#Sanremo1969 e #Sanremo1974: c’era una volta Sanremo

Anche questa domenica torniamo con la rubrica “C’era una volta Sanremo” e la dedichiamo ai nostri lettori. In particolare a Edo nato nell’anno di #Sanremo1969 e a Sara nata nell’anno di #Sanremo1974.

#Sanremo1969

Cinquantun anni fa alla conduzione del Festival di Sanremo c’era Nuccio Costo affiancato da Gabriella Farinon. Ad accogliere la kermesse canora il Salone delle feste del Casinò dal 30 gennaio al 1º febbraio.

L’edizione risentiva ancora del clima sessantottino che abbiamo raccontato in #Sanremo1968. Quell’anno tre studenti avevano deciso di fare lo sciopero della fame per richiamare l’attenzione sui quartieri cittadini poveri da riqualificare. A questo si aggiungeva il “Controfestival” organizzato da Dario Fo e Franca Rame nei giardini di Villa Ormond: una contromanifestazione, organizzata anche col supporto del Partito Comunista Italiano, cui aveva preso parte anche Sergio Endrigo che, però, era stato fermato perché partecipante della gara ufficiale.

Sul podio del #Sanremo1969 erano saliti al primo posto Bobby Solo e Iva Zanicchi (la gara era, infatti, ancora a duetti) con “Zingara”; al secondo posto proprio Sergio Endrigo e Mary Hopkin con “Lontano dagli occhi”; al terzo Don Backy e Milva con “Un sorriso”.

Novità Battisti

#Sanremo1969 è degno di nota anche, però, per la prima e ultima partecipazione in gara di Lucio Battisti che, dopo due partecipazioni consecutive come autore con “Non prego per te” nel 1967 e “La farfalla impazzita” nel 1968, esordiva come interprete con “Un’avventura”, cantata insieme a Wilson Pickett. Tra gli esordienti della diciannovesima edizione c’erano Rosanna Fratello, chiamata dalla casa discografica a sostituire Anna Identici che aveva dato forfait pochi giorni prima della manifestazione, i Dik Dik, Mal, Nada, i New Trolls, Rita Pavone (di cui ricordiamo il grande ritorno a #Sanremo2020) e Stevie Wonder, in duetto con Gabriella Ferri in “Se tu ragazzo mio”.

#Sanremo1974

Cinque anni dopo, alla conduzione di #Sanremo1974 c’è Corrado, al suo esordio, assistito dalla confermata Gabriella Farinon. Luogo del Festival è sempre il Salone delle feste del Casinò questa volta, però, più in là nel tempo, dal 7 al 9 marzo. Le serate, infatti, continuano a essere solo due. La prima edizione a cinque serate si vedrà nell’89.

In più, inizia proprio con #Sanremo1974 la sperimentazione. Quell’anno arrivava la formula nuova di 28 interpreti divisi in due gruppi, 14 Big (già qualificati alla serata finale) e 14 aspiranti, che si sarebbero sfidati per gli ultimi 4 posti disponibili. Un’anticipazione della futura categoria delle nuove proposte inserita, poi, da Pippo Baudo nell’84.

Al primo posto del podio di #Sanremo1974 c’era Iva Zanicchi (appena citata per l’edizione ’69) con “Ciao cara come stai?”, scritta anche da Cristiano Malgioglio. Questo le ha conferito il merito di cantante donna ad aver vinto più edizioni del Festival di Sanremo con tre vittorie, seconda solo a Domenico Modugno e Claudio Villa, vincitori di quattro edizioni.

Sanremo 1974 Iva Zanicchi mostra il premio insieme a Cristiano Malgioglio. Foto in bianco e nero.

Al secondo posto c’era proprio Domenico Modugno con “Questa è la mia vita” e al terzo Orietta Berti con “Occhi rossi”.

Iva Zanicchi insieme a Cristiano Malgioglio a #Sanremo1974

Le novità

Presenti quell’anno anche un giovane ma già amato Claudio Baglioni, autore di “A modo mio” portata in gara da Gianni Nazzaro. Lo stesso Baglioni che abbiamo già ricordato per la sua rivoluzione del 2018 con la musica al centro.

Tra gli esordienti della ventiquattresima edizione c’erano anche Donatella Rettore e Riccardo Fogli.

Gossip: dalla finale di #Sanremo1974 vengono esclusi Raoul Casadei e la sua orchestra di undici elementi, salvo poi essere richiamati perché gli organizzatori, poco prima dell’inizio dell’ultima serata, volevano allargare il numero dei cantanti ripescando i primi esclusi. In seguito alle proteste, però, l’esclusione aveva avuto la meglio.

Iva Zanicchi e Bobby Solo vincono #Sanremo1969 con “Zingara”

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.