“Viaggi e intemperie” la maturazione artistica di Ivan Graziani

Per la rubrica “33 giri di ricordi”: recensione e retrospettiva dell’album “Viaggi e intemperie” di Ivan Graziani.

La Storia non è solo quella che si studia sui libri di scuola. E’ storia tutto ciò che ha contribuito al nostro sviluppo sociologico e che ha segnato gli eventi culturali. Ogni contesto storico è stato accompagnato dalla musica, colonna sonora che ha “battuto il tempo” e raccontato in modo indelebile la storia, fissandola a colpi di note nella nostra memoria. Nasce così la rubrica “33 giri di ricordi”, la musica che ha fatto la storia.

Proseguono gli appuntamenti con i 33 giri di ricordi, quelli che hanno segnato un’epoca: oggi parliamo di “Viaggi e intemperie” di Ivan Graziani.

1980

A Palermo, il 6 gennaio, viene ucciso dalla mafia il Presidente democristiano della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella. Stava tentando di costituire una giunta con la partecipazione del Partito Comunista Italiano. 

Esplode lo scandalo delle scommesse nel mondo del calcio. Numerosi calciatori di serie A e B, vengono accusati di truffa per aver truccato le partite accettando denaro. Coinvolti dirigenti e giocatori di squadre tra cui Lazio, Milan, Napoli, Perugia, Bologna e Avellino. 

A Lubiana muore il maresciallo Jozip Broz Tito. La sua scomparsa segna l’inizio della disgregazione della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia. 

Inizia in Giappone la commercializzazione del video gioco Pac_Man.

27 giugno: strage di Ustica. Alle 20:45,40 miglia nautiche a nord di Ustica, scompare dai radar un DC9 della compagnia Itavia, che da Bologna doveva raggiungere Palermo. Nessun superstite tra i 4 membri dell’equipaggio e i 77 passeggeri.

2 agosto, Bologna. Alle 10:25 una bomba esplode nella sala d’attesa della stazione causando 85 morti e 203 feriti. 

Aerei iraniani bombardano Bagdad: ha inizio la guerra tra Iran e Iraq che durerà fino al 1988 causando un milione e mezzo di morti.

Il repubblicano Ronald Reagan è eletto Presidente degli Stati Uniti d’America.

Toto Cutugno vince il Festival di Sanremo con “Solo noi”.

L’Inter vince lo scudetto, capocannoniere Roberto Bettega con 16 reti.

I Los Angeles Lakers vincono il campionato NBA battendo nei play off i Philadelphia 76ers.

ivan graziani viaggi e intemperie - il-messaggero-sabato-28-giugno-1980
Prima pagine de Il messaggero di sabato 28 giugno 1980

Viaggi e intemperie

La carriera artistica di Ivan Graziani, sta riscuotendo un crescendo che pare inarrestabile: dopo “I lupi”, “Pigro” e “Agnese dolce Agnese”, che lo hanno portato pian piano a frequentare le vette delle classifiche, il rocker abruzzese cala il poker, dando alle stampe un album considerato dai più, la sua opera suprema.

Suoni meno sporchi rispetto al passato, arrangiamenti più morbidi e meno graffianti, grazie a Giovanni Tommaso (ex Perigeo), una produzione dal taglio internazionale, voluta dal produttore canadese Douglas Bennett, caratterizzano “Viaggi e Intemperie”.

Il risultato è un album godibile, con punte di altissimo livello, che ottimizza al meglio l’anima acustica e quella elettrica a cui il pubblico è ormai piacevolmente abituato: “Doctor Jeckill e Mister Hyde, come nella migliore tradizione. Momenti “poppeggianti” (“Radio Londra” e “Olanda”), e situazioni roccheggianti (“Tutto questo cosa c’entra con il R’n’R” e “Angelina”). E naturalmente tre perle,che brillano di luce purissima.

Firenze (canzone triste)

Nei precedenti album Ivan Graziani racconta una storia d’amore, a puntate: tutto comincia con “E sei così bella”, da “Ballata per quattro stagioni”, per proseguire con “Lugano addio”, “Paolina” e “Agnese”.

La città d’arte e di storia, fa da sfondo alla ballata per eccellenza, la storia di “una donna da amare in due”, intrisa di tristezza, di nostalgia e di rimpianto. Una voce che sembra spezzarsi, prigioniera dei ricordi, sottolineata da una chitarra dolce e struggente. La canzone diventa un instant classic della canzone d’autore italiana.

Il racconto a puntate, si interrompe bruscamente proprio con questo album, per riprendere, e chiudere la storia, anni dopo con “Limiti (affari d’amore”), dove il protagonista, Attilio, è chiaramente una metafora: quei limiti, che corrispondono alle solite indecisioni, di Paolina, alle labbra mai baciate di Agnese, oppure della donna da amare in due, e che, una volta andata via, lascia una fottuta malinconia.

Dada

Durante i concerti, Ivan Graziani introduceva così questa canzone: “Ragazzi, c’è una cosa di cui dovete avere schifo e ribrezzo: la droga!”.

La storia delle due cugine strette, Dada e Ivette senza tette, è cruda e violenta: racconta della dipendenza dall’eroina, della difficolta ad uscirne, e dei brutti personaggi, con le spalle larghe da facchini e naso a becco come i corvi, che girano attorno allo spaccio.

Un tema tanto caro al cantautore abruzzese, purtroppo ancora di scottante attualità, trattato, già all’epoca, in termini non convenzionali.

Isabella sul treno

Il rumore del treno rifatto con la chitarra, la mitica Gibson ES-335 Stereo, diventò un classico da concerto, ed è ben documentato nel live “Parla tu”.

Una storia divertente, quasi grottesca: l’incontro in treno con una spogliarellista che si atteggia a gran signora (senza polemica, eh), e che finisce in malo modo.

Una di quelle tante storie di provincia, che Ivan Graziani ci ha raccontato nel corso degli anni, dipingendo personaggi comuni, con vizi privati e pubbliche virtù: vite spezzate dalla pigrizia mentale e dall’indolenza, storie di tutti i giorni, che diventano quadri nella galleria della vita.

Canzoni senza inganni

Viaggi e intemperie”, come già detto, rappresenta il punto più alto della carriera di Ivan Graziani. Seguiranno album interessanti, ma che non raggiungeranno più il successo di critica e di pubblico, ottenuto con questo album. Ma con due eccezioni: “Ivan Graziani” (1983), dove ritorna la doppia anima acustica ed elettrica, in canzoni come “Navi” e “Il chitarrista” e soprattutto “Ivangarage” (1989), dove finalmente riesplode tutta l’anima rocchettara, e dove si torna a parlare di vita vera, “Johnny non c’entra” è semplicemente un capolavoro. “Prudenza mai” diventerà il mio manifesto di vita.

Mi confidò lo stesso Ivan, proprio durante la tappa torinese di quel tour: “Sai, ci sono due album che amo più di tutti, e li metto al primo posto nella mia classifica. Uno è “I lupi” e l’altro è “Ivangarage”. Poi ci metto “Viaggi e intemperie” e poi tutti gli altri”.

Ivan Graziani muore a causa di un tumore al colon, il 1° gennaio del 1997, all’età di 51 anni, nella sua casa di Novafeltria (RN), dove aveva chiesto di tornare dall’ospedale per le festività natalizie. 

“Io sono fatto così, mi piace dare fastidio alla gente. Io sono così, mi piace andare contro corrente. Non odiarmi mai, non odiarmi mai, ma la prudenza io non l’ho usata mai”.
Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.