Mauro Ottolini e l’Orchestra Ottovolante ft. Raphael Gualazzi

Il Maestro Mauro Ottolini e l’Orchestra Ottovolante sono davvero una potenza e la loro bravura è pari solo alla loro simpatia. Lo sappiamo bene noi che eravamo nella sala stampa Lucio Dalla, durante il Festival di Sanremo 2020. A sorpresa, squillino le trombe e rullino i tamburi, siamo stati coinvolti in una performance live che ci ha lasciato davvero a bocca aperta. Tutti pronti, con cam e macchine fotografiche davanti al photocall per l’arrivo di Raphael Gualazzi e invece dall’altro ingresso ci arriva il suono di una banda che piano piano, uno dopo l’altro sfilano nella sala stampa. Dopo il trenino a suon di “Mamma Maria”, il momento più divertente del nostro periodo ai domiciliari al palafiori di Sanremo.

Mauro Ottolini e l’Orchestra Ottovolante si sono esibiti alla 70° edizione del Festival di Sanremo, accompagnando Raphael Gualazzi nel brano “Carioca”(dall’album “Ho un piano”, etichetta Sugar), portando una ventata di Jazz in puro stile New Orleans sul palco dell’Ariston.

“La prima volta che ho sentito Raphael Gualazzi cantare e suonare una sua canzone mi sono reso conto che aveva qualcosa di speciale”, commenta Ottolini, “C’è un forte legame tra di noi, il folle amore per il Jazz“.

Ma conosciamo meglio il grande Maestro e la sua orchestra!

Mauro Ottolini

Mauro Ottolini, classe ’72, veneto, è compositore, arrangiatore, polistrumentista e specialista degli ottoni.

Si diploma presso il conservatorio di Verona, con il massimo dei voti in trombone, e alcuni anni dopo ottiene una laurea in jazz, presso il conservatorio Bonporti di Trento.

Studia con il trombonista Steve Turre, con il quale impara a suonare le conchiglie marine, arrivando a realizzare un progetto dal nome “Sea Shell”. Un progetto prodotto dall’etichetta Azzurra Music, e sostenuto da Greenpeace, Legambiente, Umbria Jazz, e tanti altri enti.

Mauro Ottolini suona e incide con numerosi artisti, tra cui Frank Lacy, Gary Valente, Carla Bley, Steve Swallow, solo per citarne alcuni.

Collabora nella registrazione di più di 300 dischi, di cui 30 a nome suo, con diversi grandi nomi della black music, come Grace Jones, Gino Vannelli, Emy Stewart e moltissimi altri.

Per dodici lunghissimi anni suona nell’orchestra dell’Arena di Verona, ma poi si licenzia per poter seguire la sua passione: il jazz. Realizza concerti nei più importanti teatri e festival del mondo, come Umbria Jazz e Festival Jazz Bankok Thailandia.

L’UNESCO, nel 2016, nomina Mauro Ottolini Ambasciatore alla cultura del Veneto, per il suo contributo artistico e innovativo offerto alla musica.

Mauro ottolini in mezzo a una via, di sera, dietro ci sono alcune persone che camminano e le luci dei lampioni, il maestro si stringe la cravatta, indossa un'uniforme molto decorata e ha la testa leggermente girata da un lato

L’orchestra Ottovolante

La brass band di Ottolini è composta da undici strumentisti, ed è ispirata alle orchestre dei primi varietà di Rete Uno. E grazie a Rete Uno, numerorissimi artisti sono diventati noti al pubblico, come Ennio MorriconeDomenico ModugnoFred Buscaglione, e molti altri.

L’orchestra ha l’onore di collaborare negli anni con grandi nomi italiani, tra cui Lucio DallaPatty Pravo, Alberto Fortis, NegramaroSubsonica, Morgan, Malika AyaneSimona Molinari, Roy PaciMotta, Brunori SAS.

E a partire dal 29 febbraio, Mauro Ottolini e l’orchestra Ottovolante accompagneranno Brunori SAS in un tour che lascerà il segno nei palazzetti italiani più importanti.

Il mangiadischi

Il Maestro Ottolini, con la sua orchestra Ottovolante sono pronti con un nuovo progetto dal titolo “Il mangiadischi”. L’album contiene gli evergreen di Adriano Celentano, con il brano “Il tuo bacio è come un rock”, Trio Lescano con “Nebbia”, Renato Carosone con “Tu vuo’ fa’ l’americano”, e Fred Buscaglione con “Love in Portofino”. “Esistono canzoni italiane che sono diventate degli standard immortali, brani conosciuti in tutto il mondo. Alcune di queste composizioni sono state interpretate dai più grandi nomi della musica internazionale, Jazz, Pop e incise dai migliori interpreti” afferma Mauro.

“Per questo ho voluto nel 2005 costituire questa orchestra che prende il nome da una trasmissione degli anni ‘50 di Antonello Falqui. Per rendere omaggio e riuscire ad attualizzare una parte di questo repertorio con arrangiamenti originali in chiave Jazz, Swing, Mambo”. Continua il Maestro.

In occasione del 60esimo anniversario della scomparsa di Fred Buscaglione, ho voluto realizzare un nuovo disco per un’artista che è nel mio cuore da sempre”.

E infine, un save the date. Dal 29 febbraio, la stessa brass band dell’orchestra di Mauro Ottolini accompagnerà Brunori SAS nel tour che toccherà i più importanti palazzetti italiani.

Naturalmente, seguite Mauro Ottolini sui social!

Mauro Ottolini e orchestra Ottovolante con il nuovo album Il mangiadischi in copertina Mauro morde un disco vinile
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”