L’incubo della Costa Favolosa in porto a Taranto ma nessuno può sbarcare

Una crociera indimenticabile, ma questa volta la felicità non è stata al quadrato. Il coronavirus è salito a bordo anche della splendida nave della flotta della compagnia italiana e l’esperienza a bordo è da documentare. Dopo un lungo viaggio che è stato un’odissea, ora l’incubo della Costa Favolosa. Finalmente è arrivata a Taranto ma nessuno sbarca. Già ieri abbiamo parlato di questo caso, in un precedente articolo. Oggi abbiamo raccolto la testimonianza di Francesca Aureli che sulla nave intrattiene gli ospiti con la sua splendida voce, e quella di Giovanni Saidita, anche lui musicista a bordo.

Costa Favolosa

Un’avventura al quadrato, si potrebbe dire. Al cubo, esponenzialmente infinita che dura ormai da mesi. Dopo mesi di navigazione, con il coronavirus a bordo, dopo aver fatto sbarcare tutti i passeggeri nei porti americani, la Costa Favolosa è finalmente arrivata al porto di Taranto. In un primo momento, sono state attivate le procedure di analisi, quindi qualcuno dell’equipaggio ha potuto fare il tampone, altri no. Francesca è una di quelle che non ha avuto la possibilità di eseguire l’analisi. Queste procedure sono state sospese improvvisamente, e non per volontà delle autorità sanitarie di bordo, ma da un ordine arrivato da terra. Chi ha preso questa decisione non è noto.

Sta di fatto che precendemente sulla nave, mentre erano ancora in navigazione, i dipendenti sono stati sottoposti al quick test, quelli con il pick al dito, che aveva rivelato la positività di alcuni componenti dell’equipaggio.

Secondo una ovvia logica, arrivati a Taranto le procedure di sbarco dovevano essere le stesse attuate per gli italiani che rientrano dall’estero, con i voli organizzati dal Ministero degli Esteri. Così non è stato. E anche qui, non si capisce perchè. Contattando il Ministero abbiamo saputo che non è più di sua competenza in quanto la nave è ormai a tutti gli effetti in territorio italiano. La palla passa ora al Ministero degli Interni e alle autorità locali di Taranto.

Oltre il danno, la beffa

Ad Ancona, la Costa Magica ha approdato in porto ed ha iniziato le operazioni di sbarco, secondo le procedure e i protocolli. Perchè non si fa altrettanto per la Costa Favolosa?

Come se non bastasse, la bassezza di certi cervelli sui social, prende di mira i post dei vari componenti dell’equipaggio accusandoli di lamentarsi per nulla, poichè la compagnia offre tutte le condizioni per effettuare una quarantena. La compagnia Costa, infatti, eccelle per il trattamento dei dipendenti e fin dall’inizio di questa emergenza ha messo tutti in condizioni ottimali per garantire il sostentamento e offrire il supporto psicologico adeguato per affrontare l’isolamento.

C’è da dire che l’equipaggio e gli artisti a bordo non sono più nelle cabine del personale e attualmente vivono in cabine passeggeri e il food and beverage garantisce loro i pasti e le varie necessità.

Questo non significa che sia una condizione di confort da crociera di lusso. Significa solo che non sono abbandonati a se stessi e che la compagnia si fa carico delle loro condizioni. Deplorevole che questo sia motivo di scherno da parte di qualche sprovveduto.

Cosa fanno le autorità

Al momento tutto l’equipaggio a bordo non ha idea di cosa gli riserva il futuro. Tra poco inizierà la fase due e la Costa Favolosa vive in un limbo dove non si sa bene chi e come deve prendere le decisioni e soprattutto quando questo incubo finirà.

Non ci credete? Sentite qui. L’audio ed il video non sono di buona qualità in quanto l’intervista è stata realizzata con skype e con una connessione precaria, ma è comprensibile.

La testimonianza di Francesca

Lo sfogo di Giovanni

Questo è lo sfogo di Giovanni Saidita, musicista sulla nave Costa Favolosa. Anche la sua testimonianza è importante. Ma vi lascio alle sue parole.

L’incubo della Costa Favolosa continua. Speriamo per poco.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”