1984 di George Orwell. Perché è sempre attuale?

1984 di George Orwell: un libro, un film, una colonna sonora. Fonte di ispirazione per il primo grande reality televisivo “Grande Fratello”

1984 è il romanzo con il quale George Orwell mette in guardia l’umanità sui pericoli della dittatura e dei regimi totalitari. Esorta il lettore a non cadere nella trappola dell’odio, creata ad arte proprio da chi dice di volerci proteggere.

La società disumanizzante in cui è ambientato resta ancora oggi a monito dei rischi in cui possiamo incorrere quando mancano educazione, informazione e cultura.

Perché leggere 1984?

Ho letto questo libro nel 2000, quando spopolò in Italia il reality show il Grande Fratello. Ero incuriosita più dal titolo che dal programma in sé. Ho impiegato anni e varie letture per poter riuscire a comprendere appieno il finale. Riletto ora, fa tutto un altro effetto.

Questo libro era attuale 20 anni fa, è attuale ora e sarà attuale sempre perché è un’analisi chiara di come potrebbe funzionare una società tipo. Ci spiega in che modo può essere manipolata la realtà e di come si può soggiogare un’intera popolazione laddove non c’è cultura né memoria.

La libertà spesso fa paura, in primis a noi stessi. Pensiamo di essere liberi ma in realtà non lo siamo e non lo saremo mai perché l’uomo ha bisogno di avere dei punti di riferimento e di avere etichette. 

Sono due le ragioni principali per cui consiglio di leggere questo libro. La prima è che è semplicemente un capolavoro della letteratura mondiale. La seconda è che offre la possibilità di diventare coscienti della potenzialità di fare del male, che è presente all’interno di ognuno di noi.

Senza questa comprensione commettiamo l’errore di credere che ogni nostra azione sia legittima e giustificata. Non consideriamo minimamente la possibilità che ciò che facciamo possa essere sbagliato. Insomma, siamo noi a decidere se amare o odiare.

L’odio e la paura…

Nel 1949, quando vide la luce 1984, sicuramente non tutti si resero conto della portata in termini psicologici e sociali di questo romanzo.

E neanche nel 1984, quando uscì in tutto il mondo il film nelle sale cinematografiche per la regia di Michael Radford e con la strepitosa colonna sonora “Sex Crime” degli Eurythmics.

La storia è ambientata in un’ipotetica città, con un’ipotetica società sottomessa ad un ipotetico capo, The Big Brother, il Grande Fratello.

L’Oceania, è così che Orwell chiama questo territorio di cui descrive il regime di stampo dittatoriale, è governata dal Soling.

Il Soling è il Partito Socialista Inglese al cui comando vi è il Grande Fratello. Questa entità è l’unica figura verso la quale gli abitanti possono provare amore. Proprio così, gli abitanti dell’Oceania non sanno amarsi. L’odio e l’isteria regnano sovrani.

1984 di George Orwell. Perché è sempre attuale? I due minuti di odio.
1984 di George Orwell. Perché è sempre attuale? I due minuti di odio con il nemico del Grande Fratello

Ogni giorno vengono organizzate delle vere e proprie manifestazioni d’odio, chiamati da Orwell “i due minuti di odio”. Qui le persone riversano tutte le loro emozioni negative nei confronti del nemico numero uno del Partito, Emmanuel Goldstein.

A seguito di un segnale emesso dagli altoparlanti diffusi in tutto il Paese, i cittadini si riuniscono davanti a dei grossi teleschermi. Questi proiettano in continuazione la faccia dell’eterno nemico. Goldenstein in realtà è un finto nemico, non è altro infatti che un capro espiatorio che il Partito usa per tenere sotto controllo la popolazione.

Scene di guerra, sequenze di immagini appositamente studiate accompagnate da suoni fastidiosi provocano nei cittadini violente reazioni isteriche. Inveiscono con insulti, urla e addirittura lanciano oggetti verso lo schermo.

…come strategia di Potere

La funzione dei due minuti di odio era duplice. Da un lato consentiva ad una popolazione frustrata di sfogare la sua aggressività onde evitare che si rivoltasse contro il regime che li opprimeva. Dall’altro lato serviva a fomentare il sentimento di odio verso l’esterno, verso un nemico immaginario, in modo tale da mantenere al meglio la coesione interna tra i cittadini.

Solo questa coesione avrebbe favorito l’obbedienza al regime stesso.

La pratica dell’odio nella nostra società si manifesta in ben più di due minuti. Siamo andati anche oltre: i capri espiatori su cui riversare tutte le nostre frustrazioni ormai ce li scegliamo da soli.

Ogni giorno sui social assistiamo a continue campagne d’odio verso il bersaglio di turno. Ciò ci fa credere di essere in grado di cambiare le cose ma in realtà, proprio come gli abitanti di 1984, il nostro odio non fa altro che distogliere l’attenzione da ciò che conta per davvero.

George Orwell si chiese cosa sarebbe potuto succedere se il mondo avesse continuato a seguire le tendenze antidemocratiche degli inizi del 1900.

E la risposta che offre nel suo libro è semplicemente terrificante. “Per controllare un popolo c’è bisogno di conoscere la sua paura ed è palese che la prima paura di ogni individuo è quella di essere in pericolo mortale. Una volta che l’essere umano è reso schiavo della sua paura è facile fargli credere che papà Stato sarà lì pronto ad aiutarlo, anzi a salvarlo.”

La paura ci porta ad odiare tutto ciò che crediamo ci metta in pericolo. L’odio è sempre stato utilizzato per cementare la coesione interna di intere nazioni, gruppi politici, religiosi e commerciali.

Dall’odio che viene instillato goccia a goccia, giorno dopo giorno e coltivato in modo costante sono nati tutti i regimi assolutistici che siano passati su questo pianeta.

Due più due fa cinque

Gli abitanti di Londra, la città dell’Oceania dove si svolge la storia, vivono in uno stato continuo di timore perché sono costantemente sorvegliati dalla psicopolizia, la polizia segreta del Partito.

Ovunque ci sono teleschermi e microfoni pronti a cogliere la più sottile dimostrazione di dissidenza nei confronti del Grande Fratello. Anche il solo avere dei pensieri in opposizione ai dettami del Partito è un crimine chiamato psicoreato, punito con la vaporizzazione.

Un individuo che viene vaporizzato è come se non fosse mai esistito. Qualunque prova della sua passata esistenza viene cancellata.

1984 di George Orwell. Perché è sempre attuale? La stanza 101.
1984 di George Orwell. Perché è sempre attuale? La stanza 101.

Emblematica la scena in cui un sicario del Grande Fratello chiede al protagonista quanto fa due più due. “Com’è possibile far sì che due più due faccia cinque?“, urla disperato Winston al suo torturatore. “Sei lento nell’apprendere, Winston” dice O’Brien con dolcezza.

Ma come posso fare a meno…” piagnucola Winston “come posso fare a meno di vedere quello che ho davanti agli occhi? Due più due fa quattro“. O’Brien risponde: “A volte, Winston. A volte fa cinque, a volte tre. A volte fa cinque, quattro e tre contemporaneamente. Devi sforzarti di più. Non è facile diventare sani di mente.”  

Lo Psicoreato e il Bipensiero

Per eliminare completamente la possibilità di commettere uno psicoreato il Partito vuole creare una nuova lingua. Le parole di dissidenza non devono più esistere.

Per ignorare tutte le contraddizioni della politica del Socing, e quindi evitare di essere vaporizzati, gli abitanti di 1984 devono usare la tecnica del bipensiero. Questo permette di considerare veritiere delle affermazioni prive di logica o di credere simultaneamente a delle idee completamente contrastanti. Con il bipensiero si riesce a sostenere due concetti letteralmente opposti. Inoltre, con questo artifizio si riesce a credere ad una verità e, contemporaneamente, anche al suo esatto contrario. Gli slogan del Socing sono un esempio perfetto di bipensiero: la Guerra è Pace, la Libertà è Schiavitù, l’Ignoranza è Forza.

Altri esempi di bipensiero sono i nomi dei ministeri del Partito. Nel Ministero dell’Amore vengono torturati i dissidenti politici. In quello della Verità vengono falsificate le notizie. Nel Ministero dell’Abbondanza viene pianificato l’uso dei beni destinati alla guerra. Nel Ministero della Pace vengono pianificate le guerre, necessarie per tenere sotto scacco la popolazione impedendo allo Stato di crescere economicamente e socialmente.

Quando si legge il libro ci si identifica immediatamente con il protagonista. Winston Smith si ritrova in questo quadro desolato e senza speranza. Lui a differenza degli altri non è in grado di usare perfettamente la tecnica del bipensiero e perciò non riesce ad ignorare la pazzia e le menzogne del mondo in cui è costretto a vivere. Sembra essere l’unica persona sana in un mondo completamente folle. 

L’insegnamento di Orwell

Uno degli scopi di 1984 di George Orwell è quello di far realizzare a chiunque lo legga la potenzialità, sempre presente, di commettere le azioni più disumane o aderire alle ideologie più estreme.

Siamo tutti in grado di poter scegliere altrimenti. Per farlo è necessario essere coscienti del fatto che siamo tutti in grado di fare del male, e solo così possiamo scegliere di fare del bene.

Vi siete mai chiesti voi cosa avreste fatto se foste nati nella Germania nazista o nel comunismo sovietico di Stalin, ai quali Orwell fa spesso riferimento nel libro? Probabilmente noi tutti ne saremmo stati grandi sostenitori. Sono tante le testimonianze di persone che lavoravano per questi feroci dittatori e non avevano la minima idea di ciò che realmente stesse accadendo.

Grande Fratello 1984 di George Orwell. Perché è sempre attuale?
1984 di George Orwell. Perché è sempre attuale? – il Grande Fratello

Per scegliere di non essere nazisti, o qualunque altra definizione negativa si voglia usare, bisogna essere consapevoli di poterlo diventare. Ci vuole molto coraggio ad ammettere una cosa del genere a se stessi. Proprio per questo la lettura di 1984 è scioccante e terrificante ma allo stesso tempo necessaria.

Anche in Italia, un Paese pieno di contraddizioni e ipocrisia, bisognerebbe leggere 1984 di George Orwell. La gente non fa altro che contestare giustamente i politici per le loro nefandezze. Ma poi si dimentica di guardarsi allo specchio e commette a sua volta proprio quello che disprezza di più nei politici. Nonostante il finale sconvolgente, che sembra non lasciare spazio a interpretazioni, il libro si chiude con una possibile speranza.

Cosa fare per salvarsi?

E noi cosa possiamo fare? Noi, come Winston, possiamo cercare di vanificare questo processo iniziando, ad esempio, ad essere empatici. Dobbiamo agire con amore, che è il contrario dell’odio.

Tutto ciò che viene fatto con amore, o perseguito per quello, ci fa stare bene. Se stiamo bene e siamo felici siamo anche liberi e facciamo paura a chi tenta di soggiogarci.

Quando fai l’amore consumi energia. Dopo ti senti felice e te ne freghi di tutto il resto. Questo loro non possono permetterlo. Loro vogliono che tu sia sempre lì a scoppiare d’energia. Tutte queste marce, queste grida di acclamazione, questo sventolio di bandiere non sono altro che sesso andato a male. Se dentro di te ti senti felice perché mai ti dovresti entusiasmare per il Grande Fratello, i piani triennali, i due minuti d’odio e tutta questa merda?“.

A voi la libertà di scelta.

Maria Grazia De Luca
Maria Grazia De Luca
Laureata in Lingue e Letterature Straniere con un Master in Traduzione e personal trainer a tempo perso. Appassionata di viaggi e sport all'aria aperta. Amo girare il mondo ma più che una viaggiatrice mi piace definirmi una VISITATRICE, MGVISITOR infatti è il nome del mio blog. Quando mi trovo in un posto nuovo immagino di essere un’ALIENA appena arrivata sulla Terra, che osserva con interesse e curiosità tutto ciò che è attorno, che vuole imparare il più possibile da questa stravagante ma bellissima civiltà. Vado a caccia di emozioni, visito luoghi che pochi conoscono, amo vedere gli animali nel loro habitat, parlare con le persone, mangiare insieme a loro e conoscere le loro storie perché penso fermamente che l’umanità, in fondo, non sia una brutta specie. CULTURA, CIBO e NATURA: queste sono le tre parole chiave, i tre elementi fondamentali per vivere un viaggio! Nonostante mi senta, a volte, un extraterrestre, mi impegno a restare “umana”. “Stay Human”