Non solo Batman – Christian Bale al di la’ del Cavaliere Oscuro

Nell’immaginario collettivo Christian Bale è ormai il viso sotto la maschera di Batman, il cavaliere oscuro che vive per proteggere la sua città.

Una maschera che hanno portato tanti altri attori, come George Clooney e Val Kilmer, decisamente i due più dimenticabili del mazzo.

Oppure come non ricordare il grande Michael Keaton diretto da Tim Burton e il simpatico Adam West con la sua serie tv?

Diciamolo pure: alla fine è stato Batman a far diventare un divo Christian Bale, nonostante avesse già fatto film anche migliori.

Ed è proprio di alcuni di questi film che andremo a parlare oggi, per scoprire il suo lato di attore più profondo e talentuoso.

Come al solito cerchiamo di pescare tra generi diversi di film per offrire una possibilità a tutti di trovarne uno adatto ai propri gusti.

Partiamo da un bel action distopico all’americana, dove l’attore si esibisce già in ottimi combattimenti prima di diventare il famoso Cavaliere Oscuro.

Torniamo poi parecchio indietro nel tempo ai suoi esordi da bambino, in un film ancora a stelle strisce ma di afflato più epico ed internazionale.

Infine arriviamo a quella che io personalmente considero la sua interpretazione migliore.

Una produzione anglo/spagnola/francese dove Bale è terrificante e affascinante al contempo, oltre che quasi fisicamente irriconoscibile.

1- Equilibrium (2002)

Uomini in nero

Dopo un devastante olocausto nucleare, ciò che resta dell’umanità vive in alcune città-stato dalle regole inflessibili.

Le nuove autorità bandiscono ogni emozione indicandole come la causa di un passato che ha portato l’uomo alla rovina.

Per mantenere il controllo totale della popolazione, addestrano una speciale élite di guerrieri nel rigoroso uso marziale delle armi da fuoco.

Grazie a uno studio scientifico delle traiettorie di attacco e di risposta dei proiettili, essi sono assolutamente invincibili negli scontri a fuoco.

Ma un giorno il migliore di questi soldati inizia improvvisamente a provare emozioni e avere pensieri propri.

Cercando inutilmente di reprimersi, in breve non sarà più in grado di nascondere il suo cambiamento ad amici e colleghi.

Entrando in una guerra aperta contro l’intero sistema, dovrà per forza arrivare al cuore della monarchia per combattere il potere stabilito.

L’ultimo cavaliere in un futuro oscuro e distopico

Equilibrium è uno dei mix più riusciti di fantascienza e azione di questo millennio.

La distopia Orwelliana di controllo totale sui cittadini non è certo una favola nuova.

Ma pur riproponendo un concetto già visto, tutte le corde filosofiche ed emozionali vengono toccate al ritmo e nel tempo giusto.

Le sparatorie e le scene di lotta si alternano alla perfezione con il cambiamento e la lotta interiore del protagonista.

La semplice idea del samurai pistolero vale tutto l’aspetto action di questo film.

Una sfida che l’imminente futuro Batman Christian Bale affronta non dimenticandosi di saper anche recitare.

Perfetta trasformazione dell’attore da guerriero di pietra a rivoluzionario nell’amore della bellissima Emily Watson.

Divertente action sci-fi ambientato in un futuro distopico diretto da Kurt Wimmer davvero nel suo miglior film di sempre.

Due pistole sono meglio di una

Kurt Wimmer trova qui l’unico vero successo della sua carriera, dopo l’esordio con il dimenticabile Faccia da Bastardo.

Una formula proporzionata tra intrattenimento e fantascienza sociale che proverà ancora nel suo successivo ed ultimo lavoro, Ultraviolet.

Un tentativo miseramente fallito pur avendo la bellissima, agguerrita ed atletica Milla Jovovich come protagonista.

La star d’azione di Resident Evil e Il quinto elemento non basta, infatti, a salvare una miscela pasticciona e confusionaria.

In questo caso l’equilibrio è costruito perfettamente su una sceneggiatura più che solida, un buon cast e una ottima regia.

Christian Bale offre una performance carismatica, trasformandosi da gelido esecutore burocratico a eroe della rivoluzione in modo convincente.

Le sequenze di lotta prendono a piene mani dal cinema orientale ad esempio di John Woo e Dante Lam, preparandolo per il suo futuro da Cavaliere Oscuro.

Tutti noi non vediamo l’ora che il protagonista sguaini le sue pistole a eiezione dalle maniche e inizi le sue roboanti sparatorie.

Un guerriero energico ed elegante come un ballerino che miete in una danza del fuoco tutto ciò che gli si para davanti.

Equilibrium passò quasi inosservato nei cinema di tutto il mondo, venendo rivalutato poi con il tempo.

Molti appassionati, tra cui il sottoscritto, lo valutano oggi come un peculiare ibrido di intrattenimento e filosofia di ottimo livello.

2- L’impero del sole (1987)

Spada orientale sul sole

Un ragazzino cresce isolato nel lusso della sua immensa villa a Shangai durante gli anni 30.

Purtroppo, l’invasione giapponese turba profondamente la pace della sua infanzia spensierata.

Anche se inizialmente riguarda i quartieri lontani dalla loro casa, la sua famiglia si prepara alla fuga.

Ma proprio mentre stanno attraversando la città cercando di tornare in Inghilterra, il bambino rimane separato dai suoi genitori.

Sperduto e solo, si unisce a un gruppo di ladruncoli che razziano le case evacuate della città devastata dalla guerra.

L’esercito giapponese, rastrellando la città senza tregua, finisce per catturarli tutti e li interna in un campo di prigionia.

Le loro condizioni di vita sono durissime, ma riescono a organizzare un piccolo giro di scambi in una delle baracche.

Mentre il fronte americano avanza fino a sganciare le atomiche, il ragazzo prepara un piano per fuggire dal campo prima che sia tardi.

Amore e guerra dagli occhi di un bambino

L’impero del sole è un film sull’atrocità della guerra vista attraverso gli occhi di un bambino.

Perduta la sua famiglia, l’essere innocente vaga disorientato in una città sotto assedio e in rovina quartiere dopo quartiere.

Nell’arco di pochi minuti la sua vita cambia per sempre, imparando cosa vuol dire dover trovare da mangiare e un riparo sicuro ogni giorno.

La banda di delinquenti che lo trova inizialmente cerca addirittura di venderlo, salvo poi accoglierlo tra loro per la sua iniziativa ed intelligenza.

Più tardi poi, nel campo di concentramento, diventerà letteralmente un piccolo cavaliere simbolo della vita contro l’oscuro alone di morte che li circonda.

Continua a cercare il gioco, il sorriso e l’affetto nonostante le condizioni di prigionia estreme, ricorda a tutti che esiste ancora un mondo al di fuori di quell’inferno.

La storia è raccontata in modo duro e realistico, evitando la ricerca delle lacrime facili anche nelle scene più drammatiche.

In poche parole, uno dei racconti di formazione e crescita più onesti e toccanti di sempre che piazza in primo piano sulla scena un piccolo e promettente attore.

L’esordio di una baby star per le strade di Shangai

Christian Bale riesce perfettamente a interpretare un personaggio debole e insicuro, ben lontano dalla potenza imbattibile del suo futuro Batman.

Ovviamente avere Steven Spielberg alla regia aiuta notevolmente il suo processo di crescita.

Il grande creatore di blockbuster americano esalta al massimo il suo talento, alternando con saggezza i suoi momenti da protagonista a quello di comprimario.

In un certo senso tutto il resto del cast fa lo stesso lavoro, cominciando dal grandioso John Malkovich.

Interpretando il capo di questa banda di piccoli criminali, l’uomo diventa in realtà un padre putativo per il giovane sbandato.

Questi ladri, borseggiatori e saccheggiatori per bisogno e necessità vengono comunque dipinti meglio dei soldati che facevano del male per piacere e dovere.

Il filo spinato del campo di concentramento è il male puro, racchiudendo il peggio che il triste campionario umano può offrire a questo mondo.

Un tema che Spielberg amplierà e svilupperà ancora più avanti nel suo acclamato e pluripremiato Schindler’s List.

3- L’uomo senza sonno (2004)

Christian Bale

Arriviamo ora al mio film preferito con Christian Bale, dove l’attore giganteggia come non mai da protagonista ancora più che nei vari Batman.

Un operaio apparentemente innocuo e tranquillo precipita lentamente in una spirale autodistruttiva.

Da oltre un anno infatti, l’uomo non riesce più a mangiare nè a dormire.

Nelle sue lunghe notti insonni ripulisce l’appartamento oppure si reca all’aeroporto parlando con la simpatica cameriera di un bar.

Sul lavoro perdere l’amicizia e il rispetto dei suoi colleghi che lo considerano ormai completamente perso.

Quando poi succede un terribile incidente in fabbrica, tutti puntano il dito contro di lui accusandolo di essere colpevole.

A quel punto si isola completamente da tutti, diventando amico di un suo strano collega menomato a una mano.

Ma strani avvenimenti nella sua casa e nella sua vita cominciano a fargli credere che forse è vero che sta impazzendo.

Ogni giorno trova strani bigliettini con dei criptici messaggi, vivendo in uno stato di costante apprensione.

Ma in realtà quei biglietti nascondono una verità che lui non vuole assolutamente ricordare.

Il dramma della memoria e della colpa

L’uomo senza sonno è un thriller mystery suggestivo ed emozionante con il giusto ritmo cupo e lento di un incubo senza uscita.

Prima del drammatico finale il protagonista non riesce assolutamente a capire cosa stia succedendo.

Questo aiuta noi spettatori ad immedesimarci, in quanto ovviamente ne sappiamo ancora meno di lui.

Un’esperienza che ci lascia smarriti navigando alla deriva e senza bussola nella psiche ferita di questo semplice operaio.

Molte di queste scene di introspezione psicologica si svolgono immerse a metà tra la luce e il buio.

Un rimando che è chiaro al dramma e il conflitto interiore del protagonista, separato dalla realtà e la sua stessa memoria.

Ma anche nel suo mondo piagato dalle cicatrici di un trauma, c’è spazio per l’amore e l’amicizia e quindi anche la speranza.

Un cavaliere oscuro multiforma

Christian Bale si trasforma in modo impressionante per diventare questo personaggio.

L’attore si sottopone a un regime ferreo perdendo peso fino quasi a diventare uno scheletro irriconoscibile.

Inoltre, a guidarlo alla regia abbiamo Brad Anderson nel momento migliore della sua carriera.

Più tardi purtroppo il regista perderà la retta via in altri film, sempre godibili, ma più banali e scialbi come The Call oppure Fractured.

Ma in quel momento era ancora nella scia del suo precedente Session 9, altro fantastico thriller psicologico dai ritmi rarefatti e la scrittura sopraffina.

Tornando a Christian Bale, altrettanto impressionante sarà poi la sua nuova mutazione tutta fisico e muscoli per il successivo Batman Begins.

Il film sarà il primo di una fortunata trilogia sul cavaliere oscuro diretta da Christopher Nolan, regista di culto per le nuove generazioni di cinefili.

Ma pur con l’amore e il divertimento per il pipistrellone di Gotham City, l’intensità e la catarsi che ha avuto in questi tre film rimangono a oggi insuperati.

Sperando di aver dato qualcosa da vedere ai fans di Batman e del grande attore inglese, come sempre vi rimando al mio sito per altri consigli e articoli di cinema :

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!