Il silenzio totale può far impazzire: lo dimostra la camera anecoica

Cosa succede in una camera anecoica? Lo sapete che “ascoltare” il silenzio può far impazzire?

Quante volte abbiamo detto “vorrei stare nel silenzio più totale”? Quante volte siamo andati alla ricerca di luoghi dove stare lontani dai rumori per non sentire più nulla? Ma esiste un posto dove il silenzio è davvero totale? A quanto pare, no, ma il silenzio più puro è molto pericoloso perchè può far impazzire. Lo dimostra la camera anecoica. Ma cos’è?

Cos’è la camera anecoica

La parola deriva dal greco e significa “priva di eco”. E’ una camera completamente insonorizzata, simile a quella delle sale prove o degli studi di registrazione professionali. E’, appunto, una camera priva di eco, dove la riflessione dei segnali è estramamente ridotta, e molto spesso è costruita all’interno di un’altra camera. Le sue pareti sono completamente rivestite da coni, piramidi e spugna. Le piramidi fanno in modo che si ottenga il massimo numero di riflessioni del suono sul materiale, la spugna e i cunei fanno il resto.

In una camera anecoica, il livello di rumorosità è di -10dB.

Per capire meglio, pensate che una conversazione bisbigliata arriva a circa 30dB e che l’essere umano percepisce il silenzio a 10dB.

-10dB è una frequenza di silenzio…assodante!

Inventata dall’ Orfield Labs di Minneapolis, questa invenzione entra nel Guinness dei primati nel 2008 per essere il luogo più silenzioso al mondo.

Attenzione però: il più silenzioso, ma non è un silenzio assoluto.

il silenzio in un acamera anecoica - nella foto un particolare della parete fatta con sporgenze a forma piramidale e cunei

Il silenzio assoluto non esiste

A dimostrarlo fu John Cage, noto compositore, scomparso nel 1996.

Siamo nel vecchio millennio, il secolo del progresso e della tecnologia. Anche in campo musicale e di suoni, il progr è la moda e l’elettronica fa capolino. Un vero e proprio “space music travel“, un viaggio nelle dimensioni musicali. Gli studi di registrazione e le sale prove cominciano ad avere l’aspetto odierno, con una prima insonorizzazione. Ma la musica si concentra sulla ricerca di nuove sonorità.

John Cage è un genio inventore e come tale ogni novità rappresentava una nuova sperimentazione. A lui si deve la composizione del “pianoforte preparato”: oggetti posizionati sulle corde del suo pianoforte creano suoni inediti. Una vera rivoluzione.

Quando sente parlare di una “camera del silenzio”, si reca ad Harvard e fa l’esperienza più strana della vita. Entra per percepire il silenzio e ne esce con la testa piena di suoni. Sono quelli riprodotti dal suo stesso corpo. Prima il battito cardiaco, poi i gorgogli dello stomaco e, infine , il rumore del sangue che circola nelle vene.

L’esperimento lo porta ad un’unica conclusione: il silenzio assoluto non esiste.

la parete di una camera anecoica fatta con grandi piramidi di spugna insonorizzante

Strano da…impazzire!

Cosa succede in una camera anecoica?

Il cervello ha una strana reazione, sconosciuta all’essere umano fino a quando non si trova in questa condizione. Si arriva ad una completa privazione sensoriale, il cervello comincia a “creare” dei suoni propri, e a percepire ciò che viene prodotto dall’interno del corpo. Suoni che non siamo abituati a sentire.

L’assenza di punti di riferimento sonori esterni porta ad una destabilizzazione dei nostri equilibri.

Prima quello fisico: un senso di disorientamento e di spaesamento e non si riesce a stare in piedi, dopo qualche minuto è necessario sedersi, ma anche così non si riesce a resistere più di qualche minuto.

Poi, quello psicologico, arrivando al delirio e persino delle allucinazioni. Nessuno è riuscito a resistere più di tre quarti d’ora in una camera anecoica, ed è già un tempo eccezionale, perchè la media è di un quarto d’ora. Chiunque ha provato l’esperienza, ha desistito dopo poco.

Persino la NASA ha effettuato degli esperimenti con degli astronauti, ma il massimo ottenuto non è arrivato ad un’ora completa.

Si arriva alla più completa privazione sensoriale, alla quale però l’uomo non è assolutamente abituato e la reazione più comune è la paura.

Conclusione? Non si può vivere senza musica, perchè ogni suono è melodia.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”