“Self Control”, Raf remastered by Sherol Dos Santos

“Self Control”, Raf, 1984. In sostanza, la quint’essenza dei “mitici anni ‘80”.

La canzone, scritta a quattro mani con Giancarlo Bigazzi, segna l’inizio di un’epopea che ha caratterizzato un intero decennio: la musica “disco”, cantata in inglese da artisti italiani. La canzone che ancora fa alzare tutti in piedi in discoteca e che è ancora oggi un inno, portato in giro nel Raf e Tozzi tour.

L’era della “italo disco”.

Oltre a Raf, Spagna con “Easy lady”, Brian Ice con “Talking to the night”, Den Harrow con “Mad desire”, sono soltanto tre esempi di canzoni ormai diventate icone di un decennio che ha lasciato il segno: edonismo reganiano, look estremizzato, pettinature che sfidavano la legge di gravità.

Che ne sanno i millenials.

Canzoni che hanno stuzzicato la fantasia anche e soprattutto di produttori discografici d’oltremanica e d’oltre oceano. La premiata ditta Stock-Aitken-Waterman a Londra, e “Narada” Michael Walden a New York, ad esempio, hanno attinto a piene mani da quel repertorio, inventandosi remix e featuring, passati alla storia.

Mitica la versione di Laura Branigan, milioni di copie vendute in tutto il mondo dall’artista newyorkese, già famosa a casa nostra per la cover di “Gloria” di Umberto Tozzi.

In tempi più recenti, DeeJay italiani, Claudio Coccoluto, e Gigi D’agostino, tanto per fare due nomi, hanno rielaborato i ritmi binari, tanto in voga in quel periodo, adattandoli alle atmosfere tipicamente “house” del nuovo millennio.

“Self control” un mito di anni mitici.

Già, ma che ne sanno i millenials?

Ne sanno, a quanto pare, perche è uscita il 16 gennaio la cover proprio del brano di Raf, cantata da Sherol Dos Santos.

Una cover rivisitata in chiave elettronica, con venature decisamente rock, che è anche stata una delle preferite di X Factor 12.

Un’operazione decisamente coraggiosa, che probabilmente farà storcere il naso ai puristi degli anni ’80, ma che verrà parecchio apprezzata dalle nuove generazioni.

Una versione “dark intimate”, giusto per tornare a quegli anni, quando l’inglese era sfoggio di cultura, e non un modo per implementare la lingua italiana.

“Pleiadi”

Notturno e intimo come il primo singolo inedito di debutto di Sherol Dos Santos, “Pleiadi”, con il quale l’artista è stata paragonata a Beyoncé e Aretha Franklin.

Per Sherol, “Pleiadi” e “Self Control”, sono decisamente un nuovo capitolo nel suo percorso artistico. La giovane cantante collabora con la casa discografica Instant Crush Records (ICR), e un nuovo gruppo di lavoro guidato alla direzione artistica da Marco del Bene e Gianluca Torresi, quest’ultimo general manager di ICR.

Sherol Dos Santos al Instant Crush Records, sorride scoprendo i denti con il pollice in su, indossa in berretto nero, con i capelli raccolti, una maglietta nera elegante e un gilet a quadri e righe grigio, dietro ci sono le casse e vari strumenti da studio musicale

Sherol Dos Santos

Sherol Dos Santos, ventunenne, è italiana, nata e cresciuta nel quartiere di San Basilio a Roma, ma di origine capoverdiana.

Si è fatta conoscere dal pubblico con l’ultima edizione di X Factor, dove è riuscita a commuovere l’intera giuria e il pubblico, tra cui Manuel Agnelli, che l’ha voluta al suo fianco in “Ossigeno“.

La passione per la musica comincia all’età di soli 8 anni, quando entra a far parte del coro delle voci bianche di Santa Cecilia.

Nove anni più tardi, a 17 anni, Sherol entra a far parte di una band, classificandosi nella prima categoria interpreti al Tour Music Fest, European Music Contest, presieduto da Mogol. Subito dopo, entra nel coro gospel di Cheryl Porter, grazie al quale arriva anche ad esibirsi in televisione. Inoltre, ha l’onore di esibirsi per Papa Francesco, è coristà di Tiziano Ferro nella trasmissione di Virginia Raffele, partecipa a “Natale 25”, è in concerto in Svizzera nella tenuta privata di Chopard, canta per eventi privati Cartier, e tanto altro.

Le caratteristiche vocali della cantante sono associate sopratutto al suo timbro e approccio musicale pop e a tratti jazz, dandole un impatto piuttosto originale.

By Sherol

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.