Esce “Oggi”, il nuovo lavoro del rapper Ensi

“Anche col testo sotto non afferri il sottotesto”. Lo scrive in Dove gli occhi non arrivano” Rkomi, uno dei più apprezzati rapper italiani della nuova generazione. Parlare di sottotesto è il modo migliore per introdurre il nuovo disco di Ensi in uscita oggi venerdì 23 ottobre, che ironia vuole si chiami proprio “Oggi”.

La presentazione di “Oggi”

Anche citare un giovane ha senso: sì perché nella conferenza stampa di presentazione dell’Ep del rapper, a cui Zetatielle Magazine ha partecipato l’altro giorno, Ensi ha parlato di passato, presente e futuro del rap. E ha elogiato i giovani a cui ha chiesto di collaborare per realizzare la sua tracklist e incoraggiato gli altri, quelli che ancora considerano i soldi più importanti dell’arte, a cambiare direzione.

Ecco svelato il primo sottotesto emerso in conferenza: “Mostra più soldi perché in mano te li si conta” scrive in “Specialist”, singolo che insieme “090320” e “Mari” ha anticipato l’uscita di “Oggi”. Il brano, realizzato in collaborazione con Gemitaiz, riassume la riflessione che Ensi fa del mondo del rap. Sfruttando il lockdown per scrivere e produrre, il rapper piemontese ha voluto farsi affiancare da colleghi di generazioni a lui precedenti ma anche successive o contemporanee, come lo stesso Gemitaiz «che è un neo-producer molto bravo», ammette.

“Sono un middle child”

Lui è in mezzo a tutto ciò che è venuto prima, che ha ascoltato e divorato, e tutto ciò che è venuto dopo, in cui il talento spicca ma a volte va indirizzato nella giusta via. Non a caso si definisce un “middle child”, perché cresciuto tra la generazione analogica e quella nativa digitale. «Ho vissuto i cambiamenti e le innovazioni tecnologiche col giusto spirito – ammette –, perché non sono schiavo dei like sui social o del numero di followers. È questo quello che mi spaventa nei più giovani. Non bisogna focalizzarsi sul successo come obiettivo primario, ma sulla volontà di comunicare quello che si sente e si prova».

Il video ufficiale del singolo “Specialist”

Insomma, l’arte è il fine, non il mezzo. E “Specialist” lo spiega bene. 

Il modello del passato

Ci sono poi i modelli, quelli del passato che Ensi ha ascoltato per formare tecnica e stile e che, ci tiene a precisare, sono confluiti nel nuovo lavoro. «Ci sono tecnica e introspezione insieme. Oggi è importante essere presenti nel mercato musicale e io penso di avere tanto da dare».

“Oggi” è l’evoluzione coerente del suo percorso artistico e fa parte di un’idea più grande: riportare l’attenzione sull’arte che mai come in questo momento sembra essere stata dimenticata dal nostro Paese. «La musica è arte e nell’ultimo periodo il nostro genere rivoluzionario l’ha dimostrato»

Per questo l’Ep è una nuova evoluzione di Ensi che, però, non dimentica mai da dov’è partito. Ecco perché ci sono collaborazioni con i nuovi secondo lui che sono destinati a durare, come Giaime e Dani Faiv. Ecco perché ci sono anche i vecchi, ancora una volta nel sottotesto. «Imparo grazie a queli prima di me – ammette Ensi –. Da ragazzino copiavo da Neffa, dagli Articolo 31 e dai Sottotono. Chi inizia oggi a fare rap ha il vantaggio di avere 15 anni in più di modelli e riferimenti».

Zetatielle intervista Ensi

Un suo caposaldo emerge sempre in “Specialist”, in cui scrive “chiamami solo se si riuniscono i Dogo”. «E se si riunissero davvero come qualcuno sta auspicando?» gli chiediamo noi. «Sarei Nostradamus», risponde scherzoso lui che subito torna serio: «Sono stati uno dei gruppi più influenti della storia del rap italiano. Quando sono arrivati hanno cambiato il modo di vedere e fare rap. La mia generazione è cresciuta con loro. Il fatto, però, che qualcuno li rivoglia insieme è dato dalla nostalgia dei fan e anche dal gossip tanto ricercato da quel giornalismo che ho un po’ voluto criticare, quello che cerca sempre la notizia curiosa che, però, di fatto non interessa a nessuno». Meglio parlare di musica, quindi, a conferma ancora una volta del sottotesto nascosto. 

Partire dal passato senza rinnegarlo ma rinnovandolo. Ensi in “Oggi” ha deciso, e lo dichiara apertamente, di uscire dalla sua comfort zone perché altrimenti «se non si cambia mai, si muore», dice convinto. 

Ora è lui a diventare quel passato a cui i nuovi si avvicinano, come Dani Faiv che in «Clamo», brano contenuto nell’Ep, gli dedica qualche rima: «Mi ascoltavo Ensi già da piccolo» dice riferendosi al gruppo OneMic da cui Ensi è partito insieme al fratello Raige e a Rayden. «Se un rapper così forte – commenta Ensi – ha ascoltato “Sotto la cintura” (l’album di debutto degli OneMic anno 2005, ndr) mi inorgoglisce e mi fa pensare bene sull’eredità che stiamo lasciando. Per me è un grande motivo di vanto»

Sguardo al futuro

Underground come i Club Dogo, con la voglia di rivalsa, senza mai perdere di vista l’arte. Ensi sta diventando a sua volta un modello della scena rap, ma non manca di riunire passato e presente. E insegna che per rimanere nel futuro bisogna cambiare atteggiamento: «Chi si concentra solo sui numeri sbaglia – spiega –. Lo dico in “Specialist” quando scrivo “Ho sputato dei diamanti e ancora non ho fatto l’oro”. In casa non ho nessun disco d’oro e non mi interessa. In una carriera possono succedere mille cose. Quello che bisogna capire è che non siamo qui per giocarci la gara dei 100 metri, ma la maratona».

Il rapper Ensi – Foto di Andrea Barchi

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.