È difficile parlare d’arte, è ancora più difficile raccontare l’arte attraverso immagini, Nicola Abbatangelo nel suo docu-film “You-story and glory of a masterpiece” ha emozionato raccontando un quadro. Il quadro è quello della Madonna Sistina, il pittore è Raffaello. Uno sguardo dipinto che rapisce e incanta, un regista che fa incontrare arte, letteratura e pubblico attraverso una macchina da presa. E Raffaello emoziona: cinema e pubblico
È un film che fa parlare l’arte. Il dipinto attraversa i secoli tramite la penna di Vasilij Grossman fino ad arrivare ai giorni nostri. La. Pinacoteca di Dresda è la cornice in cui la Madonna Sistina di Raffaello trasmette il suo messaggio di forza e cambiamento attraverso generazioni. Un’intuizione geniale, una storia incredibile raccontata in un docu-film che ha in sé la veridicità di una base letteraria, l’emozione dell’arte di Raffaello e la fiction contemporanea del cinema. Una contaminazione di arti perfettamente riuscita.


Raffaello emoziona Grossman
Lo scritto di Vasilij Grossman a cui si riferisce il regista nella storia (ma non è la trama del film, che non sveleremo) è “Madonna a Treblinka“. Che è proprio quella dipinta da Raffaello. Il racconto parla del dipinto che viene trafugato da Dresda, dall’Armata Russa, e portato nel Museo Puskin a Mosca. Dopo la morte d Stalin nel 1955 l’opera viene esposta. Oltre un milione e mezzo di persone vanno a vederla, prima che l’opera venga restituita, tra cui Grossman. E nel suo racconto rievoca il giorno in cui si mette in fila.
Ma la Madonna Sistina di Raffaello fa tornare nella mente dello scrittore gli sguardi persi e smarriti del campo di sterminio di Treblinka, che ha tristemente vissuto. “La riconosco dall’espressione che ha sul viso, negli occhi. Guardo suo figlio e riconosco anche lui dall’espressione adulta, strana. Così dovevano essere madri e figli quando scorgevano le pareti bianche delle camere a gas di Treblinka sullo sfondo verde scuro dei pini, così era la sua anima” (V. Grossman – Madonna a Treblinka)
Il quadro dei due angioletti


La Madonna Sistina, oltre che per il racconto di Grossman, ha una popolarità senza eguali per i due paffuti angioletti che ne completano la composizione, e che, pur essendo solo un particolare, sono diventati un’icona pop. I due cherubini sono riprodotti in tutto il mondo su magliette, poster, agende, tazze, puzzles.
In realtà il quadro è l’immagine, che emerge da una tenda verde scostata, di una giovanissima Vergine che tiene in braccio Gesù bambino. Due santi: Sisto II Papa e Santa Barbara completano i lati. Il dipinto destinato alla chiesa benedettina di San Sisto a Piacenza vine eseguito da Raffaello tra il 1512 e il 1513, dipinto su commissione di papa Giulio. E Finito poi a Dresda comprato da Augusto III di Sassonia.


L’intervista al regista Nicola Abbatangelo
Nicola Abbatangelo è già vincitore di diversi premi internazionali tra cui miglior corto ad Alice nella Città – Festival di Roma -con il cortometraggio Beauty, ora disponibile su Rai Play.


L’ispirazione è arrivata più da Raffaello o da Grossman?
“È molto difficile per me dire ‘fai un film su un quadro’, perché se è stato creato come un dipinto, funziona come tale. Grossman mi ha aiutato tanto a capire qual era il punto focale: non bisognava raccontare quando e come era stato dipinto, la tecnica, il contesto…
Ma essere dentro le persone che come Grossman hanno visto il quadro, che sono state rapite da quello sguardo che ti viene incontro. Ho cercato di riprodurre la poesia di un genio che guarda un quadro e capisce molto della sua esistenza e di quella del mondo.
L’emozione più grande che ti porti dentro di tutta la regia di You
“Quello sguardo. Abbiamo passato tra trattative con il Museo, organizzazione e preparazione circa un anno. Poi è arrivata la sera del primo ciack, sono usciti tutti, hanno spento le luci.
Silenzio assoluto e solo il quadro, come si vede nel film, al centro della stanza che ti guarda. Quella è un emozione che resta, perché come diceva Grossman Raffaello è un genio. Raffaello emoziona“.
I protagonisti
Il docu-film, prodotto da Moolmore Films con RAI Cinema, con la regia di Nicola Abbatangelo, vede la sceneggiatura, insieme a Daniele Constantini e Gabriele Marino, del professor Giovanni Maddalena, direttore scientifico del Vasilij Grossman Study Center, hub mondiale degli studi sull’autore russo, che ha sede in Torino.
Tra gli attori David Oakes (i Borgia) e Sylvester McCoy, il celebre Radagast de Lo Hobbit e uno degli storici Doctor Who. Nel docu-film vengono intervistati, tra gli altri, Andreas Henning, curatore dei quadri cinquecenteschi della Alte Meister Gemäldegalerie di Dresda, e Matthias Wivel, curatore delle sale cinquecentesche presso la National Gallery di Londra.
La prima del film, per l’emergenza Covid-19, che ha fatto slittare molte altre date di programmazione, è avvenuta il 16 luglio 2020 AL Cinema Massimo di Torino, presentata dal MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA . Un segno di ripresa rispetto alla chiusura delle attività cinematografiche a causa della pandemia di Covid-19,
“Non c’è mai stato un tempo duro come il nostro, eppure non abbiamo lasciato che morisse ciò che di umano c’è nell’uomo”. (V. Grossman)

