Michael McDowell, Gli aghi d’oro. Il nuovo romanzo dell’autore di Blackwater

“Accattivante, terrificante e assolutamente geniale… Chi ha letto gli altri libri di Michael McDowell amerà anche Gli aghi d’oro. È profondamente gratificante lasciarsi trasportare da un romanziere all’apice delle sue capacità”. Così commenta il grande scrittore horror- thriller Stephen King.

Michael McDowell torna dunque con un romanzo ambientato nella New York del XIX secolo. Due famiglie in lotta per il potere, due mondi opposti che si scontrano. A metà strada tra un libro gotico e un romanzo socialeGli aghi d’oro spicca per la sua comprensione della natura umana e rapisce il lettore con una scrittura fortemente cinematografica. L’editore Neri Pozza prosegue dunque l’operazione Biblioteca McDowell, che prevede la pubblicazione di tutti i capolavori dell’autore di culto.

Qualche rassicurazione per chi ha amato la saga della famiglia Caskey: Gli aghi d’oro avrà lo stesso formato di Blackwater e la copertina sarà ancora una volta opera di Pedro Oyarbide. Diverso da Blackwater  pur con atmosfere simili che cattureranno il lettore con la stessa intensità. Questa volta si tratta di un unico romanzo che può essere letto anche da chi si approccia per la prima volta a McDowell.

copertina del libro di michel McDowell gli aghi doro con intarsi porpora e oro una strada fine ottocento a new york

Michael McDowell e i suoi indimenticabili personaggi

McDowell sa come dare vita a personaggi memorabili. Basti pensare a Elinor Dammert, a Mary-Love Caskey o a Frances in Blackwater. Lo stesso accade ne Gli aghi d’oro, dove le due famiglie sono ritratte con membri fortemente caratterizzati a partire dalle figure femminili.
Nella famiglia Shanks facciamo la conoscenza delle gemelle Ella e Rob, due bambine che hanno poco in comune con i loro coetanei. La loro madre, l’entusiasta Daisy, un’allegra e sorridente “creatrice di angeli”. Sua sorella, Louisa, che ha perso la parola a causa di una malattia mal curata in gioventù. La matriarca del clan, Lena Shanks, un’immigrata tedesca tanto discreta quanto efferata quando si tratta di affari. E infine la cognata, l’elegante, misteriosa e affascinante Maggie Kizer, che sa come muoversi tra i due mondi.

Da parte degli Stallworth, invece, troviamo Edwin ed Edith, i figli dell’ambizioso Duncan Phair e della rigida Marian Stallworth. Poi c’è il fratello di Marian, il reverendo Edward, che, con grande disappunto del padre, è diventato un ecclesiastico anziché un avvocato. Ci sono i suoi figli, la problematica Helen e l’incoerente Benjamin, eternamente disprezzato dal nonno, l’inflessibile patriarca James Stallworth. Cosa succederà nello scontro tra le due fazioni?

lo scrittore Michael McDowell

Gli aghi d’oro di Michel McDowell, la trama

Alla fine del XIX secolo, convivono due mondi opposti. Da un lato, l’opulenza e lo splendore. Dall’altro, i peggiori vizi dell’uomo: alcol, denaro e sesso. È su questo confine, nel cuore del famigerato Triangolo Nero, che una ricca famiglia cerca di affermarsi pretendendo di liberare la città dalla corruzione. Gli Stallworth, guidati con pugno di ferro dal loro patriarca, l’influente e implacabile giudice James Stallworth, coadiuvato dal figlio Edward, predicatore dai sermoni incendiari, e dal genero Duncan Phair, giovane avvocato dalla carriera promettente, hanno un piano impeccabile: estirpare il male annientando una famiglia di corrotti e criminali: gli Shanks.

Con la complicità di una stampa disposta a tutto pur di vendere i giornali, di un sistema giudiziario parziale e della paura viscerale che suscitano gli oppressi, si mette in moto una macchina infernale che non si fermerà finché non avrà ridotto in polvere il suo bersaglio. Ma attenzione: nella New York del 1882, la morte è in agguato in qualunque quartiere.

per chi vuole leggere il prologo, direttamente dal sito di Neri Pozza può cliccare qui

Michael McDowell (1950-1999) è stato uno scrittore e sceneggiatore americano che ha pubblicato oltre trenta romanzi e scritto per la televisione e il cinema (Beetlejuice Nightmare before Christmas).

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".