Michele Guaschino, l’artista delle”Meccaniche” interattive.

Incontrare Michele Guaschino è come entrare in un mondo in cui tutto sembra possibile, con meccaniche e meccanismi che ci affascinano e ci stupiscono. È come entrare in un mondo fantastico, in uno di quelli che abbiamo visto solo con gli occhi della fantasia dell’infanzia.

Siamo di fronte a una vera e propria “bottega rinascimentale”, in cui si mescolano arti, conoscenze, pensieri, emozioni, fantasie e tecniche. Un luogo in cui Guaschino crea sogni, crea effetti speciali, costruisce volti inesistenti, lavora con la fantasia e la creatività. Passando anche per l’animatronica, la scultura iperrealista ed effetti speciale del make up. ( ebbene sì volevamo proprio stupire con effetti speciali).

Posso toccarla?

Questa è una domanda, alla quale inorridirebbero tutti i curatori, i custodi dei musei e anche gli artisti stessi. Questa è una domanda che invece, nello studio dello scultore Michele Guaschino a Torino, non c’è bisogno nemmeno di fare. Perché le sue opere necessitano di interazione, o per dirla più semplicemente “si usano”. Si usano?? Sì, si usano.

“Le mie opere – spiega Guaschino – contengono quasi sempre qualcosa di meccanico e cercano l’interazione con il pubblico. È una ricerca di movimento, di giocositá. L’opera non deve lasciare passivi deve creare empatia, non va subita. Il simbolismo mi interessa molto, ma cerco l’utilizzo delle meccaniche per aiutare nella lettura dell’opera.”.

Michele Guaschino con una delle. Sue opere presenti nella mostra Meccaniche. Una testa di donna con capelli lunghi
Michele Guaschino all’interno del suo laboratorio

Michele è un artista che, di fronte alla curiosità del suo pubblico, le sue opere le racconta, una per una. Si mette lì e le fa vivere. Come un sogno. In un mondo artistico dove ormai tutto è lasciato al pubblico (interpretazione, messaggio, lettura artistica) Michele lascia invece al pubblico la possibilità di scoprire e vivere l’opera. Sembra quasi impossibile, talmente impossibile da essere vero.

Titolo: Negozio, anno 2012. Hai due euro?

Gira la manovella.” È un invito ad agire quello che fa Michele. Siamo davanti ad una sua opera intitolata “Negozio”. L’opera è del 2012, è stata esposta in una sua mostra personale intitolata, guarda caso, “Meccaniche” (il catalogo è ancora in commercio). Si tratta, a prima vista, di una di quelle macchinette in cui mettevi dentro le monetine e uscivano le gomme da masticare. A prima a vista, appunto. Qui sotto trovate la fotografia. Guardatela.

Negozio opera presentata alla nostra Meccaniche di Michele Guaschino.  Una testa di uomo sopra la macchinetta che eroga gomma da masticare.
Opera Negozio Anno 2012

È una testa d’uomo inserita sopra un marchingegno, la macchinetta distribuisci gomme. In realtà, spiega lo scultore, è una metafora. Indica il valore del denaro rispetto all’uomo. Il pubblico può inserire una monetina da due euro dentro il meccanismo, girare la manopolina e…. Voilà! Appare una pallina bianchissima con sopra una scritta. Ogni pallina ha incisa una qualità positiva dell’uomo :fedeltà, forza, silenzio…. Negozio rappresenta l’uomo che si vende, che offre la sua fedeltà, il suo silenzio o il suo consenso per denaro. Il denaro svuota l’uomo, pallina dopo pallina rimane solo un triste involucro. È un amara verità purtroppo, il bello è che con soli due euro si può avere un pezzo originale dell’opera!

Una persona usa l'opera Negozio di Michele Guaschino, interazione con la. Macchina Guaschino in secondo piano primo piano su un uomo in maniche corte che gira la manovella . Presente in meccaniche
Interazioni con le. Opere di Guaschino

Un ispiratore d’eccezione Piero Gilardi

Tutte le sue opere sono la prova evidente di una grandissima capacità tecnica e di una profonda conoscenza dei materiali, oltre che di una matura passione per le forme classiche. Ma da dove arriva l’ispirazione per questo tipo di installazioni?

il mio primo laboratorio in via Po, è stato per anni uno dei laboratori utilizzati dal grande Piero Gilardi – spiega Guaschino -. Gilardi è uno tra i primi che espone, negli anni 80, delle installazioni accompagnate da workshops creativi con il pubblico. E che in seguito inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l’elaborazione del Progetto IXIANA che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico può sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali.

Non poteva esserci influenza migliore. Nel laboratorio che Michele Guaschino usa a partire dagli anni 90, la leggenda narra che ci fosse anche una copisteria clandestina di materiale di propaganda. Si trovano ancora ritagli di gomma piuma e teste di scolpite da Piero Gilardi.

In realtà però la prima “folgorazione sulla via di Damasco” delle sculture meccaniche arriva a fine anni 70 quando accompagna suo padre, un militare amante dell’epoca classica, a una mostra a Palazzo Reale di artisti russi. Qui tutte le opere erano realizzate con un movimento e.meccaniche molto semplici.

Marchingegni ogni volta diversi Nunc e Albertaciu

Le installazioni di Michele Guaschino rappresentano, a volte con giocosa ironia a volte con spietata crudezza, vizi, umori e debolezze umane. Ma anche sentimenti e passioni.Le opere presentate, alcune dotate di un marchingegno ogni volta diverso, sono oggetti mobili che diventano metafora delle funzioni della psiche

Nunc è un misuratore di stati d’animo. Un’elegante pendola ospita al centro un ritratto bronzeo che diviene un “umorologio”, mutevole nei lineamenti e nelle espressioni come lo è l’animo umano. Albertaciu, infine, è un giocattolo per adulti disillusi, pensato insieme al fotografo e amico Alessandro Albert; un pupazzo in stile existential pop, disponibile in diverse, postmoderne versioni, con abiti e accessori per le differenti situazioni

Opera Nunc presente un uomo in un orologio da tqvolo
Opera “Nunc “

Un curriculum di altissimo profilo

.Michele Guaschino è uno scultore con specializzazioni che spaziano dalle riproduzioni anatomiche alle realizzazioni per l’arte contemporanea. Ha lavorato per la pubblicità di aziende di fama internazionale (Ferrero, Crodino, L’Oreal… ). Ha contribuito alla realizzazione di festival e di eventi culturali, e collabora, come docente, con diverse entità accademiche

Ha collaborato con realtà eterogenee del mondo teatrale, dello spettacolo e della. produzione. Conta colaborazioni anche con artisti di fama mondiale, uno di questi pare sia ultimamente alla ribalta per una banana. Ma questo lo lasciamo raccontare ad altri

Foto di Michele Guaschino

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".