“Rain”: prosegue il viaggio in musica di Giulio Larovere

Rain”, è il titolo del nuovo singolo del cantautore milanese Giulio Larovere, secondo estratto dal concept album “Road sweet home”.

Rain

La mia vita musicale, è stata scandita da periodi: periodi nei quali ascoltavo un solo genere, un solo tipo di musica. C’è stato un periodo ben preciso, a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, dove ho ascoltato solo ed esclusivamente i cantautori americani. Uno in particolare: Bob Seger.

Rain” mi ha riportato piacevolmente a quel periodo, ero poco più che un pischello, e ai pomeriggi passati con le cuffie in testa ad ascoltare “Against the wind”.

Come nel caso del rocker di Boston, questo nuovo singolo è un proiettile controvento, che punta dritto al cuore: bellissime atmosfere che sanno di deja-vù, chitarre acustiche ed elettrice sapientemente assortite, organo Hammond nella miglior tradizione, ritmo incalzante, e una voce che ti porta lontano, su una highway, destinazione everywhere. In una parola: rock.

Gran merito, oltre all’interpretazione di Giulio Larovere, va riconosciuto al lavoro di preproduzione di Giuliano Dottori; e alla produzione dell’amico Larsen Premoli, che grazie all’uso di strumenti rigorosamente analogici, nonché all’uso di amplificatori old type, ha riproposto fedelmente le atmosfere rocchettare tipiche degli anni ’70.

No software, no computers, no digital production: questa è vera musica.

John Knewock

Tre anni fa mi è stata raccontata una storia che mi ha colpito profondamente, forse perché aveva tutte le caratteristiche per essere la storia di ognuno di noi. Quella di John Knewock, narrata in un diario fatto di poesie, racconti e anche canzoni”.

Messa da parte, almeno per ora, la carriera teatrale e il lavoro nell’industria e nel commercio, Giulio Larovere, dopo il primo EP dal titolo “My inner thoughts”, pubblicato nel 2016, torna con questo nuovo concept album “Road sweet home”, ispirato al libro-diario dell’hippy statunitense John Knewock.

“Dal momento in cui sono entrato in contatto con questa storia non ho più potuto frenare l’esigenza di portare avanti il progetto che vorrei presentarvi, e ogni giorno che passa, comprendo sempre meglio quanto sarebbe sbagliato farlo. Ho così iniziato il viaggio con il primo singolo “To see a lonely heart” ed ora con “Rain”.

Viste le premesse, dobbiamo assolutamente ascoltare l’intero album. Non ci deludere: questo viaggio deve proseguire.

rain giulio larovere - sfondo nero, il primo piano il cantante, con gli occhiali, barba, giacca scura, che sorride

Video & Credits

Piove durante lo svolgimento del videoclip, e non poteva essere diversamente. Una pioggia per null fastidiosa, che diventa parte integrante delle bellissime immagini in bianco e nero. Anche la chitarra semi acustica, sempre in primo piano, ha un suo perché: assolutamente fotogenica.

Brani come questo, non hanno bisogno di troppi ammennicoli visivi per essere apprezzati. Bene così.

Pre-Production Giuliano Dottori (Jacuzi Studio, Milano); Recording: Larsen Premoli (Reclab Studios, Buccinasco); Mix e master: Reclab Studios (MI).

Hanno suonato: Giulio Larovere. vocals, acoustic guitar; Enrico Meloni. electric guitar; Giuliano Dottori, electric guitar; Andrea Vismara, bass; Daniele Capuzzi, drums; Raffaele Scogna, keyboards.

Rain” è disponibile in streaming, in digital download e su YouTube dal 28 gennaio.

Potete seguire Giulio Larovere su Facebook, Instagram, Spotify, Apple Music, sul sito ufficiale e sul canale YouTube.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.