Un coniglio da mettere in tasca: arriva Rabbit R1

Oltre agli smartphone, nuovi dispositivi dedicati come il Rabbit R1 stanno emergendo come pionieri nell’integrazione dell’IA generativa nelle attività quotidiane. Questo dispositivo non solo dialoga con gli utenti, ma agisce letteralmente al loro posto. La sua capacità di eseguire compiti complessi rende evidente il passo avanti nella convergenza tra l’uomo e la macchina. Un oggetto rivoluizonario che manderà Alexa in pensione a breve.

“Non sarà più l’intelligenza a rendere noi uomini unici, l’Intelligenza Artificiale sarà molto più intelligente di noi”

Sam Altman

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato il modo in cui interagiamo con la tecnologia, influenzando molteplici aspetti della nostra vita quotidiana. Una delle sue applicazioni più rilevanti è l’integrazione crescente dell’IA generativa negli smartphone e in nuovi dispositivi dedicati, come il Rabbit R1.

Cos’è Rabbit R1

L’avvento di Rabbit R1, un’innovativa scatolina arancione apparentemente modesta ma intrisa di potenziale, potrebbe presto farci rivalutare l’importanza del nostro inseparabile smartphone. Presentato al mondo per la prima volta al Consumer Electronic Show (CES) di Las Vegas, Rabbit R1 rappresenta un cambiamento nella concezione di dispositivi digitali, puntando a sfidare la totale supremazia digitale degli smartphone tradizionali.

Il Rabbit R1, grazie alla sua avanzata intelligenza artificiale, può eseguire attività come la gestione delle chiamate, la risposta alle email, e persino l’organizzazione di incontri senza la necessità di un intervento umano costante. Questa innovazione apre nuove prospettive sul modo in cui interagiamo con le tecnologie quotidiane, dando vita a uno scenario in cui la collaborazione tra l’uomo e l’IA diventa sempre più sinergica.

Il fondatore di Rabbit ltd. Jesse Lyu ha dichiarato che Rabbit R1 è il risultato di una missin (not) impossible: creare il computer più semplice al mondo che diventi il nostro “companion”, in pratica, il nostro compagno di merende, diremmo noi. “Il futuro dell’interfaccia fra uomo e macchina dovrebbe essere molto più intuitivo“, prosegue Lyu. In buona sostanza, dovremmo riuscire ad interagire con il nostro “companion” attraverso la nostra voce, non solo imponendo dei comandi, ma esprimendo anche le nostre emozioni, i nostri desideri, i nostri progetti e le nostre necessità. Il compagnone di merende “intuirà” le nostre esigenze e le risolverà esplorando nel suo hardware e consultando al nostro posto le app più adatte alle nostre richieste o aspettative. Un passo prima della lettura del pensiero, insomma.

Un Tamagotchi… evoluto!

L’aspetto di Rabbit R1 potrebbe trarre in inganno, presentandosi come uno di quei vecchi Tamagotchi giocattolo, solo un pò più grande, ma sotto la superficie si cela un concentrato di tecnologia avanzata, poichè al suo interno ospita una complessa infrastruttura hardware.

Dotato di uno display touchscreen da meno di 3 pollici, una telecamera ruotabile a 360°, microfoni, uno speaker, connessione 4G e una rotellina di controllo, Rabbit R1 offre molteplici funzionalità in un pacchetto dalle dimensioni contenute. Le dimensioni potrebbero sembrare modeste rispetto agli smartphone attuali, ma sono considerate più che adeguate per un assistente AI.

Rabbit R1 è dotato di una fotocamera rotante, consentendo la cattura di foto e video in qualsiasi angolazione. Una rotella di navigazione semplifica l’interazione con il menu del dispositivo e richiama l’attenzione dell’assistente vocale. La batteria, sebbene non ancora specificata, è progettata per durare l’intera giornata secondo le affermazioni della società. Le opzioni di connettività includono WiFi, slot SIM (o eSIM) e Bluetooth.

Il dispositivo è progettato con cura per integrare un processore MediaTek da 2,3 GHz, 4 GB di RAM e 128 GB di memoria, offrendo un mix di potenza e capacità di archiviazione.

Cambia la tua vita con un clik!

In questo caso, con un vocale.

L’obiettivo dichiarato di Rabbit R1 è cambiare il modo in cui utilizziamo le app e i servizi digitali, eliminando la necessità di schermate e app individuali. Con un singolo comando vocale, Rabbit R1 può ordinare una pizza, prenotarti dal dentista, leggerti un libro, seguire il tuo programma d esercizi sportivi, fare la lista della spesa, organizzarti un viaggio, e persino eseguire azioni complesse, tutto grazie alla sua potente intelligenza artificiale.

Il cuore pulsante di Rabbit R1, infatti, è il suo sistema operativo, Rabbit OS, e l’intelligenza artificiale integrata. Contrariamente ai modelli convenzionali come ChatGPT, Rabbit R1 implementa un modello di azione di grandi dimensioni, consentendo agli utenti di delegare una vasta gamma di compiti al dispositivo. L’AI è in grado di eseguire svariate funzioni utilizzando programmi incorporati.

Per i più esperti, possiamo dire che l’innovazione di Rabbit R1 si basa sull’implementazione di due modelli chiave: il Large Language Model (LLM) e il Large Action Model (LAM). Il LLM, basato su ChatGPT di OpenAI, risponde a comandi vocali per eseguire compiti complessi. Al contempo, il LAM è in grado di emulare le azioni umane, consentendo a Rabbit R1 di interagire con l’utente in modo più profondo. Questa combinazione offre un’esperienza utente rivoluzionaria, superando l’approccio tradizionale basato su schermate e app.

Il prezzo accessibile di 199 dollari rende questo dispositivo un’opzione interessante senza dover spendere una fortuna.

L’uomo…sarà più mulo o cavallo?

Claudio Baglioni

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”