Ci voleva un Nobel per insegnarci come cuocere la pasta

Il Premio Nobel della Fisica insegna a cuocere la pasta senza fuoco per risparmiare sul gas

Se continua di questo passo, mi toccherà rubare l’hastag #ioimpazzisco all’amico Antonio.

Da qualche giorno, la notizia trend dei social, da Tik Tok a Instagram, passando per tutti i reel, real, mini video e minkiovideo, è cuocere la pasta senza fuoco.

E il bello è che la ricetta culinaria del secolo arriva dal Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi. Fino a ieri, un emerito sconosciuto per l’erudito popolo social, che oggi lo esalta e lo rende famoso non per i suoi studi sulla cromodinamica quantistica, ma per aver condiviso con il mondo ignorante la ricetta della pasta senza fuoco. E gli fa eco anche il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini, che impera su youtube con una pioggia incessante di video visualizzati da milioni di utenti.

Straordinario.

Si chiama “cottura passiva” e, udite udite, la pasta può essere cotta nel microonde, oppure se proprio dovete usare i fornelli, lasciandola in pentola nell’acqua calda, rigorosamente con il coperchio ben posizionato.

No…aspettate. E’ meglio che vada con ordine o rischio di farvi andare in confusione.

Partiamo dal perchè un Nobel ci illumina di immenso sulla cottura della pasta.

C’è crisi

Il rincaro del gas dovuto alla guerra in Ukraina è un gravissimo problema che l’Europa sta affrontando, impegnandosi al massimo per trovare soluzioni.

Ma restiamo in Italia.

Con l’arrivo della stagione invernale le bollette del gas saranno un sallasso per le tasche degli italiani. Basilicata a parte, che distribuirà il gas gratis ai suoi residenti, tutti gli altri dovranno imparare ad adottare abitudini nuove per risparmiare qualche metro cubo di metano. In piena campagna elettorale i politici si dilettano in consigli utili di sopravvivenza alla crisi.

C’è chi dice “spegnete la TV”, che alla fine, non è poi un consiglio così malsano, visto i vari programmi trash del primo pomeriggio e le tedianti tavole rotonde del post cena, passando per le pubblicità di lassativi e carta igienica mentre mangi.

Poi c’è chi dice “chiudete i termosifoni”. Cosa magari fattibile a Taormina, sempre se non cambiano improvvisamente i poli terrestri, ma un pò più difficile ad Aosta, Milano, Torino e Bolzano. Certo, questa sarebbe un’altra geniale soluzione per sbarazzarci di anziani e di persone con patologie regresse, ma con il rischio di sovraccaricare nuovamente gli ospedali e il sistema sanitario.

E poi c’è il premio Nobel che ci fa risparmiare gas cuocendo la pasta senza fuoco.

Prendi acqua, metti pasta, accendi fuoco…

Giorgio Parisi, romano de Roma, ha origini per un quarto umbre, un quarto piemontesi, un quarto siciliane e un quarto romane da sette generazioni. Fonte Wikipedia. Se fosse un cuoco sarebbe già nato col pedigree.

E invece ha una maturità scientifica, ha conseguito la laurea in fisica alla prestigiosa Università La Sapienza di Roma e dopo una vita passata tra ricerche e prestigiosi premi, ha raggiunto il massimo traguardo per uno scienziato: il Nobel.

Un fisico del calibro di Parisi, ovviamente troverebbe il modo di cuocere la pasta anche utilizzando la fisica quantistica, magari bombardandola di ioni, fotoni o ultrasuoni, raggi antigravità, tuoni spaziali e lame rotanti.

Al di là dei vari cuochi che sperimentano nuovi sistemi di cottura della pasta e sono fautori di una nuova fashion cooking per distinguersi con ricette innovative, quando si tratta di pasta, gli italiani diventano pericolosi e lo sanno bene gli stranieri.

Checco Zalone docet.

Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente…

La domanda che mi sorge spontanea è: ma la risoluzione della crisi del gas, passa davvero dalla cottura passiva della pasta?

E per carità: ora non cominciate con la storia che se ognuno fa un piccolo gesto salviamo il mondo. Senza voler essere stucchevole e toccare argomenti che possono far prudere il fondoschiena ai più grandi, umilmente mi permetto di osservare che ci sono macro realtà che dovrebbero essere disciplinate, prima di entrare nelle cucine degli italiani.

E domando nuovamente: il problema del caro bollette, passa davvero per la cottura passiva della pasta?

La butto lì: provare a calmierare i prezzi di trasporto e gli oneri di sistema in bolletta? Sono il 50% del totale: vorrà dire qualcosa per le tasche degli italiani?

E per ridurre i consumi di metano, possibile che lo sforzo debba farlo l’italiano in cucina, dove il consumo di gas è pari allo 0,10 metri cubi all’ora mentre il fuoco più piccolo consuma 0,6 mc/h?

Tradotto in euro, per cucinare un piatto di pasta spendiamo 4 centesimi di euro di gas. Con il rincaro, i centesimi salgono a 6. Volendo cucinare tutti i giorni un piatto di pasta per tutta la famiglia, il consumo annuale è di 15,05 mc x 1,049988 euro: 15,80 euro. Forse anche un pò meno visto che l’italiano ama la pasta al dente.

Spy story

Farsi un piatto di pasta con l’acqua che bolle diventerà un crimine? Dovremo tenere le tapparelle abbassate per paura che il vicino faccia la spia e ci arrivi il controllo in casa?

Sarà, ancora una volta, l’italiano medio, il criminale?

Quello stesso italiano che ha passato due anni tra alzare e tirare giù la saracinesca della sua piccola bottega? Quello che è stato messo in lockdown, aspettando buono buono sul divano, la cassa integrazione? O sarà quello che ha perso il posto di lavoro, malgrado la promessa che nessuno sarebbe rimasto indietro? O quello che sta ancora rateizzando le tasse del 2020, quello che ha dovuto accettare il pagamento con bancomat, per vendere il pane o l’espresso? Sarà l’italiano che ha dovuto reinventarsi un lavoro perchè la sua arte e il suo talento non avevano palchi su cui esibirsi?

Sarà lui, il responsabile della crisi del gas, se si fa un piatto di pasta col gas anzichè a fuoco spento?

Ai social l’ardua sentenza.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”