Medici di base al collasso: ci dissociamo dall’attuale organizzazione

I Medici di Medicina Generale, ovvero i medici di base sono al collasso. Questa la situazione che viene gridata in una lettera aperta “al di fuori di qualsiasi sigla sindacale, semplicemente come Medici di Medicina Generale al collasso”. Per denunciare e porre i riflettori sull’attuale organizzazione.

La lettera ci arriva tramite un medico di base di Torino. Perché , così come si legge nel testo di accompagnamento è “giunto il momento di comunicare in Regione ed in Assessorato alla Sanità ed ad alcune testate giornalistiche la nostra posizione sulla gestione attuale della Medicina Generale, a tutela nostra e per corretta informazione ai cittadini“. Riportiamo quindi di seguito il testo integrale.

Medicina Generale al collasso: la lettera denuncia

La presente per informarVi che i Medici di Medicina Generale si dissociano dalla attuale gestione organizzativa e sanitaria della Medicina del Territorio. Contesto in cui hanno sempre assistito il cittadino cercando di rispondere, anche nei periodi più difficili della pandemia da Covid-19, ormai in atto da un anno, ai bisogni sanitari crescenti dei propri Assisiti.

Notiamo un senso di insoddisfazione generale da parte dei nostri Assistiti a causa dell’impossibilità di accedere alle visite specialistiche, se non con priorità. Questo causa dei nostri impegni quotidiani sempre più complicati dalla burocrazia e sempre più numerosi. Tracciamento dei contatti, tamponi, numerose telefonate quotidiane, visite domiciliari, monitoraggio pazienti Covid. Redazione dei piani terapeutici di nuovi farmaci, prima di competenza specialistica ed oggi di nostra competenza, consulenza clinica, adesioni alla campagna vaccinale, etc.

La medicina generale è giunta quindi al collasso perché?

Rischiamo di non reggere le continue richieste istituzionali rischiando di venir meno ai bisogni di salute dei cittadini. Per la mancanza di coordinamento centrale e soprattutto della gravissima mancanza di comunicazione capillare dalla Regione e dalle Aziende Sanitarie Locali. Non abbiamo tutele, in caso di assenza per malattia è sempre più difficile trovare un medico sostituto.

Data la grave crisi sanitaria attuale che stiamo vivendo ed il sovraccarico di lavoro quotidiano per sopperire alle carenze territoriali del SiSP, in affanno dalla prima ondata, ed alla chiusura della Medicina specialistica ambulatoriale presso le ASL, rischiamo di non reggere le continue richieste istituzionali, rischiando di venir meno ai bisogni di salute dei cittadini.

Mancanza di coordinamento centrale

La nostra attività quotidiana risente sempre di più di una mancanza di coordinamento centrale e soprattutto della gravissima mancanza di comunicazione capillare dalla Regione e dalle Aziende Sanitarie Locali. A tal proposito segnaliamo l’ultimo episodio che vedeva informati la maggior parte dei mass media ed organi di stampa sulle modalità e tempistiche di adesione dei pazienti “estremamente vulnerabili”, dei disabili e dei loro conviventi alla campagna vaccinale Covid.

Questo prima ancora che venissero informati i Medici di Medicina Generale. Mettendo questi ultimi in cattiva luce e soprattutto incrinando il rapporto di fiducia medico-paziente fondamentale per il rapporto di cura e soprattutto per un’ efficace adesione alla campagna vaccinale.

Mancano contatti diretti con i Centri vaccinali

Crediamo fortemente che la collaborazione ed il coordinamento siano fondamentali per l’uscita da questa pandemia. Ma attualmente non abbiamo modo di contattare con un numero diretto i centri vaccinali. Gli assistiti non hanno modo di disdire l’appuntamento per il vaccino. La piattaforma www.ilpiemontetivaccina.it risulta complicata per il paziente 70-79 anni, solo e non abituato a tecnologie informatiche.

Segnaliamo inoltre la nostra totale disponibilità a partecipare attivamente alla campagna vaccinale per il Covid-19. Questo purché vengano aumentati i centri vaccinali capillari sul territorio, di competenza ASL o comunale, sicuri per i pazienti e i medici vaccinatori.

Non possiamo vaccinare in sicurezza

I nostri studi infatti non sono adatti, i requisiti essenziali per aderire alla vaccinazione Covid-19 non consentono di poter vaccinare in sicurezza i nostri Assistiti, a causa di piccole sale d’attesa, difficoltà a gestire gli spazi di monitoraggio post vaccino senza creare assembramenti.

Vi chiediamo di impiegati in questa campagna per una vera accelerazione vaccinale nell’interesse socio-sanitario ed economico del territori piemontese, duramente provato dalla pandemia, e di potenziare fortemente i servizi di Continuità Assistenziale sia durante i giorni feriali, sia prefestivi e festivi affinché venga garantito un adeguato servizio a tutela della salute del cittadino ed a tutela medico-legale del sanitario impegnato nella vaccinazione.

Lavoriamo senza risparmiarci da un anno

Già attualmente stiamo lavorando a pieno ritmo, senza risparmiarci nelle ore extra di ambulatorio e durante i fine settimana. Alcuni Colleghi hanno già aderito per la vaccinazione degli over 80enni dedicando tempo ed energie per vaccinare pochi pazienti a seduta vaccinale.

Non crediamo che questa sia la giusta direzione per bloccare il contagio. Siamo infatti sempre più investiti da diversi ruoli e compiti legati all emergenza Covid-19 e viviamo sempre più nel timore di essere inadempienti verso i nostri Assistiti.Non ci fermiamo mai, ormai da un anno stiamo facendo la nostra parte in silenzio, nonostante alcune dichiarazioni giornalistiche, affinché i nostri pazienti non si sentano “abbandonati” dal SSN che orgogliosamente rappresentiamo”.

I Medici di Medicina Generale

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".