San Giovanni Rotondo: ucciso Galak, il cane che andava a messa

La cattiveria non si ferma neanche a San Giovanni Rotondo, il paese in provincia di Foggia, meta di pellegrinaggio per tutti i devoti di Padre Pio. Se abbandonare i cani è un atto deplorevole e ogni estate siamo a sensibilizzare le coscienze con campagne #ionontiabbandono, quello che è successo a San Giovanni Rotondo (FG), è qualcosa di ignobile e disumano.

Tutti i pellegrini conoscono Galak, il cane che da anni gironzola nel paese. E’ un randagio e A San Giovanni Rotondo ormai, lo conoscono tutti e tutti gli vogliono bene. Persino i frati del convento si prendono cura di lui dandogli da mangiare e permettendogli di entrare e uscire dai loro cortili.

Galak sembra aspettare l’arrivo dei pulman di fedeli. Li accompagna silenzioso e scondinzolante al punto di informazioni. Si accuccia e li guarda. Durante le processioni si posiziona dietro i sacerdoti e davanti allo stuolo e, in religioso silenzio, cammina con loro. A volte si “imbuca” a qualche funzione religiosa, senza mai disturbare la preghiera.

Tutti i pellegrini sono abituati alla sua presenza e gli offrono acqua e cibo e lui sembra persino ringraziare.

Che fastidio può dare un cane così?

Ebbene, qualcuno l’altra sera ha sparato e ucciso Galak. Davanti al convento. Lo ha lasciato li, agonizzante fino a quando l’ultimo respiro lo ha abbandonato.

Era un bastardino? No, era un meticcio. Il bastardo è quello che ha premuto il grilletto. Il vero bastardo è quello che senza scrupoli e con fredda lucidità ha puntato l’arma verso una creatura che aveva qualcosa di divino. Un cane fedele, molto più di quanto non lo sia quel maledetto assassino senza Dio.

Oltre il danno, la beffa

La cosa peggiore è che immediatamente qualcuno ha puntato il dito verso i frati stessi. Se è vero che la gallina che canta per prima è quella che ha fatto l’uovo….

Sta di fatto che i religiosi han dovuto pubblicare una smentita ufficiale per evitare anche l’onta del reato. Un messaggio distribuito alla stampa e pubblicato sui social, per giustificarsi di un’innocenza. E’ davvero pazzesco

I frati cappuccini di San Giovanni Rotondo deplorano la barbara uccisione del cane Galak, avvenuta nelle vicinanze del convento e, nel contempo, respingono con forza le calunniose affermazioni di quanti hanno associato il nome dei frati a questo inqualificabile gesto, preannunciando querela per diffamazione nei confronti di quanti hanno diffuso notizie false e tendenziose.

Dalla pagina Facebook del Convento Santuario di Padre Pio

Reality show

A detta dei mass media, il covid avrebbe dovuto renderci migliori. E meno male.

Una cosa però è vera: la sofferenza cambia. Ma gli ultimi tempi indicano che il cambiamento è in peggio. L’indifferenza e il cinismo dilagano. I social, poi, sono davvero un coltello con una lama a doppio taglio.

E’ tutto un gigantesco reality show. Filmare un pestaggio mortale o uno stupro è prioritario al prestare aiuto alla vittima. L’ultimo esempio è quello di Alika, l’ambulante ucciso a colpi di stampella, che è morto sotto le tante telecamere dei cellulari dei passanti. Nessuno che abbia osato difenderlo. Se l’unione fa la forza, in giro c’è un’unione di idioti.

E Galak è una delle tante vittime di questa idiozia.

Uccidere è ormai un concetto trasfigurato. Che sia un cane o un cristiano (ma potremmo dire musulmano, induista, eccetera eccetera), la vita in sé non gode più di rispetto.

Lasciamo stare il timore di Dio, per carità, non è questa la sede di fare una questione religiosa, ma morale si. Dov’è finita la coscienza? Dov’è finito il rispetto e dove sono i valori umani?

Barbari digitalizzati che ciondolano come zombie in cerca di uno scoop per diventare star del web. Ego che si appagano solo sul male altrui e si gratificano se a causare quel male sono proprio loro stessi.

Una società che sta andando alla deriva in 4K e 5G.

Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno….

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”