“W la f…ede” e la benedizione di Don Elio cade sul CAB41

Siamo nel cuore dele festività natalizie, oramai manca davvero poco al Natale, e il tempio del cabaret torinese non può non offrirci un momento di f…ede. Per tanto, torna Don Elio per darci la sua ormai consueta benedizione: “Sempre gliel’ho dato…sempre se l’è preso”… Hic est qui verbum Don Elium! E’ proprio il caso di dire “W la f…ede”!

W la f…ede

La Parrocchia di “San Papocchione Martire Martirizzato e poi Masterizzato con le Madonne e gli angeli in colonna che almeno una Madonna su sette pianga lacrime di sangue almeno una volta alla settimana che io tengo già i cazzi miei”, aprirà venerdi 13 Dicembre per accogliere i fedeli provenienti da ogni dove. Tutti pronti ad ascoltare il verbo di Don Elio, il padre spirituale della congrega devota alla “Madonna di Verolengo”.

Scherzi a parte, il CAB41 prevede l’ennesimo sold out per uno show che è un successo annunciato. Ovviamente, rinnovato, con nuovi dialoghi e nuove gags, torna Don Elio e il suo W la f…ede per farci l’ennesima…predica.

Don Elio

La prima curiosità è che Don Elio nasce in auto, tra Volvera e Torino.

“Stavo venendo a Torino per essere qui al Cab41 e non avevo nulla da provare. C’era questo vestito da prete prestatomi da Christian Messina, una parrucca nella borsa…l’idea era di fare il classico prete piemontese…”speriamo neh”(perfetto accento piemontese, ndr)…poi c’è stato qualcosa che è passato per radio e mentre sentivo sta cazzata, ho pensato tra me…”e la Maronna” (accento pugliese, ndr)…ho pensato “questa è la voce di Don Elio”…ho cominciato a parlare in quel modo…”sempre sia lodato” che automaticamente si è trasformato in “sempre glie l’ho dato”…quindi Don Elio è nato nei venti minuti da Volvera al Cab41! e da qui lo show W la f…ede” Ci racconta Mauro Villata.

Poi arrivato qui, ho parlato con Gianpiero, abbiamo cominciato a giocare…lui è uno che se gli dai la punta del mignolo si prende tutto il braccio… e da lì è venuto fuori il mondo! Un mondo incredibile. Hai visto quanta gente con le magliette…Abbiamo aiutato una bambina regalando con una piccola offerta i “San Papocchioni”…i santini di Don Elio di cui ti omaggerò…abbiamo raccolto 1240 euro che era il costo dell’operazione per salvare un occhio a questa bambina. Si vede che il destino ha voluto che “San Papocchione” diventasse quello che è diventato…“.

Quindi, Don Elio è un prete di origine pugliese, personaggio partorito dalla fervida mente di Mauro Villata. Al suo fianco, Gianpiero Perone, nelle vesti. Due grandi artisti, orgoglio del cabaret torinese e non solo.

Mauro Villata nei panni di Don Elio nelo show W la F...ede

Mauro e Gianpiero: W la f..ede!!!

Mauro è un animale da palcoscenico, che passa con disinvoltura dall’abito talare alla divisa da boy-scout, passando per i panni del “Sig. Cardone”, parrocchiano tutto particolare , Gianpiero, è “l’inchianatore” ideale di battute e gags semplicemente irresistibili.

I due sul palco fanno scintille, scambiano spesso i ruoli e lasciano sovente spazio all’improvvisazione, coinvolgono il pubblico, facendolo sentire parte di una parrocchia goliardica, trasgressiva e molto “sui genesis”.

Et nunc locutus est protagonists“…giusto per rimanere in tema…

A proposito, non sono un errore di stampa i tre puntini di W la f…ede. Scoprirete presto il loro significato, sempre che non l’abbiate già intuito…

Info e prenotazioni

Quindi, tutti muniti di “San Papocchioni” da far benedire, e appuntamento al CAB41, venerdi 13 dicembre alle 21,45.

Ingresso: Intero € 14,00 ridotto Cab Card, under 16 e Over 65 € 12,00


Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”