gente in un live?”. Così ci è subito venuto in mente il verso “piove, piove, piove”».

Come sempre, per saperne di più abbiamo contattato Liam vi proponiamo questa breve intervista.

Il brano

La genesi di “Città di carta” rispecchia l’indole di Simone. Lui che ha scelto il nome Liam un po’ perché doveva, quando si è iscritto tre anni fa al contest nazionale Festival Show, parte dalla tristezza e dalla malinconia per immedesimarsi nelle storie delle persone.

L’ha fatto anche a 11 anni scrivendo una canzone per un amico che si era ammalato. «Dopo anni mi chiedo come fosse possibile per me così piccolo scrivere frasi profonde» ammette Simone parlando di quella canzone dal titolo “Dentro te” che è la sintesi perfetta dell’empatia.

Il videoclip di “Città di carta”

Ancora oggi ricerca quel fanciullo capace di parlare di sé e degli altri. E così “Città di carta” diventa l’immagine perfetta dell’energia, del caos di un agglomerato urbano, che si sposa con la malinconia della pioggia del ritornello. «La carta è la fragilità per eccellenza che quando piove si bagna – spiega Liam –. Però il messaggio finale è di rinascita e forza di rialzarsi». Un incoraggiamento che oggi risuona utile anche e soprattutto per il periodo che stiamo vivendo.

Il 30 aprile uscirà un nuovo brano “Party”, un featuring con Davide Caregnato che è già possibile pre-salvare sulle piattaforme streaming.

Liam presenta città di carta, la nuova canzone, in foto lo sfondo è bianco, lui guarda verso destra, ha una maglietta bianca, è di profilo a mezzo busto
Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.