Ensi presenta “Domani”, il secondo capitolo della sua trilogia

Foto copertina credits Andrea Barchi

«”Domani” è il sequel del primo Ep “Oggi” ed è a metà di un progetto più ampio. Sarà mia premura non far passare un altro anno prima del terzo capitolo». Esce domani, venerdì 12 novembre, “Domani” (perdonate il gioco di parole), il nuovo Ep del rapper Ensi

Da “Oggi” a “Domani”

Si è fatto attendere un anno, causa Covid, lockdown e la lenta ripartenza dei live. Oggi, però, Ensi può annunciare non solo il secondo capitolo della trilogia, ma anche i primi concerti. Il nuovo progetto verrà presentato dal vivo martedì 8 febbraio ai Magazzini Generali di Milano, giovedì 10 febbraio all’Hiroshima Mon Amour di Torino e sabato 12 febbraio al C.S.O. Pedro di Padova. 

La storia continua, a partire dalla copertina sempre realizzata dall’art director Deemo che per i tre capitoli ha scelto un comune denominatore: la rappresentazione grafica e fisica di un braccialetto, come quelli che si ricevono ai concerti e si possono conservare. «Il senso – spiega Ensi – è entrare nel mio mondo, avere accesso a qualcosa che si mantiene nel tempo. È solo un braccialetto, ma è un simbolo. Ed è contenuto dentro al vinile. I colori sono diversi: dal rosso al verde, e poi chissà. È un invito a vivere con noi un’esperienza unica e irripetibile»

Link tra i due primi progetti sono ovviamente anche i temi delle canzoni. Se in “Specialist” Ensi rivendicava il passato, in “Mai”, primo singolo estratto da “Domani”, parla con forza di tutto quello che non ha mai fatto, orgoglioso di non essersi piegato alla luce abbagliante del successo. Nessun rimpianto e nessun rimorso: «Questo secondo Ep rappresenta qualcosa di nuovo, cose che non avevo mai fatto e ora ho realizzato», spiega Ensi.

Le novità

In primis, la produzione. Il rapper si è completamente affidato a Crookers che ha curato le sei tracce impreziosite dai featuring con Silent Bob, Nex Cassel, Louis Dee e Nerone. «L’ho cercato apposta – dice Ensi – per dare al progetto un respiro tipicamente internazionale. Era la persona giusta a cui affidare produzione. Ho scelto di andare fuori dalla zona di comfort, mettermi in gioco e affidare per la prima volta la direzione creativa a un producer»

“Domani” è la versione 2.0 del modo di fare di Ensi. I sei brani sono musicalmente diversi tra loro e presentano varie sfaccettature del suo modo di fare rap. “Baby” è terzinato, “Runnin/Ça va sans dire” è un mix tra due brani, con un forte switch che porta alla seconda parte del brano più british, “Mai” strizza l’occhio ai fan più giovani del rap. 

«Credo di essere riuscito a dare spettro a più liriche diverse – spiega il rapper –. Ci sono gli esercizi di stile insieme a Benzo e Bad Boys, che sono grandi amici del rap italiano. C’è la critica sociale in “Neanche Dio”. Ho cercato di fare tutto non come un compito in classe, ma seguendo l’istinto»

Nuovo sound per la musica italiana

Un’energia incanalata bene, che prima non prevaleva mai e ora ha preso il sopravvento. Anche il sound è cambiato. In “Benzo” e “Baby” Ensi ha fatto una scelta azzardata, in controtendenza rispetto alla musica italiana attuale ma in linea col resto del mondo: «I brani sono senza batterie – spiega –. È un sound di spaccatura, diverso da ciò che c’è fuori. Siamo riusciti secondo me a fare qualcosa che per gli amanti del genere verrà visto come un piccolo culto. Almeno questa è la sensazione che abbiamo»

Anche la scelta delle collaborazioni è stata guidata dall’istinto: sono tutti rapper della stessa generazione di Ensi. «Con Silent Bob non ci eravamo mai incontrati – dice –. Il suo ultimo disco mi aveva colpito e ci eravamo sentiti. È stato poi naturale collaborare insieme».

Il risultato è un Ep che sa quasi di Mixtape, una spaccatura in un momento in cui la musica italiana è fatta di tanta qualità, ma è sempre di più piatta, con cose sempre uguali tra loro. 

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La copertina dell’Ep “Domani”

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.