Sanremo 2020, le giurie: sarà polemica anche quest’anno?

Giurie: croce e delizia del Festival della Canzone Italiana.

Tempi passati, polemiche passate, ma che anno dopo anno, tornano puntuali e pungenti, le polemiche sulle giurie. Sarà così anche per Sanremo 2020?

Non sono poi così lontani i tempi in cui Il “Reuccio” Claudio Villa, incazzato nero per l’eliminazione, urlava “faccia di m…dimmi chi sono stì giurati” a Gianni Ravera, organizzatore del Festival; oppure Renato Zero, si proprio lui, annunciava in diretta TV, dal Teatro Ariston, il ritiro dalle scene, causa il poco successo di “Ave Maria”.

Non parlo di Luigi Tenco: i morti meritano rispetto, a prescindere.

L’anno scorso, in sala stampa, subito dopo l’annuncio della vittoria di “Soldi”, successe il finimondo, protagonisti Ultimo e Il Volo, volarono davvero gli stracci. Fiorella Mannoia, l’anno precedente, manco si presentò al Dopofestival, per “festeggiare” il secondo posto, dietro a Francesco Gabbani.

Per non parlare delle famigerate “schedine Totip”, che in diverse occasioni, misero a serio rischio l’aplomb di #aridatecepippobaudo.

Corsi e ricorsi storici, che puntualmente ritorneranno anche per la 70° edizione.

Ma vediamo cosa succederà quest’anno: lascio che sia proprio il presentatore, nonché Direttore Artistico, a parlarcene.

“La prima sera vota soltanto la giuria demoscopica, così come per la seconda, visto che i cantanti sono divisi in 12 Big per serata, il giovedì con le cover in omaggio alla canzone italiana vota solamente l’Orchestra: penso che nessuno sia più qualificato di loro perché sanno perfettamente come quel pezzo è stato preparato dai cantanti. Ed è una classifica che fa media per la gara. Il venerdì voterà solamente la sala stampa perché penso sia giusto che i giornalisti, che sono una parte fondamentale, abbiano facoltà di votare indipendentemente, senza che il loro voto sia mischiato a quello di altre giurie. La giuria di qualità è qualcosa che non ho considerato sin dall’inizio”.

La giuria di qualità è qualcosa che non ho considerato sin dall’inizio.

Nell’ultima serata” – conclude Amadeus – “il voto sarà ripartito tra Giuria Demoscopica al 33%, Giuria della Sala Stampa, Tv, Radio e Web per il 33% e per completare la percentuale il Televoto al 34%”.

“La giuria di qualità è qualcosa che non ho considerato sin dall’inizio”: sale spontaneo un bel #rockmeamadeus. Finalmente i cantanti in gara non verranno giudicati da ragazzine che si depilano, o si tagliano le unghie dei piedi, pubblicando poi i video su Tik Tok

Una #scossa decisa alle vecchie abitudini: bravo Amadeus.

Da apprezzare anche il coinvolgimento dei professori d’orchestra e dei coristi, durante la serata dedicata alle cover, che personalmente aspetto con interesse e curiosità: come sostiene il buon Amedeo, orchestra e coristi, sono i più indicati nel giudicare le canzoni che verranno proposte.

Doveroso lo spazio lasciato a noi giornalisti: una serata interamente dedicata agli addetti ai lavori, giornali cartacei, giornali web (Zetatielle Magazine sarà naturalmente in prima linea), radio e TV.

Purtroppo sono già scoppiate le prime polemiche e i primi mugugni, a causa del meccanismo della serata finale.

Come avrete potuto notare, il televoto, di cui Amadeus è il re incontrastato, verrà utilizzato solamente nell’ultima serata, la più importante, e con uno spazio ridotto rispetto al passato. Memore delle polemiche dell’anno scorso, e non solo, il Direttore Artistico, ha evidentemente voluto dare un taglio netto al passato, “relegando” il pubblico ad un misero, a detta dei più, 34%.

Giusto? Sbagliato?

Probabilmente l’idea di Amadeus e dei vertici RAI, e questa è una cosa da apprezzare, è quella di rendere il più omogeneo possibile il voto per Sanremo 2020, cercando di evitare stravolgimenti dettati dalle diverse tipologie di votanti. Vedremo all’atto pratico.

A proposito di questo, mi chiedo però, e ormai da anni, che faccia abbiano i giurati della famigerata “giuria Demoscopica”.

Sono pronto a scommettere che, anche per Sanremo 2020, esploderanno le polemiche riguardo alle giurie.

Cito testualmente, dal regolamento pubblicato sul sito ufficiale della RAI: “La giuria Demoscopica è composta da un campione statisticamente rappresentativo di almeno 300 persone selezionate tra abituali fruitori di musica, le quali esprimeranno il proprio voto da casa attraverso un sistema di votazione elettronico”.

Tutto chiaro? Spero di sì.

L’appuntamento con il festival di Sanremo è dal 4 al 8 febbraio 2020, su RAI 1, tutte le sere alle ore 21. Potete seguire il festival con Zetatielle Magazine e Radio Gamma Puglia, interagendo con noi attraverso la pagina dedicata #sanremo2020, dove potrete lasciare i vostri commenti e le vostre domande. Vi risponderemo in diretta! Scopri di più clikkando su #sanremo2020 o sulla home page del nostro sito.

In ogni caso, buon lavoro a tutti.

Perché? Perchè Sanremo è Sanremo!

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.