Etichettatura del vino: L’Irlanda contraddice la posizione del P.E.

L’ Ue si è pronunciata in merito all’etichettatura del vino, escludendolo dalla lista degli alimenti dannosi per la salute ma, a quanto pare, l’Irlanda non è d’accordo ed ha comunque dato il via ad una campagna finalizzata a disincentivare il consumo di alcol.

L’esclusione di certi prodotti, bandiera del nostro Made in Italy, è frutto di un lungo braccio di ferro tra l’Ue e il Presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo e componente della Commissione agricoltura, Salvatore De Meo.

Una battaglia in difesa dei prodotti italiana, penalizzati da quel sistema di etichettatura degli alimenti chiamato Nutriscore che illustra, in un semplice colpo d’occhio, quanto sia equilibrato o sbilanciato un prodotto alimentare.

L’Irlanda contraddice la posizione del Parlamento Europeo

Nonostante il Parlamento europeo, – dichiara Salvatore De Meo, Presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo –  nella risoluzione sul rafforzamento dell’Europa inerente la lotta contro il cancro, abbia scongiurato l’introduzione di un’etichettatura di allarme sulle bottiglie di vino e altri alcolici sottolineando, invece, la differenza tra ‘uso’ e ‘abuso’, ma, soprattutto, l’importanza di un consumo moderato e responsabile e la necessità di aumentare le azioni di educazione alimentare, l’Irlanda ha deciso di procedere all’applicazione di etichette finalizzate a disincentivare il consumo di vino, birra e liquori con avvertenze quali “Il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “Alcol e tumori mortali sono direttamente collegati“.

Nonostante le forti opposizioni da parte di Forza Italia e dell’intero settore“, – continua il Presidente De Meo – “il termine del periodo di moratoria è scaduto a fine anno, senza che la Commissione europea si esprimesse, dando, di conseguenza, il via libera all’Irlanda di procedere con questa etichettatura“.

Una scelta discutibile oltre che un precedente molto pericoloso che rischia di alimentare paure ingiustificate nei consumatori e che non trova riscontro in nessuno studio scientifico attendibile, ma che potrebbe causare grossi danni all’economia europea e, più specificatamente, a quella italiana vista la grande produzione vitivinicola del nostro Paese. Come Forza Italia, e insieme al Partito popolare europeo, – conclude De Meo – continueremo a batterci affinché tale etichettatura non diventi un obbligo europeo e che rimanga limitata al solo caso irlandese“, conclude l’Eurodeputato.

La falla del Nutriscore

Qualche settimana fa l’Onorevole De Meo dichiarava: “Lo slittamento della decisione segna un chiaro ripensamento su un sistema di etichettatura che da subito ha mostrato le sue criticità trascurando l’impatto su un settore agroalimentare, fatto principalmente da piccole e medie imprese, che, invece, va sostenuto soprattutto dopo la crisi post pandemica e gli affanni causati dal conflitto bellico“.

Pur tanto sia è necessario andare verso un sistema alimentare più sano e sostenibile, è altrettanto vero che non esistono cibi buoni e cibi cattivi, ma solo diete equilibrate e la differenza è tra l’uso e l’abuso, come per ogni cosa.

Una differenza che l’Irlanda non ha voluto considerare e che, grazie all’assenza di una posizione dichiarata della Commissione Europea, ha determinato un’etichettatura del vino che, di fatto, è penalizzante per il nostro made in Italy.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”