Turismo spaziale: quanto costa e quanto inquina?

Non è più solo un sogno ma una “solida realtà”: il turismo spaziale esiste davvero e sta cominciando ad essere la “vacanza alternativa” a cui ambire.

Niente più Caraibi, Maldive o Seychelles, tra i viaggi da fare almeno una volta nella vita. Il sogno, ora, è il volo nello spazio.

Un pacchetto vacanza ben costruito, per ora in mano a un pugno di agenzie che stanno facendo miliardi di dollari con i viaggi nello spazio.

Turismo spaziale: nel 2021 viaggi nello spazio e lockdown sulla Terra

Forse non tutti sanno che il 2021 è stato l’anno in cui il turismo spaziale ha definitivamente messo le basi del futuro del concetto “vacanze”.

Mentre tutti eravamo chiusi in un lockdown fatto di zone gialle, arancioni e rosse, qualcuno dall’altra parte del globo, intendo dire nei cieli, lasciava il nostro pianeta per affrontare un’esperienza incredibile: viaggiare nello spazio. Un pugno di super miliardari si è potuto permettere di mettere a punto delle missioni spaziali ad esclusivo scopo turistico, e guardare noi poveri mortali “dall’alto in basso”!

“Potevamo stupirvi con effetti speciali, ma noi siamo scienza e non fantascienza”

Spot pubblicitario Telefunken

Erano gli anni ’80 quando girava questo spot pubblicitario di televisori prodotti da Telefunken. Uno slogan che si presterebbe perfettamente per la nuova frontiera del turismo, quello spaziale.

Ma cosa prevede una vacanza nello spazio? Come viene organizzata? E quanto costa?

Innanzitutto, cerchiamo di capire in cosa consiste.

Cosa si intende per Turismo Spaziale?

Come dice la parola stessa, è una nuova forma di turismo che non si compie sul nostro pianeta, ma intorno al pianeta stesso. Un viaggio che prevede un periodo di permanenza nello spazio, a volte ad una altitudine superiore a quella dei satelliti in orbita.

E’ un turismo a cui si lavora già fin dagli anni Sessanta e che, con gli anni Settanta, ha preso sempre più piede grazie alla corsa alla conquista dello spazio da parte delle due super potenze USA-URSS che, proprio in quegli anni, si contendevano la supremazia mondiale a colpi di missili.

Ad aggiungere la famosa “ciliegina sulla torta” il turismo spaziale entra nell’immaginario collettivo grazie anche ai tanti film e saghe di avventure spaziali.

Chi organizza viaggi nello spazio?

Per ora sono davvero poche le agenzie turistiche che si possono permettere un’offerta simile. Coloro che possono permettersi lo sviluppo di piattaforme uitili a questo tipo di turismo sono delle big companies, con un corposo budget per sviluppare anche una tecnologia adeguata. Una di queste è la Virgin Galactic.

L’agenzia di Sir Richard Charles Nicholas Branson propone un viaggio con un veicolo che non partirebbe da terra ma direttamente in cielo. Ad oggi ha già venduto 100 biglietti e si pone l’obiettivo di raggiungere 1000 reservations ancora prima del lancio ufficiale.

Il turismo spaziale poroposto dalla Virgin Galactic passa per una tecnologia alquanto sofisticata per realizzare un veivolo che, non partendo dal suolo, dovrebbe inquinare meno, ma su questo argomento ci torneremo tra poco.

Un’altra big Company che offre turismo spaziale è la Space X di Elon Musk.

A differenza della Virgin Galactic, la Space X ha già realizzato un viaggio nello spazio con quattro civili a bordo di una navicella spaziale.

A bordo del Crew Dragon Resilience i quattro fortunati turisti hanno potuto vedere il nostro pianeta da un’orbita a più di 500 km di altitudine. Comparata con le offerte di altri competitors, questa missione ha delle differenze sostanziali: intanto la capsula con a bordo i quattro civili ha viaggiato per 3 giorni consecutivi su un’orbita a più di 500 km di altitudine. Sono quindi saliti più in alto della Stazione Spaziale Internazionale.

Due note a latere: lo scopo e la mission.

Lo scopo del viaggio era quello di provare che anche i civili possono andare nello spazio. La mission, invece, è stata quella di effettuare una raccolta fondi per un ospedale infantile di Memphis.

In viaggio con il Capitano Kirk

Infine, la New Shepard Company.

Questa agenzia ha effettuato l’operazione di marketing più azzeccata. Ha infatti invitato a bordo della Blue Origin, niente meno che il Capitano Kirk, ovvero William Shatner, l’attore che per anni è stato alla guida dell’Enterprise nella famosa saga di Star Trek. Una genialata che ha battuto ogni strategia di marketing dal punto di vista dell’ impatto emotivo.

William Shatner ha fatto il viaggio alla veneranda età di 90 anni, coronando così il suo sogno di viaggiare davvero nello spazio, dove ha virtualmente vissuto per quasi metà della sua vita.

Quanto costa il turismo spaziale?

Ovviamente, come possiamo ben immaginare, non è un viaggio che si può regalare o ricevere a Natale con una smart box.

Viaggiare nello spazio costa, e tanto. L’organizzazione di viaggio nello spazio non è cosa da poco e, di conseguenza, i costi da sostenere per il veivolo, il carburante, la sicurezza e tutte le necessità a bordo sono cifre a diversi zeri che, ovviamente, incidono sul prezzo del biglietto.

Come per ogni viaggio, il costo varia a seconda del periodo di soggiorno. Esistono diversi pacchetti, a partire da qualche minuto nello spazio, a diversi giorni in orbita.

Volete farvi un’idea?

L’Inspiration 4 proposta dall’agenzia Space X di Elon Musk è costata 200 milioni di dollari. Attualmente si stima che un viaggio con Space X ha un costo a partire dai 50 milioni di dollari per pochi minuti di brividi. E’ una cifra base di partenza più o meno adottata da tutte le compagnie.

Quanto inquina il turismo spaziale?

Dimentichiamoci, almeno per ora, una soluzione “green”.

I propellenti per far funzionare un veicolo spaziale sono ancora quelli tradizionali. Dal cherosene liquido ai propellenti ad idrogeno e ossigeno liquidi, passando per quelli ibridi, combinati con carburanti solidi e ossido di azoto.

Nella fase di decollo e di atterraggio le emissioni di gas sono inevitabili, come è inevitabile, durante il volo, il rilascio di diverse sostanze, come anidride carbonica e fuliggine. Poichè si viaggia al di sopra dell’atmosfera terrestre, queste sostanze vengono liberate nella mesosfera e stratosfera, dove resteranno per un periodo di almeno 5 anni.

Un bel contributo al riscaldamento globale.

Il diritto internazionale dello spazio

Se pensate che nello spazio non esistano regole, vi sbagliate e di grosso. Esiste un “diritto internazionale dello spazio“. Una sorta di codice civile che regolamenta le attività spaziali e ne tutela l’ambiente.

Il diritto internazionale dello spazio sancisce, tra i tanti divieti, anche quello di contaminazione e della dispersione di rifiuti spaziali, ma non è perfezionato per le situazioni che si presenteranno se e quando il turismo spaziale comincerà ad essere una regolare forma di viaggio.

Sono molte le agenzie che stanno ragionando su stazioni spaziali da utilizzare come base di soggiorno per i turisti. Una sorta di Hotels spaziali pari alle odierne strutture ricettive terrestri. Pertanto urge una regolamentazione giuridica che disponga nel dettaglio comportamenti e norme.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”