Il destino di Harry Potter – Che fine ha fatto oggi Daniel Radcliffe?

E’ passato oltre un decennio dall’uscita dell’ultimo film di Harry Potter, celebre mago occhialuto interpretato dall’attore britannico Daniel Radcliffe.

Come nell’ordine naturale delle cose, anche il cinema non fa eccezione e il fortunato/sfortunato orfanello ha lottato senza sosta tra alleati e avversari nell’incantevole scuola di Hogwarts, raggiungendo infine l’inevitabile culmine delle sue avventure.

In pochissimo tempo, il piccolo Harry è riuscito a conquistare l’affetto del pubblico di ogni età e cultura in tutto il mondo, affermandosi come uno dei pilastri piu’ duraturi e redditizi del cinema, rendendo gli otto episodi della saga una delle serie cinematografiche più trionfali negli annali del cinema.

Tuttavia, dopo il notevole riconoscimento e successo, qual è stato il destino successivo dell’ancora relativamente giovane Radcliffe? Ha smesso di recitare?

Assolutamente no. Anzi, dopo aver abbandonato un ruolo che forse era diventato troppo ingombrante dopo un decennio, l’attore è tornato a perseguire altre opportunità.

È indubbiamente impegnativo restare a galla quando si diventa cosi’ famosi e cosi’ in fretta a quell’eta’, rischiando ad ogni passo falso il tracollo non solo della propria carriera ma anche della propria famiglia e vita personale.

Potremmo ricordare la fulminea ascesa del simpatico bimbo di Mamma, ho perso l’aereo, Macaulay Culkin, la cui caduta nell’oblio fu ancora piu’ clamorosa per una vita cosi’ complicata che lo fece ritirare dalla scena quando non aveva neppure ancora 15 anni.

Fortunatamente Daniel Radcliffe sembra essere lontano da un destino di questo tipo, sebbene nessuno dei suoi film dopo Harry Potter abbia avuto neanche lontanamente lo stesso successo.

Questo vuol dire che questi film fanno davvero schifo, oppure magari sono stati semplicemente poco pubblicizzati e ancora peggio distribuiti?

Vediamone alcuni assieme, cosi’ potrete giudicare da voi se possono essere degni del vostro interesse.

What if (2013)

What if 2013 redeeming love movie

Cominciamo con un film dove Daniel Radcliffe ci mostra un lato insolitamente romantico, unito a un buon talento per la commedia e interpretare personaggi sempre un pò strambi e fuori dalle righe.

Infatti, in questo caso l’attore interpreta lo sfortunato Wallace, giovane cuore spezzato di fresco da una fidanzata per cui aveva abbandonato gli studi di medicina.

Tutti cercano di sollevargli il morale e aiutarlo a dimenticare la rottura, ma nulla sembra consolarlo finchè a una festa non incontra Chantry, la cugina del suo migliore amico Allan.

Nonostante siano cosi simili da essere ovviamente fatti l’uno per l’altra, Chantry è già fidanzata con un giovane avvocato che non ha assolutamente intenzione di tradire.

Wallace però non si arrende e inizia a passare molto tempo con lei, diventando il suo fidato compagno di giornata a cui raccontare dubbi e paure che non osa dire a nessun altro.

Mentre Allan e sua moglie Nicole cercano di spingerlo a smettere la farsa e a dichiarare apertamente i suoi sentimenti, il fidanzato si trasferisce all’estero per cinque anni, lasciando Chantry completamente sola.

Ma ovviamente, il destino e l’amore non hanno ancora finito con loro.

Pur essendo una storia già vista, il regista Michael Dowse sfrutta al meglio le ottime interpretazioni del cast che fanno veramente la differenza.

Daniel Radcliffe è l’eterno ragazzino sempre pronto a mettersi in imbarazzo, assieme con la perfetta Zoe Kazan, con cui scambia battute a raffica dai ritmi ottimi, a parte forse il finale un pò piagnone.

Assolutamente impeccabile è invece lo splendido e sprezzante Adam Driver come amico e impiccione consulente sentimentale non richiesto, in coppia con la splendida fidanzata e poi moglie Mackenzie Davis.

Insomma, un ottimo esempio di intrattenimento leggero, che anche nei momenti più banali ha qualcosa da aggiungere alla poetica del romanticismo moderno.

Jungle (2017)

ragazzo nella giungla

Continuiamo la riscoperta di Daniel Radcliffe con un film biografico che racconta l’epico viaggio di Yossi Ghinsberg, giovane israeliano voglioso di conoscere il mondo che, tra i rimproveri dei suoi genitori, abbandona la scuola e inizia a viaggiare alla scoperta delle localita’ piu’ esotiche e remote.

Arrivato in Bolivia, fa conoscenza con due “colleghi” vagabondi e una sera davanti a un falo’, tutti loro incontrano un misterioso e affascinante sconosciuto che propone loro un viaggio fuori dalle mappe per trovare una misteriosa tribù che si credeva da tempo scomparsa.

Tuttavia, dopo essersi persi, realizzano che la loro guida è in realta’ un ciarlatano e si separano in due gruppi, dato che uno di loro ha un’infezione al piede e non puo’ proseguire, mentre gli altri due tenteranno di attraversare la parte piu’ selvaggia dell’Amazzonia.

Il viaggio termina tanto rapidamente quanto bruscamente quando la loro misera zattera si schianta sulle rocce, lasciando il giovane Yossi da solo nella giungla, dove dovra’ affrontare una prova di resistenza contro la natura, gli animali e la crescente follia e solitudine.

Daniel Radcliffe, abbandona definitivamente la sua fanciullezza diventando un attore maturo, seppure ancora nel ruolo di un giovane ingenuo alla ricerca di se stesso.

Una lotta contro le imposizioni del padre per abbandonare la sicurezza di un futuro tra famiglia e carriera, finendo pero’ a dover lottare e diventare più animale che uomo pur di sopravvivere.

Diretto da Greg McLean, “Jungle” è un biopic grintoso che racconta con passione le difficoltà di un ragazzo ordinario che precipita in circostanze straordinarie, negli magnifici scenari dell’Amazzonica che ci ricorda l’indifferenza della natura nei nostri confronti e che ci sono ancora molti angoli del mondo selvaggi e incontaminati dove siamo ancora soltanto piccole e deboli scimmie come i nostri antenati dell’età della pietra.

Beast of Burden – Il trafficante (2018)

volto di ragazzo diviso in due

Dopo l’agonia survival di tre settimane nella giungla, passiamo ora a un film che si svolge solamente nell’arco di poche ore nella cabina di un aeroplano, dove Daniel Radcliffe interpreta Sean Haggerty, un ex pilota dei corpi di pace, congedato con disonore e oggi fattorino della droga al servizio dei cartelli messicani.

Un viaggio che si rivela immediatamente più complicato del previsto, con i trafficanti sospettosi che cambiano continuamente il punto di consegna, ignari che il pilota sta facendo il doppio gioco con la DEA per incastrarli tutti.

Come se non bastasse, deve preoccuparsi anche delle condizioni di sua moglie, la quale si trova a casa da sola, gravemente malata di cancro e depressa per la perdita della figlia, annegando il dolore tra alcool e medicine.

Mentre vola al buio contando i minuti all’arrivo, Sean cerca di tenere duro e attraversare il confine, ma quando improvvisamente non riesce più a contattare sua moglie, intuisce immediatamente di avere un grande problema.

Beast of Burden è un thriller claustrofobico ad alta quota che ha proprio in Daniel Radcliffe il suo maggiore punto di forza, perche’ al di là di qualche sporadico flashback e il concitato epilogo finale, tutta la vicenda avviene nello stretto abitacolo dell’aereo.

Parliamo quindi di una storia fatta quasi interamente di dialoghi, per cui i patiti dell’action a ogni costo sono avvisati prima.

Il regista svedese Jesper Ganslandt tira fuori il meglio dal basso budget, sfruttando l’ottimo lavoro per un cast che è per lo più composto di volti e nomi sconosciuti, eccezione fatta ovviamente per il nostro caro ex Harry Potter.

Insomma parliamo di un thriller ad alta tensione, con una gustosa svolta action nel finale a chiudere il sipario, che nonostante le premesse scarne riesce a emozionare molto più di quanto previsto.

Guns Akimbo (2019)

ragazzo con le mani in alto

Dopo due drammi basati sull’introspezione psicologica dei personaggi, arriviamo finalmente a un divertente action frenetico e fuori di testa.

In questo film Daniel Radcliffe interpreta un umile programmatore di videogames che alterna le sue anonime giornate tra casa, lavoro e nient’altro.

Trascorrendo tutto il tempo su internet, segue sempre un programma chiamato SKIZM dove i concorrenti si affrontano a morte per la gioia degli spettatori, finché una sera il boss dello show lo fa picchiare e rapire dai suoi scagnozzi a causa di un commento offensivo sui social.

Dopo avergli inchiodato alle mani due pistole con i proiettili contati, il pazzo lo informa che dovrà sopravvivere per un giorno intero ai suoi killer guidati dalla folle Nix Degraves, campionessa indiscussa dello show.

Guns Akimbo è una giostra di pazzia sociale per un’ora e quaranta minuti di violenza e umorismo senza controllo, in una parodia sulla cattiveria del web e i social network di oggi.

Per una volta, il leone da tastiera che vomita insulti sicuro nell’anonimato deve vedersela faccia a faccia con coloro che offende in delle scene d’azione tanto divertenti quanto crudeli e spettacolari.

Daniel Radcliffe sta al gioco con autoironia, diventando lentamente un killer armato contro la sua stessa volontà, in una girandola di equivoci e sotterfugi esilaranti, alternati a sequenze di sparatorie e combattimenti all’ultimo sangue.

Meglio ancora è la pazzesca Samara Weaving, bellissima e pericolosa reietta punk, nonché artista senza rivali dell’omicidio videoludico.

Tributiamo quindi un grande applauso a Jason Lei Howden, regista di quell’altra perla horror metal-rock che fu Deathgasm che continua con il suo stile irriverente e distruttivo, gettando benzina e dando alle fiamme l’opprimente politically correct moderno.

E Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di una voce del genere, specialmente in questi tempi di pensiero forzatamente unico, sui social e non solo.

Fuga da Pretoria (2020)

Escape from Pretoria 2020 movie

Cambiamo decisamente atmosfera con la drammatica biografia dei giovani attivisti Tim Jenkin e Stephen Lee, rinchiusi nel carcere di massima sicurezza di Pretoria con l’accusa di propaganda sovversiva.

Nonostante fossero due ragazzi giovani e molto spaventati, iniziano con determinazione a scovare ogni punto debole delle guardie e le mura che li circondano; anche se gli altri detenuti cercano di scoraggiarli da un impresa ritenuta impossibile.

Tra loro c’era anche il vecchio Denis Goldberg, ex ingegnere e leader della resistenza arrestato anni prima assieme a Nelson Mandela, che da un lato ammira i ragazzi, anche se disprezza il loro ingenuo ottimismo come una debolezza.

Ma tutto cambia quando Jenkin ha la semplice ma brillante idea di osservare attentamente le chiavi alle cinte dei loro carcerieri.

Intagliando una copia delle chiavi nel legno, inizia poi con Stephen e un altro detenuto, l’irriducibile Leonard, a studiare gli orari delle guardie e il percorso dei tanti corridoi, prima di poter tentare l’impossibile fuga.

Il regista Francis Annan e il suo team ricreano fedelmente l’atmosfera controversa e razzista dell’epoca dell’apartheid, ispirandosi al libro scritto dallo stesso Tim Jenkin.

Oltre a Daniel Radcliffe, bravo e credibile nelle tante scene ad alta tensione, anche il resto del cast è quasi esclusivamente maschile, con Daniel Webber nel ruolo dell’amico Stephen Lee e l’ancora più bravo Mark Leonard Winter nel ruolo di Leonard Fontaine.

Quest’ultimo in realtà non esiste, ma è un personaggio fittizio creato come omaggio a tutte le vittime del crudele sistema carcerario di una nazione che ha sofferto a lungo l’ottusa crudeltà del razzismo giustificato e istituzionalizzato.

Infatti, è importante ricordare che dopo la storica fuga di Jenkin e Lee, passò oltre un decennio prima che loro potessero tornare a casa, finchè il regime dittatoriale iniziò a sgretolarsi e finalmente a scomparire nell’orrore del passato.

Weird: The Al Yankovic Story (2022)

Come sempre mi piace fare, concludiamo in modo esplosivo con un altro biopic dai toni beffardi della commedia demenziale: la vera/falsa folle storia del cantautore showman Weird Al Yankovic.

Tutto inizia con l’infanzia del piccolo Al in una piccola città della California, dove vive con il severo padre che vede per lui soltanto un futuro da operaio in fabbrica.

Tuttavia, Al ha la passione di cantare e scrivere canzoni, suonando una fisarmonica lasciata a casa sua da uno sfortunato venditore ambulante.

Passano gli anni e Al va al college, dove inizia a comporre divertenti prese in giro di canzoni popolari, che lo portano al successo passando da suonare nei club a lavorare per il Dr. Demento, famoso disc jockey e suo idolo fin da ragazzino.

Demento gli fa avere un contratto con la Capitol Records, che in precedenza aveva rifiutato le sue canzoni, ma vedendo l’apprezzamento popolare fa di Weird Al il loro cavallo di battaglia; arrivando infine a lanciare la carriera della giovane e sexy Louise Veronica Ciccone, in arte poi conosciuta come Madonna.

Seppure nuovo al cinema, il regista Eric Appel si lancia nella follia senza freno con la collaborazione in sceneggiatura del vero Yankovic, che si presta al gioco senza mitizzare troppo il suo personaggio, ma anzi prendendosi in giro con grande autoironia.

Seppure non molto somigliante, Daniel Radcliffe interpreta alla grande l’ingenuo entusiasmo Weird Al Yankovic e la sua inesauribile energia creativa/distruttiva.

Ancora meglio è la splendida Evan Rachel Wood nel ruolo della spietata Madonna, il cui rapporto con Yankovic si conclude con la folle guerra totale al cartello del cartello della droga guidato da Pablo Escobar, di cui Madonna prenderà il posto come leader.

Ovviamente non dovete cercare il realismo in questa storia, ma solo la vera scintilla del fervore artistico che può nascondersi anche nei più improbabili e demenziali dei personaggi; perchè se ci credi abbastanza allora tutto è possibile nella vita, così come vale per i tanti film e la carriera multiforme di Daniel Radcliffe. E voi conoscevate questi film? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, mentre come al solito vi rimando sul mio sito personale per leggere ancora tanti suggerimenti del cinema di oggi e di ieri:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!