American Murder: L’assassino della porta accanto (una storia vera)

Non amo particolarmente queste serie crime Netflix, tipo American Murder. Troppo focalizzate su drammi totalmente americani, dei quali noi non sappiamo nulla. Spesso poi vanno per le lunghe con puntate su puntate, senza arrivare mai a un vero quid risolutivo.

Non so come mai ho iniziato a guardare questo episodio invece, vinto dalla noia di mille serie prevedibili e uguali nella loro ridondanza.

Sarà forse perché non si tratta di una serie ma di un episodio singolo e perché gli attori che impersonano i personaggi sono decisamente credibili, sembra quasi di assistere alle sequenze originali di quello che deve essere successo…

Un momento.

Questa non è una ricostruzione. Queste sono davvero le sequenze originali, ricavate dalle riprese degli agenti ed estrapolate dai profili Facebook dei protagonisti, o riprese da telecamere nascoste in una stanza di interrogatorio. Il tutto montato come se fosse un film.

Un film vero, questo è American Murder.

Lo sguardo si perde in un viaggio che avrebbe preferito non fare.

American Murder: nella foto il titolo della serie accanto al primo piano dell'omicida

85 minuti dopo, fisso lo schermo

Forse sono sconvolto, forse mi mancano le parole.

Come è possibile che questa storia mi e ci sia sfuggita?

Nessuno la conosceva in Italia… Ok, è avvenuta in Colorado, ma è talmente tanta, insostenibile, che non può essere passata in silenzio.

Per quale motivo nessuno da noi ne ha già saputo nulla?

Cerco informazioni, questa storia è talmente spietata e inumana che lascia domande aperte anche se il finale non è affatto nascosto, ma rivelato in tutta la sua bastarda ferocia.

Quando è avvenuto tutto questo…? Il 13 agosto 2018, in piena estate…

Cosa dovrebbe ricordarmi quella data? Qualcosa mi frulla in mente, ma cosa…?

Un temporale, un rumore secco e impetuoso. Una tragedia.

Ecco perché, ecco cosa.

14 agosto 2018: crolla il ponte Morandi a Genova

Giorni di tragedia in cui i media hanno parlato giustamente soltanto di quell’evento apocalittico.

Ecco perché la storia in Colorado non è giunta fino a noi.

Ecco perché, fino ad American Murder nessuno sapesse chi fosse Chris Watts.

E soprattutto chi erano Shannan Watts, sua moglie, Bella Marie e Celeste, le loro figlie di 3 e 4 anni.

E Nico, il bambino di sedici settimane che attendono.

Frederick, Colorado, un paese fatto di villette molto simili, nello stile americano, in una angosciante ripetitività di qualcosa che manca. Le montagne in lontananza, a interrompere una pianura che sembra immensa.

La famiglia Watts si è trasferita dal North Carolina, dove le rispettive famiglie sono state lasciate.

Shannan Watts ha 34 anni ed è una donna energica e dominante. Forse troppo, diranno in molti col senno di poi. Ma è una donna di solidi principi, che vive perla famiglia. Ha sposato un ragazzo un anno più giovane, che la ha aiutata a superare problemi legati a una malattia autoimmune.

Lavorano entrambi, anche se hanno avuto problemi economici e hanno de figlie deliziose, Bella Marie e Celeste, di 4 e 3 anni. Vivono in un villone marrone appena costruito, inquietante e grande come le case americane possono esserlo.

American murder: nella foto il ponte Morandi di Genova mentre sta crollando
American Murder: nella foto il Ponte Morandi mentre sta crollando (Foto da: www.firstonline.info)

Una vita pubblicata sui social

Shanann fa un uso costante dei social media. Pubblica tutto. Ogni evento della sua famiglia è documentato su Facebook e questo diventa la sostanza di American Murder.

Pubblica anche il video di quando comunica al marito, al suo ritorno a casa di essere rimasta incinta per la terza volta e le immagini catturano lo sguardo un po’ spaesato di quest’uomo definito da tutti un bravo ragazzo.

Un bravo ragazzo che gioca con le sue bambine, lavora in una azienda petrolifera e il più delle volte appare remissivo di fronte alle iniziative della moglie.

Sì, certo, capita spesso. Ma questa è una famiglia felice e questa è una storia di mostri.

Estate 2018: la svolta

Shanann, che non ha mai avuto buoni rapporti con i genitori di Chris, parte pe runa vacanza di tre settimane in North Carolina per portare le bambine al mare e dai nonni. I rapporti con i suoceri peggiorano quando la mamma di Chris offre del gelato a Celeste, che contiene sostanze per cui lei è allergica.

Quando, dopo tre settimane, Chris le raggiunge, qualcosa è diverso.

Shanann si lamenta che il marito è diventato freddo, che non la desidera più.

Lui nega che qualcosa sia cambiata, ma i messaggi di Shanann all’amica del cuore Nickole, lasciano trasparire la sua disperazione di donna, che comincia a chiedersi se e dove ha sbagliato.

Shanann parte per un viaggio di lavoro in Arizona e lascia Bella e Celeste a casa con il padre, durante il weekend che precede il Ferragosto 2018.

L’ecografia ha rivelato che è incinta di un maschietto. Lascia messaggi di speranza a Chris, in previsione di una nuova ripartenza.

Ritorna a casa all’1:48 del 13 agosto, accompagnata dall’amica. La telecamera d’ingresso la riprende mentre entra in casa.

Le ultime immagini

Il giorno seguente Nickole la cerca insistentemente in quanto Shanann avrebbe dovuto sostenere una visita ginecologica, ma il cellulare non risponde. Dopo diverse ore si decide a chiamare la polizia. Da qui ha inizio la sequenza filmata.

Arriva a casa di corsa dal lavoro Chris, che apre la casa, dove di Shanann e delle bambine non c’è traccia. La telecamera della casa del vicino di casa ha raccolto immagini delle ultime ore relative all’ingresso di casa Watts, dove l’unico movimento è stato registrato dallo stesso Chris.

Uscito di casa alla 5, dopo aver avvicinato al garage il proprio pick-up, sul quale ha caricato qualcosa.

Arrivato a questo punto della visione, conosco già il finale.

Non ho resistito e sono andato a cercare su Wikipedia, vinto da ciò che già immaginavo.

2010: il caso Carlo Lissi

E mi è tornata alla mente l’agghiacciante storia del tecnico informatico di Motta Visconti, Carlo Lissi, che nel 2010 uccise moglie, figlioletta e figliolo, e poi andò al pub a vedere Italia-Inghilterra con gli amici.

Esatto, proprio quello. Non è American Murder questo. E’ un dramma italiano. Un ennesimo episodio di violenza domestica.

Lì non c’erano stati ponti a crollare e tappare col loro rimbombo le bocche dell’inferno.

Chris Watts rilascia un’intervista a una tv locale nella quale supplica moglie e figlie di tornare a casa.

Quasi sorride al termine di ogni frase, forse di autocompiacimento.

Sa benissimo che non torneranno mai più a casa, le ha uccise. Lui.

Un finale scontato ma agghiacciante

Chris ha un’amante, da qualche settimana, Nichol Kessinger, conosciuta sul lavoro, alla quale ha raccontato di essere in procinto di divorziare dalla moglie.

I due si sono frequentati durante tutto il periodo in cui Shanann ha portato le figlie in North Carolina, fotografandosi come due innamorati.

Poche ore dopo il ritorno di Shanann dal viaggio di lavoro in Arizona, Chris la strangola, alla fine di un probabile diverbio nel quale l’uomo confessa alla donna il tradimento.

Poi, confessione finale arrivata dopo mesi, carica sul pick-up il corpo della moglie e le due figlie.

Quarantacinque minuti per cambiare idea, fino al pozzo petrolifero dove lavora.

Lì interra il corpo di Shanann, quindi soffoca con la loro copertina prima Celeste, poi Bella Marie.

E, per completare l’opera, si arrampica con i due corpicini fino alla sommità di due cisterne e li getta in ognuno di essi.

Affondandoli in due cisterne di petrolio grezzo.

E’ una verità inumana che l’FBI non tarda a scoprire.

L’epilogo

Gli agenti impiegano due giorni a mettere alle strette Chris, sottoponendolo abilmente a un test con la macchina della verità, e facendo poi in modo che egli confessi almeno il primo omicidio, quello della moglie, da lui accusata di avere ucciso le bambine.

Chris viene arrestato e incriminato.

Il bravo ragazzo irreprensibile, l’assassino della porta accanto, che non ha esitato a sterminare la propria famiglia per rifarsi una vita con l’amante, baratta la propria vita con la confessione.

Sembra di rivivere il caso Parolisi.

Evita la pena di morte, ma non può sfuggire a tre ergastoli consecutivi, in una drammatica udienza nella quale il fratello di Shanann si rivolge a lui dicendogli che “io non potrò mai più essere chiamato zio Frankie, ma tu non potrai mai più essere chiamato Papà”.

La casa dei Watts è diventata meta di turismo macabro, i documenti su YouTube lo provano, è giace invenduta e inquietante, testimone misteriosa di quello che avvenne in quel giorno di agosto di tre anni fa.

Nichol Kessinger invece ha cambiato nome e oggi vive sotto protezione negli USA.

Una tragedia ne ha soffocata un’altra in quei giorni dell’agosto 2018. Una tragedia inumana portata alla luce dal documentario Netflix, che ha altresì acceso un interesse morboso per la vicenda.

Chris Watts sta scontando la sua pena nel Wisconsin.

Dicono che si sia fidanzato e stia cercando di ottenere, con scarsi risultati, la revisione del processo.

In questo caso le bocche dell’inferno non sono state chiuse.

Difficile chiuderle quando tu sei l’Inferno.

Mauro Saglietti
Mauro Saglietti
Mauro Saglietti nasce a Torino il 25 maggio 1968, già appassionato di musica. Troppo piccolo per andare a Woodstock l’anno seguente, nonostante i suoi ripetuti strilli in tal senso, tenta comunque di imbarcarsi su di un volo intercontinentale, ma la statura e l’andatura tremolante lo tradiscono. Trascorre con inconsapevole disinvoltura gli anni dell’adolescenza attraverso la Guerra Fredda e la paura dell’atomica, gli anni della tempesta ormonale attraverso la paura dell’AIDS e gli anni del lavoro attraverso crisi economiche di ogni portata. Appassionato di montagna, del Toro di una volta e di scrittura, ha pubblicato tre romanzi: Hurricanes, ballammo una sola estate (2006), 3 minuti e 40 secondi (2016) e Paradise (2019). Primo in classifica con larga distanza sul secondo su Marte, Giove e Urano. Qualche difficoltà di affermazione soltanto sul pianeta Terra.