Poker della Lazio al Torino

SS Lazio vs Torino FC 4-0 (acerbi 25′ – Immobile 33′ – Immobile 70′ rig – Belotti 90′ aut)

Poker della Lazio all’Olimpico, nel secondo turno infrasettimanale di campionato.

Non conta solo il risultato di Roma stasera, ma anche quello delle altre partite, compreso il posticipo di domani: già la partita, giocata ieri, ha visto l’Hellas Verona vincere e far retrocedere il Torino al dodicesimo posto in classifica.

In caso di sconfitta all’Olimpico potrebbero aprirsi scenari davvero complicati per i granata: scenari ampiamente previsti da chi non si è lasciato incantare dalle deliranti uscite del proprietario durante l’estate. Scenari imprevisti per chi invece pende dalle labbra dell’imprenditore di Masio.

Walter “l’esempio deve essere Chiellini” Mazzarri è squalificato, quindi in panchina siede Nicolò Frustalupi.

Il Torino FC scende in campo con (3-5-2) Sirigu; Izzo, Nkoulou, Lyanco; De Silvestri, Meitè, Lukic, Baselli, Laxalt; Zaza, Belotti. Turn-over in vista del derby? Ansaldi e Rincon fuori dell’undici titolare, come anche l’acquisto più costoso dell’era Cairo, che siede in panchina.

Secondo turno infrasettimanale che vede la sfida Immobile vs Belotti: pensare che, con un minimo di buona volontà, potevano essere insieme in campo. Personalmente Ciro mi manca assai.

Primo tempo

Venti minuti di nulla in campo, da entrambe le parti: Lazio più convinta nel cercare l’azione offensiva, Torino che si limita a limitare gli avversari. Non è un gioco di parole, è proprio così.

Poi, quasi casualmente i biancazzurri passano in vantaggio: azione nella trequarti granata, con Acerbi che, da trenta metri, spara un missile terra-aria, che fulmina Sirigu.

Raddoppia la Lazio dieci minuti dopo. Ennesima palla persa da Zaza, rilancio per Immobile, che galoppa per quaranta metri e fulmina ancora Sirigu. Gran goal: agilità, potenza e precisione.

Per il Torino è notte fonda.

Squadra lunga, sconclusionata, senza logica tattica, scarsa tecnicamente. Squadra che sta andando completamente a puttane. Due goal subiti che potevano essere il doppio.

Secondo tempo

Rientro in campo e Torino che imbastisce la prima vera azione del match: tiro dal limite di Meitè, respinta di Strakosha, mezza rovesciata di Belotti a portiere battuto, ma la palla sbatte sulla traversa.

Primo cambio per il Torino: entra Verdi al posto di Lyanco.

Qualcuno mi spiega? No, vi spiego io: il Torino rispolvera il modulo 2-5-3 che tutti abbiamo usato almeno una volta nella vita, giocando a calcio-balilla.

Rete annullata a Caicedo per off-side.

Altro cambio per il Torino: esce Zaza (stasera dodicesimo uomo per la Lazio), entra Iago.

Terzo goal della Lazio al 70’ su calcio di rigore. Ennesimo contropiede a campo aperto per i padroni di casa, palla in profondità per Caicedo che in area è steso da N’koulou.

Penalty e cartellino rosso per il leone indomabile. Realizza Immobile.

Esce anche Meitè e al suo posto entra Djidji.

Poker della Lazio allo scadere: autorete di Belotti, sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Finisce 4-0.

Notte fonda per i granata

La squadra settima classificata lo scorso campionato, ripescata ai preliminari di E. L., grazie alla rinuncia del Milan, penalizzata dai preliminari stessi. Nonché dichiarata fortissima e quindi difficilmente migliorabile dal proprietario, consolida il dodicesimo posto in classifica.

Naturalmente in attesa di Milan-SPAL di domani sera, che, in caso di vittoria dei rossoneri, potrebbe peggiorare la posizione dei granata, comunque a soli quattro punti dalla zona retrocessione.

Difficile commentare questo secondo turno infrasettimanale. Anzi non c’è proprio niente da commentare, il nulla è difficilmente analizzabile e, stasera, in campo abbiamo visto il nulla, del nulla. Poker meritato.

Chi è causa del suo mal, pianga sè stesso, egregio Dr. Cairo, e non creda che esonerando l’allenatore si risolvano tutti i problemi.

La squadra è scarsa, è stata dipinta per quello che non è e questi sono i risultati. Due punti in cinque partite: media da retrocessione.

Domenica c’è il derby. Si dovrà usare il pallottoliere? Può darsi.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.