Ars Electronica, l’evento che ha coinvolto 120 città

Anche Ars Electronica fa i conti con il Coronavirus e per la prima volta nella sua lunga storia ha preso casa non solo a Linz ma anche in altre 120 città del mondo, tra cui Milano.

Gerfried Stocker, è il direttore dell’evento e del centro culturale omonimo, e, per unire le 120 città invitate per questo difficile 2020, ha scelto sei parole chiave: autonomia e democrazia, ecologia e tecnologia, umanità e incertezza.

Ars Electronica,  l'evento che ha coinvolto 120 città

Ars Electronica in un festival diffuso

«Non abbiamo voluto perdere l’occasione di organizzare il festival malgrado la situazione difficile e instabile – afferma -. L’ abbiamo fatto perché molte persone in tutto il mondo si stanno chiedendo che cosa succederà e quale ruolo giocherà la tecnologia nella nostra vita quotidiana con il Covid-19».

Infatti ovunque nel mondo la gente si domanda: come dovremmo andare avanti, anzi come dobbiamo andare avanti? Ed è per questa ragione che è in corso Ars Electronica 2020: non malgrado il Coronavirus, bensì a causa.

Barcellona, Berlino, Tokyo, Los Angeles, Auckland e Milano con le loro università, musei, gallerie, centri d’arte e i loro artisti sono protagoniste di creatività elettronica e digitale. Un ‘edizione 2020, che si chiude oggi 13 settembre, all’insegna dello streaming. Un festival diffuso per 120 città, con Linz e i Kepler’s Gardens, al centro assoluto.

Macchine e persone formano legami sempre più stretti.  Cosa significa questo per noi e per la nostra immagine di sé?
SEER: Simulative Emotional Expression Robot / Takayuki Todo, Credit: vog.photo

La tecnologia è creatività

Ma chi sono gli artisti protagonisti di Ars Electronica? Sono persone. Persone che usano mezzi pacifici per combattere contro la distruzione dell’ambiente. Esseri umani che si ribellano al potere con la forza della creatività. Persone che esigono che la tecnologia sia rivolta verso gli esseri umani e non viceversa. In breve, persone come noi che si confrontano con le questioni che il nostro tempo ci ha messo sotto la voce “urgente”.

La storia del festival

Nata nel settembre 1979 in forma di festival per le arti digitali, le nuove tecnologie e le innovazioni nelle società contemporanee, Ars Electronica è diventata con il passare degli anni una realtà internazionale. Un punto di incontro tra l’indagine e la sperimentazione. Un connubio tra società, arte e tecnologia tra i più significativi al mondo.

Dancethedistance a Milano

Dancethedistance donna con occhiali virtuali

DANCEtheDISTANCE è il progetto che viene presentato nell’ambito di Ars Electronica Garden Milano, curato da MEET Digital Culture Center. Della compagnia luganese AiEP, propone una sperimentazione coreografica in realtà virtuale e aumentata, condotta dalla coreografa e danzatrice Ariella Vidach e dal regista Claudio Prati. I due artisti danno vita a una compagnia di danza virtuale con una performance di natura immersiva che consente una fruizione in presenza e in remoto.

La loro è una ricerca artistica e tecnologica nata per trovare soluzioni rispetto al distanziamento fisico. Una ricerca di nuove forme di contatto tra le persone durante il lockdown. Uno studio sulla relazione tra corpo-tecnologia e ambienti virtuali. Una sperimentazione in bilico tra reale e virtuale, fisico e digitale.

C’è così tanto che ancora non vediamo, così tanto che è ancora nascosto; nessuno sa davvero dove ci porterà la rivoluzione digitale “. Hannes Leopoldseder , co-fondatore di Ars Electronica

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".