Lorenzo Alessandri e Gustavo Rol, due volti della Torino Magica.

Lorenzo Alessandri, pittore, e Gustavo Rol, esperto di paranormale, sono due facce della stessa Torino: quella esoterica e occulta che tanto ha fatto parlare di sé nel tempo e continua tuttora. La Torino magica che vede molti punti di contatto tra questi due uomini così diversi tra loro eppure così affini.

Lorenzo Alessandri nasce nel 1927, Gustavo Rol nel 1903, entrambi fanno parte di una Torino in costante movimento, martoriata da due guerre e poi in risalita. Entrambi fanno i conti con l’occulto. Alessandri perchè definito “vescovo di Satana” o “papa nero“. Rol perché chiamato “mago” o l’uomo dell’ im-possibile.

Lorenzo Alessandri e Papé Satàn

Lorenzo Alessandri , che gli piacesse o no, a causa di questi due appellativi, vescovo di Satana e papa nero, viene fatto entrare di diritto nella Torino Magica . I due nomi gli arrivano in parte dalla fondazione della “soffitta macabra”, luogo nato nel 1944 in via Aurelio Saffi 15 bis a opera sua e di un altro gruppo di artisti tutti riuniti sotto il nome Surfanta, e in parte da certe frequentazioni. Perché , sempre a ridosso degli anni ’40 e ’50, era solito incontrare, per amene conversazioni, un prete che aveva abbandonato l’abito talare e si faceva chiamare “Papé Satàn”.

Lorenzo Alessandri e Gustavo Rol, due volti della Torino Magica. Il pittore accanto a uno dei suoi dipinti in una foto in bianco e nero.
Lorenzo Alessandri, foto Courtesy of Archivio Attini

In realtà per molti questo prete non sarebbe stato altro che un clochard che girovagava nei pressi della Mole Antonelliana. Ma lo stesso Alessandri affermava di aver ricevuto in regalo da Papè Satan paramenti e altri oggetti sacri che hanno fatto parte della sua collezione legata al mondo della religiosità anche occulta, e di cui si trova memoria in qualche fotografia. Iniziano le coincidenze. Nel 1994 esce un libro: Il Mistero del papa nero, scritto da Rol con Umberto G. Barbera, Torino, Newtel.

Gustavo Rol, mago o ciarlatano?

Gustavo Rol invece, è stato definito, singolarmente sempre partendo dagli anni 50, un prestigiatore, un ciarlatano, un santo, un mago un ipnotista per i suoi poteri di ” levitazione, chiaroveggenza, xenoglossia. Ma anche telepatia, materializzazione e smaterializzazione di oggetti, precognizione, retrocognizione.

Senza dimenticare telecinesi, bilocazione , viaggi nel tempo, potere di guarigione, folgorazione, diagnosi di malattie sotto forme di endoscopia e visione dell’aura e traslazione o agilità.” Così come spiega il nipote Franco Rol. Per molti un uomo dai grandi poteri, per moti altri un impostore. La diatriba dura ancora ora.

Lorenzo Alessandri e Gustavo Rol, due volti della Torino Magica. Foto in bianco e nero del volto di Gustavo Rol.
Gustavo Rol foto Courtesy of Franco Rol.

Incredibili coincidenze

Ma sono tante le coincidenze e i punti di contatto di Gustavo Rol con Lorenzo Alessandri o viceversa. Entrambi si dedicano in modi e con caratteristiche diverse alla pittura. Alessandri in modo dirompente , catartico quasi , tanto da essere definito il pittore dell’inconscio dalla rivista Arte. Rol in modo diverso, più paesaggistico, di respiro.

Per entrambi accade che le loro ultime dimore siano inaccessibili, perché chiuse ai visitatori o perché non più esistenti.La casa di Gustavo Adolfo Rol, in via Silvio Pellico 31 a Torino, è chiusa al pubblico da tanto tempo e pare di proprietà di una società londinese. Fuori solo una piccola targa in memoria e un sito su internet che la definisce “luogo chiuso temporaneamente”.

Lorenzo Alessandri e Gustavo Rol, due volti della Torino Magica
Foto da archivio Rol

La casa che invece era stata dimora, dagli anni ’70 fino alla morte, di Lorenzo Alessandri chiamata il Trucco Surfanta a Giaveno (To) , è stata rasa al suolo. Dopo la morte, viene venduta dalla sua ex moglie Dina Foppa e di li a poco lascerà il posto a un complesso residenziale che qualche abitante di Giaveno definisce scherzosamente “L’ ECOmostro”.

Torino magica? No, grazie

Entrambi negano, sia Rol che Lorenzo Alessandri, in modi e modalità diverse, di appartenere alla Torino Magica. Vittime dello stesso occulto, in realtà vittime di quel senso di “strano” che faceva in fretta in quegli anni, e forse ancora ora, a prendere piede e a etichettare persone al di fuori dell’ordinario, come personaggi dediti all’occultismo e appartenenti alla sfera della Torino Magica.

Lorenzo Alessandri e Gustavo Rol, due volti della Torino Magica.
Il trucco Surfanta immagini di repertorio TV la voix

Andiamo avanti con le coincidenze. Entrambi sono alla ricerca postuma, tramite i loro estimatori, di un luogo di raccolta delle loro opere , dei loro scritti, delle loro memorie artistiche e personali. Insomma di quella produzione che racconta tanto di loro. Gustavo Rol , dopo la mostra di Torino del 2018 ha visto il costituirsi di un comitato per l’apertura del museo Gustavo Adolfo Rol, che però allo stato attuale non ha ancora avuto risposte concrete. Lorenzo Alessandri è in attesa dell’ apertura del Museo Alessandri a Giaveno da più di due anni a questa parte. Andiamo avanti.

Una coincidenza di nome Mauro Maneglia

C’è una persona, anche lui di Torino, che entra a far parte di queste incredibili coincidenze. Si chiama Mauro Maneglia. Nato e cresciuto in un contesto di famiglia d’arte e allievo di Pontecorvo, uno dei fondatori del gruppo Surfanta e della Soffitta Macabra, Maneglia ha custodito e fatto da guida alla mostra su Gustavo Rol che si è tenuta a Torino dal 21 dicembre 2018 fino all estate dell’anno successivo. E sarà lo stesso Maneglia a custodire e guidare i visitatori alla mostra Lorenzo Alessandri tra Inconscio e Surreale , che si terrà a Collegno , sala delle Arti, dal 10 settembre al 9 novembre 2021.

Mauro Maneglia durante la mostra su Rol e poi custode successivamente su Lorenzo Alessandri. Inginocchiato vicino a un ritratto
Mauro Maneglia durante l’apertura della mostra su Rol

Amico di lunga data di Giovanni Villa, il regista del film Gustavo Rol e lo spirito intelligente che è stato proiettato a Torino pochi giorni fa, e amico da oltre vent’anni della curatrice della prossima mostra su Alessandri a Collegno, Monica Col. Ed è stato proprio lui a metterli in contatto diversi anni fa. Coincidenza?

Il cinque di fiori

Ancora coincidenze, parliamo della carta del cinque di fiori. Questa carta è dipinta sulla porta della “soffitta macabra”. E a fianco troviamo il nome Rol. La mente corre immediatamente a un esperimento di Rol. Il 22 febbraio 1984 materializza su un pezzo di carta il disegno di un 5♣. È d’obbligo far notare che, esattamente come come sulla porta della “soffitta macabra”, i della carta semi sono tutti rivolti nella stessa direzione. I 5♣ di qualunque mazzo di carte invece presentano tre semi in una direzione e due nell’altra. La data vicino al.nome di Rol sulla porta però è del 1954. Curioso vero?

Da destra il cinque dipinto sulla porta della Soffitta Macabra, il cinque materializzato da Rol e una comune carta

L’incontro a Lione

A ridosso degli anni ’50 Rol era un cinquantenne con due guerre che l’avevano segnato nell’animo – ci racconta Mauro Maneglia -. Aveva combattuto, aveva visto la morte, le case distrutte, esattamente come Alessandri, ma era anche in possesso di facoltà preziose quanto uniche! Era solito affrontare viaggi. E la Francia era una meta a lui familiare. Ed è stato a Lione che Alessandri e Rol si conobbero. Circostanze fortuite. Uno per i suoi passaggi… E l’altro per relazioni con persone del posto.

In realtà si conoscevano già di fama. E di certo la differenza di età tra i due poneva delle differenze su molti argomenti… Se Alessandri viveva situazioni personali e con la sua arte prorompente ne raffigurava i caratteri.. Rol la combatteva e la gestiva.. Non poteva nascere una collaborazione..

L’oriente e la pittura altri punti di incontro

Quando ho iniziato a occuparmi di Rol – continua Maneglia – scoprii che la sua fama esisteva anche nell oriente e tutti i luoghi dove Alessandri si recava per i suoi intetessi legati alle tradizioni, all arte, ai simboli, al buddismo, al Tibet. Punti e luoghi comuni a queste due persone che oltre a essere unici hanno prodotto esperienze uniche. Su fronti diversi.

Dipinto di Gustavo Rol
Gustavo Rol “Carretto”

L’ immagine pittorica ha toccato Rol che raffigurava soggetti.Soggetti che cambiavano forma e posizioni sulle tele. Molti parlavano di Rol come un mago uno stregone un menzognero in cerca di fama…. Alessandri, beh Alessandri è stato classificato anche lui…Se come dicono i Buddhisti, ogni uomo è unico e irripetibile anche il percorso di ognuno no è unico e si affronta con le proprie scelte personali..La parte umana non viene mai citata se non da chi ha veramente saputo andare oltre le etichette.

Due figure che possono insegnarci molto

Entrambi hanno avuto amici veri, persone che hanno potuto apprezzare le loro virtù e che sono coloro che parlano meno. E quando raccontano qualcosa lo rivivono trasmettendo emozioni forti… Le forze negative possono travolgere, isolare mettere a disagio comuni persone. .

Ma di certo, se pur in modo diverso, hanno vissuto sulla loro pelle influenze, stati d animo paure, smarrimenti.. Gioie. Che solo loro si porteranno dentro.. A noi rimangono delle figure che possono insegnarci molto. Per altri non sono che due personaggi curiosi di cui si è parlato tanto..”

Lizzy opera di Lorenzo Alessandri Courtesy of collezione Fragapane

Alto, impenetrabile, estroso

Ma cosa pensava Alessandri di Rol? Lo troviamo scritto in 45° Parallelo, n. 52, settembre-ottobre 1972, in una lettera dello stesso Alessandri alla redazione e commentata da Ernesto Caballo.

“E’ una delle figure più inquietanti della Torino notturna. Alto, impenetrabile, estroso, ambitissimo, ricercatissimo, concede la sua presenza solo ad alcuni ristretti circoli. Il professore è un cultore dello spirito di Napoleone, dichiara di credere in Dio e di trarre i suoi poteri dal regno della Mente e di essere come “il guardiano del tesoro che possiede la chiave di ricchezze inestimabili, ma non può spenderle a suo favore.

Due uomini di “prodigio”

Le sue éxpertises hanno stupito e affascinato uomini come Picasso e Fellini, re e imperatori. La casistica è enorme: i fatti straordinari che gli vengono attribuiti sono innumerevoli: dicono che trasformi qualsiasi carta da gioco in un’altra, solo col pensiero.

Due uomini uniti dalla stessa città, dalle stesse dicerie di “stregoneria” e occultismo, dall’ arte e dalla pittura. Dalla stessa epoca , dalle case che non esistono più, da luoghi in memoria che non sono ancora compiuti, da aloni di mistero che continuano dopo la morte, da intrecci di persone che si conoscono e scoprono legami tra loro. Da un soprannome e da un libro. Dall’accettazione del prodigio come fatto inevitabile per entrambi. Sono solo tutte coincidenze?

Lorenzo Alessandri e Gustavo Rol, due volti della Torino Magica.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".