Nuovi sbarchi migranti in barba al lockdown, ma stop alle navi della Costa

Malgrado il decreto interministeriale che sancisce la chiusura dei porti, negli ultimi tre giorni si sono verificati nuovi sbarchi di migranti in barba al lockdown, ma gli equipaggi delle navi della compagnia italiana Costa non possono scendere e restano a bordo in quarantena. Per la Costa Favolosa, ferma nel porto di Taranto, arriva addirittura la sospensione delle analisi dei tamponi dal laboratorio.

Una precisazione a monte: non si tratta di razzismo ne di indifferenza verso la povertà e la sofferenza dei popoli che nel loro paese vivono una guerra. Oramai l’Italia si confronta con flussi migratori che, una volta sul territorio, molto spesso sfuggono ad ogni controllo. A rimetterci, come sempre poi, è l’italiano stesso.

Per carità, e con tutto il buonismo, l’umanità e l’attenzione con cui si deve trattare l’argomento immigrati, c’è da chiarire che non è un attacco ai migranti, ma qualcosa non funziona nel sistema e c’è da dire che però non se ne può più di figli e figliastri.

Sbarchi migranti si, sbarco italiani no

Malgrado il decreto del 7 aprile dichiarasse l’insicurezza dei porti italiani e ne annunciasse la chiusura, il 26 aprile, 56 migranti, 36 uomini, 16 donne e 4 bambini, sbarcavano su molo Favarolo nell’isola delle Pelagi, soccorsi dalla Guardia costiera e dalla Guardia di Finanza. Il 28 aprile ne sono arrivati altri 80. In entrambi i casi, i migranti sono stati portati a Lampedusa con traghetti di linea, perchè nessun mezzo militare era disponibile per accompagnarli. Questa la dichiarazione del Sindaco: “Da sindaco non ho potere di intervento diretto. Cosa dobbiamo fare? Ho chiesto di trainare l’imbarcazione fino al molo ma non è possibile andare avanti così. Siamo in piena emergenza coronavirus, i cittadini dell’isola hanno il diritto di vedere tutelata la loro salute e comprendo anche che le stesse esigenze valgano per gli uomini delle forze dell’ordine. Ma questa situazione è inaccettabile. Le istituzioni che hanno il dovere di intervenire non possono scaricare il peso dell’accoglienza interamente sulle nostre spalle

Intanto continua però il divieto per gli italiani di potersi muovere per andare a visitare un congiunto, affetto stabile o meno, fino al 4 maggio. Di viaggiare per mare o per terra non se ne parla proprio.

Si ma questo è un caso di emergenza e di necessità, direte voi. Si, ma ci sono i porti chiusi, dice il decreto.

Il caso Costa Crociere

E allora perchè continuano a sbarcare? Forse non tutti sanno che al porto di Taranto è ferma una nave da crociera battente bandiera italiana, la Costa Favolosa, e ad Ancona è arrivata la Costa Magica, entrambi con tutto il personale a bordo, con l’obbligo di quarantena e con il divieto assoluto di sbarco.

Ognuno di loro ha una casa, una famiglia e, secondo quanto stabilito dal Ministero degli Esteri, potrebbe raggiungere il proprio domicilio utilizzando mezzi privati, e fare la quarantena a casa propria. Invece no. L’equipaggio non ha avuto il permesso di sbarcare, perchè un decreto dice che i porti sono chiusi e restano in quarantena a spese della Compagnia. Alcuni hanno fatto i tamponi, altri sono in attesa. Parrebbe che i tamponi della Costa Favolosa siano stati sospesi dal laboratorio di Taranto. E nel frattempo nessuno scende.

Figli e figliastri.

Tampone subito per i migranti, ma i malati italiani a casa possono aspettare

Il folto gruppo di natanti è stato accompagnato a Porto Empedocle di Lampedusa (Ag), trasportati con dei traghetti di linea. Identificati e controllati, sono ora in un centro di accoglienza in attesa del tampone.

Tutto buono, tutto giusto, se non fosse che a tutt’oggi ci sono una marea (passatemi il termine) di italiani malati e chiusi in casa da un decreto che vieta di recarsi in ospedale, in attesa da mesi di sapere se sono positivi o meno al Covid, perchè non hanno ancora visto un tampone.

Stessa cosa per l’equipaggio delle navi Costa che si sono viste sospendere i tamponi, non si sa bene per quale ragione.

La legge non è uguale per tutti

Le Ong accusano l’Italia di aver emanato “un decreto il cui scopo evidente è quello di fermare le attività di salvataggio nel Mediterraneo, senza fornire alternative per salvare la vita di chi scappa dalla Libia“, ma continuano tranquillamente gli sbarchi dei migranti.

Si ribadisce che non è intenzione fomentare idee razziste, ma le leggi dovrebbero essere uguali per tutti e rispettate da tutti.

Inoltre, tutti i decreti che sono stati emanati sono espressamente mirati alla tutela della sicurezza e della salute degli italiani. Giusto e sacrosanto. Ma come sempre qualcosa sfugge, qualcosa diventa eccezione alla regola e qualcos’altro diventa l’inganno trovato, una volta fatta la legge.

E l’equipaggio delle navi Costa?

Una piccola provocazione per concludere: L’Italia ha puntato i piedi… l’Italia ha fortemente voluto… fiero ed orgoglioso del risultato ottenuto per i Recovery Found... Se l’Italia non avesse posto queste condizioni fin dall’inizio con forza non avremmo mai ottenuto questo risultato, un risultato storico, fondamentale e dobbiamo essere orgogliosi. Sono le parole del Premier in merito ai Recovery Found. Perchè al tavolo europeo non si fa la stessa cosa per la questione migranti?

Deve essere questa l’occasione per cambiare tutte quelle cose che nel nostro Paese non vanno, e non vanno da tempo“…Parole sante signor Conte.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”