Fashion on demand: la moda fai da te delle grandi griffe

Quando si tratta di moda, il tocco personale è fondamentale per distinguersi, ma, a volte, si rischia di banalizzare il look scelto, se l’accessorio o l’abbinamento non è propriamente adeguato. Eppure non è facile trovare al primo colpo qialcosa che ci rappresenti davvero o che, un avolta indossato, dia lo stesso “colpo d’occhio” che percepiamo sul manichino in vetrina, direttamente dalle grandi griffe della moda.

Self Expression

L’abito, così come l’accessorio valorizza sia le nostre forme che il nostro stile. Il capo che indossiamo non ci copre soltanto, ma ci racconta. E’ l’espressione di noi stessi, il biglietto da visita della nostra personalità.

Ecco perchè grandi marchi della moda hanno deciso di creare dei servizi alla clientela per permetterci di personalizzare i loro articoli. Dagli abiti alle scarpe, oggi è possibile, attraverso delle app sui siti, creare il modello che più ci rappresenta.

Fashion on demand

Il fashion on demand risponde perfettamente alle esigenze delle generazioni del millennio, dove la customizzazione di massa è diventata una sorta di rinascita del modello sartoriale e dell’abito su misura. Per il cliente, un modo di esprimersi attraverso la scelta di forme, colori e materiali, e per il fornitore, di evitare giacenze di magazzino, ma soprattutto di non sbagliare la collezione, riducendo notevolmente i consumi e i materiali di scarto.

Ad esempio, la Nike ha realizzato un’app, Nike by you. Attraverso la quale possiamo creare la nostra sneaker scegliendo non solo il colore ma anche il tesuto e il materiale, in modo da ottenere un modello che sarà solo nostro, unico nel suo genere. Nel mondo dei brand delle scarpe, anche Vans ci offre la possibilità di scegliere tra una moltitudine di materiali, colori, modelli, disegni e persino gli occhielli.

Gucci, invece, ha realizzato l’app DIY – Do it yourself che ci permette di inserire le nostre iniziali su un capo personalizzato.

Poichè il format funziona, anche altri grandi brand stanno cavalcando l’onda del fashion on demand.

Zara ha annunciato l’installazione di apparecchiature nei suoi più importanti vendita, che, a nostro gusto e piacere, personalizzeranno il nostro modello con scritte ricamate e disegni scelti da noi.

Questi servizi non sono proprio delle novità del campo della moda. Già da qualche anno, O Bag ci permette di creare la borsa dei nostri desideri, così come tutti gli altri articoli in catalogo, dagli orologi ai portafogli.

Un pret à porter personalizzato, ma griffato.

Fashion on demand - nella foto dei rocchetti di filo rosa di varie tonalità, messi in piedi davanti a della stoffa rosa. In primo piamo un metro giallo da sarta arrotolato morbidamente

Il futuro della moda è on demand

Pur restando fedele ai suoi crismi, la moda è comunque sempre in evoluzione. Si adatta, si plasma e si trasforma sulla base di qualsiasi tendenza, situazione ed epoca. Nell’ultimo anno, con le nuove regole e restrizioni, il mondo della moda si è adattato perfettamente alle esigenze di comunicazione, attraverso il digitale e lo streaming. L’Italia, capitale della moda, ha comunque realizzato eventi con passerelle e pubblico in streaming, garantendo così la continuità del mercato.

Le nuove esigenze vanno verso un’evoluzione che tiene conto non solo dei gusti ma anche della rivoluzione economica e di produzione degli atelier, proponendondo così, a costi contenuti, un vasto assortimento, basato sulla creatività dei clienti, pur mantenedo lo stile della maison.

Per questo l’on demand è considerato il futuro della moda.


Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”