Fatevi rapire dal cinema – Tre film sui sequestri di persona

Una delle magie del cinema è quella di saperci ammaliare e catturare con film ispirati anche a storie orribili come possono essere i sequestri di persona.

Momenti terrribili nella vita di una famiglia da affrontare cercando di tenere i nervi saldi quando temiamo per la vita di un nostro caro.

Ma forse è proprio in queste situazioni di stress estremo che viene fuori chi siamo veramente.

Trovandoci faccia a faccia con l’impotenza di non poter fare null’altro che aspettare, emergono aspetti di noi stessi che ignoravamo.

Il coraggioso può quindi scoprire di essere un codardo, così come il gentile può diventare iroso e insopportabile.

D’altro canto anche il quieto e il timido possono trovare una rabbia e una fermezza che non pensavano di avere, resistendo oltre ciò che potevano immaginare.

Nella storia ci sono stati alcuni sequestri di persona molto famosi, poi diventati inevitabilmente materia di ispirazione per molti film.

Possiamo ricordare su tutti il celebre caso Lindbergh, eroe nazionale americano il cui bambino fu rubato nella culla da un folle in cerca di facile denaro.

Questo evento divenne presto un caso mediatico e politico, sconvolgendo una nazione già allo stremo per una delle peggiori crisi economiche di sempre.

Inoltre esso fu la spinta finale per il governo di istituire una serie di leggi che accrebbero enormemente il potere di agenzie di sorveglianza nazionale come l’FBI.

Queste storie ci mettono molto poco a ingigantirsi, coinvolgendo loschi figuri che sul dolore altrui costruiscono la loro fama e carriera.

Tutto questo è molto altro leggerete a breve nei film che vi aspettano, riguardo tre casi di sequestri di persona molto particolari.

1- Ransom – Il riscatto (1996)

film sui sequestri di persona

Il primo caso dei sequestri di persona che affrontiamo oggi è quello del del figlio di un ricco uomo d’affari.

La famiglia è ovviamente sconvolta e si rivolge immediatamente alla polizia, la quale inizia le trattative con i rapitori.

Questi chiedono due milioni di dollari per rilasciarlo, minacciando di fare del male al piccolo se non verranno consegnati direttamente dal padre.

Ma proprio nel momento cruciale, qualcosa va terribilmente storto e il pagamento del denaro salta.

inferociti, i rapitori aumentano le loro richieste come risarcimento per l’offesa subita.

A quel punto, il padre capisce che essi non hanno alcuna intenzione di ridargli suo figlio vivo.

Contro il parere della polizia e di sua moglie, l’uomo decide di prendere in mano la situazione personalmente.

Facendosi intervistare in diretta televisiva, annuncia di voler usare quel denaro altrimenti, trasformandolo in una taglia sulle loro teste.

Chiunque riuscirà a trovare i rapitori guadagnerà quindi i due milioni, se le informazioni porteranno alla loro cattura in qualunque modo, vivi o morti.

All’interno del gruppo nasce quindi una lotta tra chi vuole mollare il bambino scappando il più lontano possibile e chi vuole invece tenere duro.

Ma quello che il padre non sa è che proprio uno dei detective che indaga sul caso fa parte dei rapitori.

Tramando contro i suoi colleghi alla polizia e anche contro i suoi complici criminali, il poliziotto corrotto intende infatti tenere tutto il denaro per sè.

Non si scherza con la famiglia

Ransom è un eccellente thriller pieno di tensione e colpi di scena dietro l’eccellente mano di Ron Howard.

Il regista americano, sempre garanzia di buon intrattenimento, confeziona una storia che appassiona e cambia direzione ogni minuto.

La paura si svolge su due piani differenti, sempre collegati tra loro scena dopo scena.

Da una parte abbiamo la famiglia che col tempo diventa sempre più disperata quando vede svanire ogni soluzione.

Dall’altra invece abbiamo il conflitto all’interno del gruppo dei sequestratori, sempre più smarriti quando realizzano che non vedranno mai il denaro che sognavano.

Per interpretare al meglio ogni ruolo abbiamo poi un grande cast a supportare alla grande questo gioco di potere tra i due fronti.

Il protagonista principale è Mel Gibson, padre amorevole ma anche uomo autoritario che non è abituato a prendere ordini da nessuno.

Non a caso il suo momento in televisione è la vera svolta della storia, quando i ruoli di vittima e carnefice finalmente si ribaltano.

Come contraltare abbiamo invece la moglie che è dubbiosa sull’atteggiamento del marito, supplicandolo di cambiare idea e pagare senza fare storie.

Per questo ruolo c’è la splendida Rene Russo, ex fotomodella diventata poi attrice che aveva già recitato con Gibson in Arma Letale 3 e 4.

Infine il villain della storia è Gary Sinise, ottimo attore versatile e capace di interpretare ogni parte con stile e carisma.

In questo caso è un glaciale e perfido poliziotto senza scrupoli, giocando la sua partita per dare scacco matto a tutti quanti.

Concludendo, Ransom è uno dei film sui sequestri di persona più interessanti degli anni 90.

Ron Howard dimostra ancora una volta di saper dirigere con classe e il ritmo giusto, mescolando perfettamente la formula del thriller e il dramma familiare.

2- Tutti i soldi del mondo (2017)

film sui sequestri di persona

Con il secondo film ci spostiamo in Italia, per una storia basata su uno dei sequestri di persona piu’ clamorosi degli anni 70, ovvero quello del giovane John Paul Getty III.

Il ragazzo era il nipote e rampollo preferito del famoso Jean Paul Getty, a quei tempi uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo.

Purtroppo questo magnate e filantropo dell’industria ha un pessimo rapporto con sua madre, la quale non ha mai voluto dipendere dalla sua ricchezza.

Cosi quando i rapitori chiedono il riscatto il vecchio si rifiuta di pagare, sebbene i 17 milioni di dollari richiesti siano per lui una cifra irrisoria.

Sotto lo sguardo stupefatto della stampa internazionale, l’intera vicenda diventa una squallida lotta di potere familiare tra la madre disperata e il nonno testardo e tiranno.

La donna deve quindi prodigarsi a racimolare quanto più denaro in qualsiasi modo possibile, ricorrendo a prestiti e donazioni di ogni tipo.

Allo stesso tempo dovrà anche negoziare con i rapitori, capendo subito che non riuscirà mai a mettere insieme l’abnorme cifra richiesta inizialmente.

Una volta che questi capiscono che il nonno non ha nessuna intenzione di pagare per la vita del nipote, se ne liberano vendendolo a una potente banda calabrese.

Un ex agente della CIA è l’unico che sembra disposto ad aiutarla la povera madre, sfruttando la sua esperienza investigativa e nelle trattative con ostaggi.

Inizialmente ingaggiato dal ricco magnate per tenere sotto controllo la donna, l’uomo segue poi la sua coscienza cercando di mettere fine a questo dramma.

Ma la banda che ha comprato la vita del ragazzo è un avversario molto più duro dei semplici criminali che lo avevano rapito.

La ricerca del loro nascondiglio diventa quindi una corsa contro il tempo, mentre questi diventano sempre più impazienti e pronti a uccidere.

I soldi non sono importanti, sono l’unica cosa che conta

Tutti i soldi del mondo racconta uno dei più terrificanti sequestri di persona di sempre, dove la paura viene più dalla famiglia del rapito che dai rapitori.

Infatti, l’atteggiamento spietato del nonno verso la giovane nuora fa letteralmente gelare il sangue nelle vene.

Come lui stesso calcola freddamente, una mezza giornata degli interessi sui suoi investimenti sarebbe più che sufficiente a pagare il riscatto.

Ma quello che lui non può tollerare è l’indipendenza della donna nei suoi confronti in una famiglia dove è abituato a dettare legge incontrastato.

Per questo ruolo doveva esserci inizialmente il grande Kevin Spacey, il quale purtroppo rinunciò per via dello scandalo e le accuse di molestie in cui si trovò coinvolto.

A metà produzione arrivò quindi l’altrettanto grandioso Christopher Plummer, che dovette rigirare tutte le scene del suo collega.

Semplicemente divina Michelle Williams come madre del rapito, probabilmente nel miglior ruolo (finora) della sua carriera.

Una donna che noi vediamo al principio fiera e indipendente, riducendosi a elemosinare i milioni del magnate che gode a vederla soffrire, rifiutandosi.

Forse un pò più stereotipato il ruolo dell’agente segreto, interpretato comunque più che dignitosamente da Mark Wahlberg.

L’attore al solito è il tipo tosto che non si fa mettere sotto da nessuno, comunque i suoi confronti con il vecchio riccone sono sempre un piacere da guardare.

Quando infatti rifiuta di farsi da parte e lasciare la donna da sola, finalmente anche il vecchio capisce che forse non è possibile comprare proprio tutto con i soldi.

Alla regia abbiamo un maestro indiscutibile come Ridley Scott, perfetto nella ricostruzione d’epoca e la scelta dei tempi narrativi tra il thriller e il dramma.

Insomma, un vero e proprio gioiellino d’autore che si svolge quasi interamente in Italia, per una volta lontano dal semplice paese da cartolina dove trascorrere le vacanze.

3- Man on Fire – Il fuoco della vendetta (2004)

film sui sequestri di persona

Per l’ultimo film restiamo in famiglia passando da Ridley Scott a suo fratello Tony, sempre ovviamente nel tema dei sequestri di persona.

Questa volta siamo in Messico, dove una ricca coppia sposata assume un ex agente della CIA come guardia del corpo per la loro bambina.

Negli ultimi tempi nella zona infatti ci sono stati numerosi rapimenti ai danni di famiglie facoltose e loro vogliono prendere precauzioni.

L’uomo è molto taciturno e solitario, ovviamente segnato da un passato doloroso che affoga nell’alcool ogni notte.

Inizialmente la bambina non riesce a instaurare un rapporto con lui, chiuso a ogni suo tentativo di stringere amicizia.

Lentamente però la sua simpatia e intelligenza fanno breccia nella sua corazza, affezionandosi a vicenda e diventando inseparabili.

Ma un bel giorno un commando armato assalisce la loro auto, rapendo la piccola e sparando all’ex agente speciale.

Mentre lui è in ospedale gravemente ferito, la famiglia e la polizia negoziano coi rapitori per il rilascio.

Purtroppo alcuni agenti corrotti tentano di rubare il denaro, mandando a monte ogni ulteriore possibile trattativa.

L’ex agente esce quindi dall’ospedale proprio mentre si diffonde la notizia che la bambina è stata uccisa dai criminali.

Furioso per la fine della sua nuova piccola amica, l’uomo ricorre a tutti i suoi contatti per armarsi fino ai denti e vendicare la sua morte.

Ma cercando di scoprire i colpevoli, scoprirà che il marcio odore dei soldi arriva molto più in alto di quanto potesse immaginare.

La vendetta al cinema vende sempre

Con tutto il rispetto per lo scomparso Tony Scott, purtroppo non è mai stato un regista al livello di suo fratello Ridley.

Ciò nonostante molti suoi film sono stati dei grandi blockbuster, quindi gli va riconosciuta indubbiamente una ottima carriera.

Tra i vari Top Gun e Giorni di tuono ogni tanto anche lui tirava fuori qualche perla come True Romance o Miriam si sveglia a mezzanotte.

Man on fire è a metà strada tra questi, una film dignitoso di adrenalina e vendetta sui sequestri di persona.

La prima parte è infatti semplicemente perfetta, con ottimi personaggi nel contesto di un mondo credibile e affascinante.

Nella seconda metà diventa più banale, rientrando nei classici canoni del vendicatore americano in terra straniera.

Comunque anche questa rimane godibile ed ha i suoi buoni momenti, pur non essendo il meglio che ha da offrire questo film.

Sopra a tutto e tutti metterei l’ottima interpretazione di Denzel Washington, specialmente nel suo rapporto con la piccola.

La loro amicizia tratteggia due personaggi interessanti che imparano a conoscersi e rispettarsi in modo credibile e appassionante.

Dakota Fanning è una bambina a volte irritante nella sua insistenza, ma anche triste e sola nella sua intimità.

Ad aiutarla c’è Radha Mitchell, una sexy e bionda mamma americana che per la famiglia vive lontana dalla sua nazione.

Concludiamo con un cast di supporto eccezionale tra i quali spiccano Christopher Walken, Mickey Rourke e il bravissimo Giancarlo Giannini.

Attori di grande calibro che danno un ulteriore respiro internazionale alla storia, elevando la profondità di personaggi altrimenti meno interessanti.

Insomma una grande produzione per un film sui sequestri di persona sudamericani che ebbe un grande successo nei cinema di tutto il mondo.

Un film a volte ottimo e a volte normale, ma comunque sicuramente gradevole da vedere per tutti almeno una volta.

A ridosso ormai dell’anno nuovo, auguro a tutti voi una buona conclusione del 2021, per quanto possibile, oltre che i migliori auspici per il 2022. Tutto questo, come sempre, invitandovi a visitare il mio sito per ulteriori consigli e suggerimenti sul mondo del cinema:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!