#Sanremo1963 e #Sanremo1951: c’era una volta Sanremo

Anche questa domenica torniamo con la rubrica “C’era una volta Sanremo” rispondendo alla richiesta della nostra lettrice Angela nata nell’anno di #Sanremo1963. Per il secondo Festival dell’articolo, invece, abbiamo scelto di ripartire da capo: da #Sanremo1951.

#Sanremo1963

La tredicesima edizione del Festival è andata in onda dal 7 al 9 febbraio. Location di #Sanremo1963 era ancora il Salone delle feste del Casinò. Conduttore Mike Bongiorno che era alla sua prima di cinque conduzioni sanremesi consecutive e di undici in assoluto, fino al 1997. A #Sanremo1963 lo affiancavano Edy Campagnoli, Maria Giovannini – entrambe erano state sue vallette nel quiz “Lascia o raddoppia?” –, Rossana Armani (sorella del futuro celebre stilista Giorgio) e Giuliana Copreni.

Particolarità di quell’edizione è l’esecuzione delle canzoni in anteprima al pianoforte, senza la parte cantata, il giorno prima della gara a beneficio dei pochi presenti al night del Casinò di Sanremo. In questo modo si annullava la regola degli inediti, operazione che serviva ad aggirare  l’articolo 61 del regolamento SIAE che escludeva dai diritti d’autore “i brani inediti che partecipano a una gara con classifica”. A suonare il pianoforte c’era nientepopodimeno che un giovanissimo Fred Bongusto.

Una giuria speciale

A capo della commissione esaminatrice c’era Vittorio De Sica che si ricorda anche per aver querelato lo scrittore Giuseppe Marotta (autore di una canzone scartata dalla commissione). Marotta aveva, infatti, definito De Sica “un ignorante che non saprebbe distinguere un endecasillabo da un manico di ombrello”.

#Sanremo1963 si ricorda anche perché è stata la prima edizione abbinata al Festival di Castrocaro, riservato alle “voci nuove”. Il regolamento stabiliva che i primi due classificati (quell’anno Eugenia Foligatti e Gianni Lacommare) avrebbero partecipato di diritto al Festival di Sanremo. La “partnership”, per chiamarla con un nome moderno, tra le due gare ha avuto, però, durata breve: fino all’edizione del 1966.

Il podio

Vincitore di #Sanremo1963 la coppia Tony Renis e Emilio Pericoli con “Uno per tutte”, canzone scritta dallo stesso Renis insieme ad Alberto Testa e Mogol che era stata, però, accusata di plagio: per difendersi i due autori hanno raccolto in un disco una dozzina di canzoni di epoche diverse dimostrando che ciascuna era uguale a quella precedente e che tutte ricordavano la sua. Un aneddoto che dovremmo ricordarci ogni volta che si accusa di plagio qualche canzone proposta alle nuove edizioni del Festival? forse sì o forse no.

Tony Renis e Emilio Pericoli vincono #Sanremo1963 con “Uno per tutte”

Al secondo posto Claudio Villa e Eugenia Foligatti con “Amor mon amour my love” e al terzo Pino Donaggio e Cocky Mazzetti con “Giovane giovane”, sempre scritta da Testa insieme a Donaggio.

#Sanremo1951

Dodici anni prima il Festival iniziava per la prima volta. #Sanremo1951 è l’anno zero, la prima delle settanta edizioni a cui siamo arrivati fino al 2020. Merita per questo una menzione speciale. Ovviamente tra i lettori ci saranno tanti nati quell’anno.

Ospitata dal Salone delle feste del Casinò dal 29 al 31 gennaio, la prima edizione vedeva solo la partecipazione di tre interpreti: Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano. Alla conduzione Nunzio Filogamo. In gara 20 canzoni eseguite dagli artisti appena citati.

Nella foto in bianco e nero da sinistra seduta Nilla Pizzi, il Duo Fasano, un musicista dell’orchestra e in piedi alle loro spalle Achille Togliani. Davanti agli interpreti un microfono per le prove

Nilla Pizzi, il Duo Fasano, un musicista dell’orchestra e in piedi Achille Togliani

Vincitrice Nilla Pizzi con “Grazie dei fiori”, canzone composta dal maestro Saverio Seracini poco tempo dopo essere diventato improvvisamente cieco. Al secondo posto Nilla Pizzi e Achille Togliani con “La luna si veste d’argento” e al terzo Achille Togliani con “Serenata a nessuno”. Ovviamente era una classifica di canzoni e non di artisti che, essendo solo tre, occupavano praticamene tutte le posizioni.

Nilla Pizzi in “Grazie dei fior” – #Sanremo1951

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.