Napoli Stazione Bayard sotto sequestro: degrado e abbandono per la prima ferrovia d’Italia.

L’otto febbraio i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, su delega della Procura della Repubblica di Napoli, gruppo intersezionale per la tutela penale dei beni culturali, hanno posto in esecuzione il decreto di sequestro preventivo dell’antica stazione ferroviaria di Napoli denominata Bayard (nota anche come Napoli al Carmine). Il luogo di partenza della prima ferrovia d’Italia, la Napoli – Portici inaugurata nel 1834. 130.000 napoletani effettuano questo eccezionale “viaggio” tra Napoli e Portici nei due mesi di esercizio prova concessi da re Ferdinando II.

ruderi della stazione Napolil Bayard
i ruderi odierni della stazione, immagini concesse Carabinieri TPC

I motivi del sequestro di Napoli Stazione Bayard

Il sequestro è avvenuto per “reati di invasione di terreni ed edifici (art.633 cp ). Omissione di lavori in edifici che minacciano rovina (art.677 cp). Distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento ed uso illecito dei beni culturali (517 duodedecies cp e 733 cp ). Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale“.

Lo stato di degrado e di protratto abbandono della prima stazione della Napoli -Portici è risultato in parte oggetto di condotte di occupazione abusiva ad opera di terzi ed in parte a rischio di crollo per l’ omissione anche di interventi manutentivi di sicurezza per l’incolumità pubblica.

La stazione Bayard nel dipinto di Salvatore Fergola Museo di San Martino a Napoli. (licenza CC)

Uno schiaffo alla storia

Uno schiaffo alla storia“. Così hanno definito i Carabinieri lo stato assurdo in cui versa l’intero edificio. Uno schiaffo bello grande se si pensa che Napoli Stazione Bayard fu il primo tratto ferrato d’Italia. Punto di partenza per re Ferdinando II, promotore del progetto, nell’allora Regno delle Due Sicilie, per collegare Napoli a Portici.  Il tre ottobre 1834 La distanza fu coperta in 9 minuti e ½. E ancora i salottini d’attesa accolsero l’arrivo di Garibaldi a Napoli nel 1860.

Di quello splendore, rimasto immortalato da Salvatore Fergola, pittore di corte, oggi rimane solo un rudere abbandonato su Corso Garibaldi.  pieno di vegetazione selvatica. Posto tra la Circumvesuviana e la sede della 2 Municipalità del Comune di Napoli che ha riutilizzato una piccola parte della vecchia Stazione

Imamgini concesse Carabinieri TPC

La storia della stazione Napoli Bayard, una tragedia all’italiana

La discesa all’inferno della Napoli Bayard inizia presto, nel 1866. Con la caduta dei Borbone si costruisce la nuova stazione di Napoli Centrale e la stazione Bayard declassata a impianto di servizio. Durante la Seconda Guerra, nel 1943, è gravemente danneggiata dall’esplosione, nel vicino porto di Napoli, della nave da guerra Caterina Costa.

La stazione nel 194do3 po l’esplosione , immagini collezione A. GAmboni

Il DopoLavoro Ferroviario non si perde d’animo e sulle rovine costruisce il Teatro Italia. Il terremoto del 1980 ne danneggia e fa crollare molte parti. Dopodiché il rudere è rilevato dal Comune di Napoli. Da lì la caduta in discesa libera non conosce limiti. Il sequestro di pochi giorni fa ha portato alla luce anche un enorme parcheggio abusivo con tanto di tariffe per moto, camper e auto, orarie, giornaliere e mensili.

immagini del parcheggio abusivo
sullo sfondo il cartello del parcheggio abusivo. immagini fornite dai Carabinieri TPC

Ora, si legge sul sito del Ministero della Cutura, “è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Università Federico II, Dipartimento di Architettura – Cattedra di Restauro, finalizzato ad ottenere, tra istituzioni dello Stato, uno scambio di competenze, conoscenze ed informazioni funzionali alle rispettive attività istituzionali e conseguenti sinergie operative.

Gli accertamenti avviati e tuttora in corso, con i sopralluoghi, i rilievi fotografici e le analitiche schedature sul rilievo storico, artistico ed architettonico dei singoli immobili finora visionati, hanno consentito di evidenziare per ciascuno degli stessi, le ragioni del rilievo storico-artistico ai fini della tutela prevista dalla legge. Oltre che lo stato di conservazione, gli interventi manutentivi nel tempo mancati e comunque necessari nell’attualità al ripristino dell’integrità, nonché delle più generali condizioni di sicurezza che, oltre a minacciarne in diversi casi l’integrità materiale e la stessa possibilità di sopravvivenza del bene, esponevano ed espongono tuttora a rischio la pubblica incolumità.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".