VVF: nuova agitazione dei vigili del fuoco

Dalla Calabria a Biella il problema è lo stesso per il corpo dei Vigili del Fuoco (VVF): sono troppo pochi.

Qualche mese fa fu la Calabria a lanciare un S.O.S. importante attraverso una petizione: Lo sai che, nel caso dovessi aver bisogno dei Vigili del fuoco, ti troveresti in pericolo?”.

E non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Da tempo i VVF chiedono una corposa attenzione per il problema del sotto organico e da troppo tempo, puntualmente, l’emergenza impera e non si riesce a coprire tutte le necessità.

Troppo lavoro, per un corpo di salvataggio che si basa per la maggior parte sul volontariato. Il personale permanente operativo è poco, sottopagato e fortemente al di sotto dell’organico che servirebbe per essere in linea con quanto stabilito dalle leggi europee. I volontari, lo dice la parola stessa, sono una risorsa fondamentale, ma basata esclusivamente sull’iniziativa privata del cittadino. E, di regola, non è previsto un pagamento.

Gli interventi sono sempre più numerosi e il rapporto è inversamente proporzionale all’organico disponibile. E oggi è Biella a chiedere attenzione.

Dichiarazione di stato di agitazione

Citiamo testualmente il comunicato delle Organizzazioni sindacali USB inviata alle istituzioni:

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, con la proclamazione dell’immediato stato di agitazione provinciale del personale del CNVVF, chiedono l’attuazione della procedura di raffredamento ai sensi della normativa in vigore.

Le motivazioni sono legate al peggioramento della situazione inerente tutto l’organico del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Biella, in particolare nel settore operativo, nonchè dell’ipotesi di distribuzione delle 140 unità derivanti dall’Art.1 comma 136 della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 che prevede il potenziamento di sole 4 unità VF.

Attualmente il Comando su 94 unità teoriche previste dal D.M. 2 dicembre 2019, conta un reale organico di 79 unità di cui: 71 inserite nei turni di servizio di soccorso, 3 idonei parzialmente e 5 unità sopperiscono le carenze del personale amministrativo o hanno mansioni differenti (resp. autorimessa e ufficio di polizia giudiziaria).

Ne discende che ogni turno di servizio non può garantire più di 12 unità (18 meno il 33% di assenze) di personale operativo dedicato al soccorso tecnico urgente; questo numero esiguo di personale permette di organizzare una squadra ordinaria di soccorso da 5 unità, una seconda squadra “di soccorso” da 3 unità, 1 unità per i mezzi di speciali (autobotte, autoscala, autogru), 2 unità in sala operativa e il capo turno provinciale.

S.O.S. VVF

Questi numeri sono ben al di sotto del minimo legale previsto dal riordino e dal DPR 64/2012, creando disagi e mettendo costantemente a serio pericolo la sicurezza degli operatori, obbligando gli autisti a guidare da soli gli automezzi. La previsione era di due squadre complete di soccorso (5+5), una squadra completa per i mezzi speciali (2), il personale di sala operativa (2) e il capo turno, totale 15 unità in servizio che con la percentuale ministeriale delle assenze del 33%, porta ogni singolo turno ad avere almeno 23 persone sempre presenti e dedicate solo al soccorso.

Si aggiunge ai problemi del corretto adempimento degli interventi di soccorso, l’impossibilità del personale di usufruire degli istituti contrattualmente riconosciuti, quali congedi, permessi, attività di formazione e addestramento, anche i servizi di vigilanza antincendio sono diventati un problema. Basti pensare che ancora 43 persone hanno turni di congedo residui 2021, la cui media si aggira intorno ai 6 turni a testa, fino ad arrivare a situazioni di colleghi che hanno ancora 18-19 turni da usufruire.

In ragione di quanto esposto, e di altro che ci riserviamo di esporre nella sede opportuna, si ricorda, l’impossibilità di commettere atti pregiudizievoli prima che sia esperito il tentativo di conciliazione che si chiede venga svolto in presenza presso il Comando provinciale VVF di Biella.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”