Tumori: la paura non basta a far decollare la prevenzione

La paura dei tumori continua a crescere in Italia, con particolare attenzione rivolta al tumore della cervice uterina, causato dal Papillomavirus. Nel 2022, il Paese ha registrato 2.479 nuovi casi di questa patologia, confermando la sua rilevanza come causa significativa di mortalità femminile, con 1.156 decessi stimati nello stesso anno. E’ un sentimento diffuso tra genitori e donne, con una percentuale in costante aumento.

Il recente Rapporto del Censis ha messo in luce una crescente preoccupazione riguardante i tumori in Italia, con particolare attenzione rivolta al tumore della cervice uterina causato dal Papillomavirus. Nel 2022, il Paese ha registrato 2.479 nuovi casi di questa patologia, risultando ancora una delle principali cause di mortalità femminile, con 1.156 decessi stimati nello stesso anno.

Il Contesto della Prevenzione Post-Covid

Dopo l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19, la percezione e l’approccio alla prevenzione dei tumori sono stati influenzati. Secondo il Rapporto Censis, presentato due anni dopo l’ultima ricerca, il 65,1% dei genitori e il 60,9% delle donne ritiene che i tumori siano prevenibili. Tuttavia, l’adozione delle strategie preventive mostra una tendenza contrastante. Sebbene i controlli medici e diagnostici siano ancora considerati fondamentali (individuati rispettivamente dall’80,6% dei genitori e dall’84,7% delle donne), la vaccinazione contro l’HPV sta perdendo terreno. Nel 2022, il 39,1% dei genitori indicava la vaccinazione come strategia preventiva, mentre oggi tale percentuale è scesa al 22,8%.

Secondo il rapporto, la paura dei tumori è in costante aumento, con il 70,8% dei genitori e il 72,4% delle donne che li considerano le malattie più temute. Tuttavia, nonostante questa preoccupazione diffusa, le strategie di prevenzione non sembrano essere adottate in modo uniforme. Sebbene l’80,6% dei genitori e l’84,7% delle donne indichino i controlli medici preventivi come fondamentali, la vaccinazione contro l’HPV sta perdendo terreno, con solo il 22,8% dei genitori che la considera una strategia preventiva nel 2024, rispetto al 39,1% del 2022.

«Il clima culturale complessivo, dopo l’esperienza Covid, è quello di una caduta di tensione sulla vaccinazione come strategia di prevenzione» ha aggiunto Ketty Vaccaro, Responsabile Area Welfare e Salute del Censis. «Questo contribuisce almeno in parte a spiegare perché non ci sia ancora una reale consapevolezza che attraverso la vaccinazione anti-Hpv si possa eliminare un tumore grave e diffuso come quello della cervice uterina e contribuire a ridurre gli altri tumori Hpv correlati».

Conoscenza sull’HPV

Il rapporto evidenzia anche una diminuzione della conoscenza sull’HPV e sulla sua correlazione con il tumore cervicale. Nel 2024, solo l’84,1% dei genitori e il 74,8% delle donne sapeva cosa fosse l’HPV, rispetto all’88,9% e al 79,4% del 2022. Tali percentuali sono scese rispettivamente al 84,1% e al 74,8% nel 2024, dimostrando un’effettiva riduzione nella consapevolezza che l’HPV possa causare diverse patologie dell’apparato genitale, con solo il 60,2% dei genitori che ritiene che sia responsabile di diversi tumori.

Malgrado ciò, emerge il ruolo significativo dei media nell’informare il pubblico, con il 29,1% dei genitori che indica le campagne di comunicazione come fonte principale di informazioni sull’HPV nel 2024.

«Sulla prevenzione, sia primaria che secondaria, bisogna tenere alta la sensibilità dei cittadini, particolarmente di quelli con un livello sociale e di istruzione più basso, tra i quali si nota una concentrazione sia dei fattori di rischio sia della scarsa adesione alle campagne vaccinali e di screening». «In Italia, nonostante siamo stati tra i primi, già nel 2007, a proporre la vaccinazione anti-Hpv, le coperture tra gli adolescenti e i giovani adulti rimangono molto basse, così come è insufficiente l’adesione allo screening oncologico» ha detto Enrico Di Rosa, Vicepresidente Siti.

Partecipazione ai Controlli Preventivi e Vaccinazione

Nonostante le sfide nella diffusione della conoscenza e nella percezione della vaccinazione, una percentuale significativa di donne continua a partecipare ai controlli preventivi. Il 62,2% delle donne afferma di adottare maggiormente comportamenti preventivi come screening e controlli diagnostici. Inoltre, c’è un aumento dell’adesione alla vaccinazione, con il 56,1% dei genitori che ha dichiarato di aver vaccinato i propri figli nel 2024, rispetto al 46,1% nel 2022.

Gli screening per il tumore cervicale sono tra i controlli più comuni effettuati dalle donne negli ultimi tre anni, anche se in calo rispetto al 2022. Inoltre, un numero significativo di donne ha effettuato esami diagnostici preventivi di propria iniziativa, evidenziando un forte senso di responsabilità verso la propria salute.

«La vaccinazione anti-Hpv rappresenta una della più efficaci forme di prevenzione del cancro» ha dichiarato Francesco Perrone, Presidente Aiom.

Il rapporto del Censis evidenzia la persistente preoccupazione riguardante i tumori in Italia e la necessità di rafforzare le strategie di prevenzione e la consapevolezza sull’HPV. È essenziale un approccio integrato che coinvolga media, istituzioni sanitarie e comunità locali per promuovere una cultura della prevenzione e della salute. Solo attraverso un impegno collettivo e coordinato sarà possibile ridurre l’incidenza e la mortalità causate dai tumori e migliorare la salute della popolazione italiana.

Credits

Questi sono i principali risultati della ricerca «Papillomavirus: verso l’eliminazione dei tumori da Hpv» che è stata presentata oggi a Roma da Ketty Vaccaro, Responsabile Area Welfare e Salute del Censis, e discussa da Adriana Bonifacino, Presidente Fondazione IncontraDonna, Antonio D’Avino, Presidente Fimp, Rosa De Vincenzo, Docente Università cattolica del Sacro Cuore, Enrico Di Rosa, Vicepresidente Siti (Società italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica),Tommasa Maio, Responsabile Area vaccini Fimmg, Francesco Perrone, Presidente Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Carlo Signorelli, Presidente Nitag, Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratrice Delegata di Msd Italia, e Annalisa Manduca, giornalista e conduttrice Radio1 Rai e La7.

Per leggere il Rapporto Censis Integrale clicca qui

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”