Libri on the road, “Resti?” di Riccardo Bertoldi.

Jules Redard ha detto: “Quando penso a tutti i libri che mi restano ancora da leggere, ho la certezza di essere ancora felice”.
A volte basta poco per essere felici. Avere accanto persone che incontriamo per caso e che per scelta decidiamo di non lasciare mai. Avere quel qualcosa che ci cambia la vita per sempre. Ed oggi, per la rassegna “Libri on the road”, la recensione di “Resti?”, il romanzo di Riccardo Bertoldi.

Il romanzo “Resti?”

“L’amore vero ti mette un tamburo al posto del cuore”.

E’ questo che lo scrittore pensa dell’amore. A volte per innamorarsi basta poco, piccoli gesti che fanno scattare la scintilla del per sempre. In “Resti?”, Riccardo Bertoldi, racconta la storia d’amore di Andrea e Irene, due ragazzi uniti da un legame forte. Due pezzi dello stesso puzzle che vivono un’estate fatta di baci, passeggiate e notti passate a raccontarsi.
“Ci sono persone che, ancora prima di conoscerle, te le senti dentro”.

Ma come tutte le cose belle, anche l’amore ha le sue difficoltà e ci mette davanti a scelte e ostacoli. Andrea si trova faccia a faccia con una terribile verità. Ma lui non si perde d’animo, è un ragazzo determinato e che sa quello che prova.

“L’amore è così, richiede coraggio, richiede fiducia. E se resti, se sai aspettare, anche il dolore più grande può trasformarsi in un fiore splendente.”

“I libri sono ponti che collegano le persone”.

Riccardo Bertoldi è uno scrittore italiano nato a Rovereto, un piccolo paesino in cui ha vissuto per vent’anni.


“Resti?” è un libro che parla più del tempo che non abbiamo, che di quello che abbiamo”, dichiara l’autore.
Con i suoi trent’anni, afferma di quanta magia possiamo trovare all’interno di un libro. Lo scrittore pensa, infatti, che molti libri abbiano la capacità di insegnare alle persone a migliorare un rapporto e spesso a renderlo più profondo.

Riccardo Bertoldi è l’autore anche dei quattro romanzi usciti nel 2020, “Abbiamo un bacio in sospeso (io e te)”, “La vita che avevamo in mente (io e te)”, “Il ti amo che non ci siamo detti (io e te)” e “Non finiremo mai di iniziare (io e te)”.
In “Resti?”, lo scrittore, racconta che esistono tanti tipi di amori e non importa se a volte le strade tendono a dividersi, perchè ciò che conta è quello che rimane.

“E poi c’è il nostro amore. Un amore interrotto come una canzone senza finale, un amore che poteva essere tutto, un amore irrealizzato, come tutte le promesse che ci siamo fatti.”

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.