Oggi voglio proporre qualcosa di diverso a tutti gli amanti dei film horror, sempre in cerca dei brividi e la tensione che ci da quella bizzarra eccitazione.
Quasi sempre quello che fa la differenza in questo genere cinematografico è l’abilità e creatività del regista, in quanto queste storie raramente brillano per straordinaria originalità.
Infatti, spesso come spunto di partenza si ricicla cose già viste come mostri assassini, fantasmi tormentati, possessioni demoniache o serial killer assortiti.
Persino l’idea alla base di film come Shining di Stanley Kubrick, per dirne uno tra i più famosi, in fondo non è altro che l’ennesimo racconto con la casa infestata che abbiamo già visto migliaia di volte.
Ma un’altra cosa è come il regista decide di rimescolare nel suo film questi abusati ingredienti narrativi, come vedremo nei bizzarri horror di stiamo per parlare.
Perciò mettete nel caricatore i vostri preziosi proiettili d’argento, riempite la borraccia di acqua santa e date una lucidata ai vostri crocifissi; perchè ora arrivano in scena i mostri.
Lista dei film
Oltre il guado (2013)
I primi brividi ce li da un misconosciuto regista italiano, Lorenzo Bianchini, autore talentuoso e originale che purtroppo è sempre completamente ignorato dalla grande distribuzione.
Tutto comincia con uno studioso naturalista di un piccolo bosco nel Nord-Italia, che segue gli spostamenti e il comportamento degli animali notturni piazzando delle telecamere nascoste.
Finchè non raggiunge un fiume ai margini di un paese abbandonato, dove trova un insolito numero di animali morti e alcuni strani segni sulle cortecce degli alberi.
Decidendo di indagare ulteriormente, attraversa il guado con la sua auto e raggiunge i resti semi-distrutti degli edifici di quell’antico borgo.
Durante la notte scorge dai monitor alcuni movimenti sospetti e, avventurandosi all’esterno, ascolta strani rumori dietro quelle mura dove non dovrebbe esserci nessuno.
Il giorno dopo scopre di non potere tornare indietro, in quanto la pioggia ha alzato il livello del fiume rendendo impossibile attraversare il guado.
Sempre più stanco e impaurito, l’uomo dovrà affrontare una paurosa minaccia assopita dai tempi della seconda guerra mondiale.
Lorenzo Bianchini realizza un bizzarro film horror con poco più di tre o quattro attori, un bosco e alcune case quasi sul punto di crollare.
Ma il cuore del cinema vive nella fotografia buia, fredda e naturale delle location e la scelta di raccontare questa storia tramite le immagini e una lugubre atmosfera di isolamento.
Nel montaggio si alternano pochi dialoghi tra una coppia di vecchietti, che fungono da raccordo tra i vari momenti del passato e il presente di questo lugubre paesino.
La mia unica critica va al protagonista Marco Marchese, bravo a interpretare il suo ruolo ma con una voce insopportabile che per fortuna sentiamo poco o nulla durante il film.
Insomma parliamo di un autentico cult da prendere ad esempio e ispirazione per chi magari aspira a dirigere un suo horror estremamente low-budget.
Butt Boy (2019)
Sono più che certo che questo film non lo conosca nessuno, in quanto è uno dei thriller horror più bizzarri che abbia mai visto.
Infatti il protagonista è comune impiegato, sposato e con la vita tranquilla; il quale un giorno scopre un perverso piacere a infilare i più disparati oggetti di casa dentro il suo sedere.
In modo sovrannaturale, sembra che nel suo posteriore ci sia spazio infinito per accogliere qualsiasi cosa, arrivando persino a metterci il cagnolino della sua vicina di casa.
Questo piacere segreto diventa una vera ossessione, arrivando a rapire nel suo antro segreto un bambino in visita con la sua classe all’ufficio dove lavora.
A quel punto diventa amico del detective che indaga su queste strane sparizioni, fin da subito sospettoso nei suoi confronti per alcuni piccoli indizi che riportano fino a casa sua.
Quando il poliziotto si salva per pura fortuna da essere risucchiato nello sfintere del maniaco, tra loro inizia una lotta senza esclusione di colpi che culminerà in un finale letteralmente esplosivo.
Butt Boy è un horror assurdo che nasce dalla bizzarra mente di Tyler Cornack, il quale scrive, dirige e interpreta un film completamente fuori dagli schemi.
Per quanto possa sembrare pazzo anche solo concepire una idea del genere, la storia riesce a essere intrigante e coinvolgente fino all’ultimo minuto.
Anche se la premessa dei rapimenti anali può sembrare ridicola, la costruzione della tensione non ha niente da invidiare ad altri thriller sul tema dei serial killer.
Nella parte finale poi viriamo quasi sul fantasy, con i prigionieri del protagonista che si aggirano nei suoi bassifondi intestinali come un fetido girone infernale.
Certo ci va stomaco (a dir poco) per guardare un film del genere, ma se vi avventurate a cominciarlo potreste scoprire una irripetibile avventura di strano intrattenimento.
Let It Snow (2020)
Nonostante le feste siano ormai finite da un pezzo, nel prossimo film affrontiamo una paurosa vacanza di Natale per un horror di strano abbandono e desolazione.
I protagonisti son una coppia di giovani innamorati che vogliono trascorrere il fine settimana a fare snowboard in un resort isolato tra le montagne del Caucaso.
Doveva essere la vacanza della loro vita per due cultori degli sport estremi come loro, dove inoltre lui desidera fare la fatidica proposta di matrimonio.
Sin da subito, però si respira una strana atmosfera nell’atteggiamento ambiguo del personale dell’albergo, che sembrano costantemente spiarli, mettendo a disagio la ragazza.
Una volta usciti all’aperto però i due smettono di preoccuparsi, incantati dal panorama e la tanto attesa neve immacolata sulla quale non vedono l’ora di sfrecciare come pazzi.
Ma all’improvviso, in mezzo a tutto quel bianco nulla, il sogno diventa un incubo quando un pazzo a bordo di una motoslitta li aggredisce.
Cercando di scappare la coppia si separa in una tempesta e per la ragazza inizia un calvario senza fine mentre minuto dopo minuto diventa sempre più debole per il freddo e la disperazione.
Il regista Stanislav Kapralov crea una buona atmosfera che paradossalmente riesce a essere quasi claustrofobica, seppure immersa negli ampi spazi di bianco abbagliante delle montagne caucasiche.
Questo strano horror non è uno show di fiumi di sangue o esseri demoniaci che emergono dalle profondità dell’inferno, ma piuttosto un film che porta una bizzarra desolazione al ritmo della omonima Let it Snow di Frank Sinatra.
Personalmente amo queste favole nere dove i drammi di pochi personaggi entrano in rotta di collisione, incorniciati nella natura incontaminata tanto bella da vedere quanto fredda e indifferente alle misere sofferenze umane.
Nel grande circo cinematografico della paura, possiamo dire che questa piccola perla trova con soddisfazione la sua nicchia particolare.
Demonic (2021)
Dopo che per anni quasi non ci credevo più, Demonic segna il ritorno di un regista che attendevo da tempo, Neill Blomkamp, purtroppo a riposo fin dal 2015 dopo il sottovalutato e maltrattato Humandroid.
Pur trattandosi di un horror, il regista non abbandona il suo solito stile fantascientifico forgiando un bizzarro film di esorcismo e alta tecnologia.
Infatti, la protagonista è la figlia di una maniaca omicida, in carcere da anni dopo aver compiuto una strage nell’ospizio dove lavorava.
Quando la madre cade definitivamente in stato catatonico, una misteriosa organizzazione scientifica offre alla figlia una terapia sperimentale per entrare nella sua mente.
Grazie a un costrutto compuerizzato le due donne potranno finalmente ritrovarsi dentro una realtà virtuale costruita sopra i loro ricordi e i loro sogni.
Tuttavia, dopo il primo commovente incontro, la protagonista si rende conto di aver portato indietro con sè anche qualcos’altro.
Strani segni e visioni iniziano a tormentarla, temendo di impazzire come sua madre e credendo che un vero e proprio demone voglia impossessarsi del suo corpo.
Ma la misteriosa organizzazione è in realtà una moderna cerchia di esperti esorcisti, decisi a rispedire a qualsiasi costo la diabolica creatura all’inferno.
Nonostante siano passati 50 anni dal celebre L’Esorcista di William Friedkin, le possessioni demoniache al cinema non accennano a passare di moda.
Neill Blomkamp reimpasta tutti gli ingredienti tipici del genere aggiungendo il suo tocco personale nel ritmo e la messa in scena da mystery fantascientifico.
Il risultato purtroppo non ha avuto successo nei cinema, causa una pessima distribuzione e un marketing incapace di sfruttare il nome del regista, che ha comunque un suo seguito di appassionati.
Tuttavia essendo una piccola produzione indipendente probabilmente non aveva bisogno degli incassi di un blockbuster, perciò speriamo che il geniale autore di District 9 possa tornare presto a lavorare.
Una notte violenta e silenziosa (2022)
Concludiamo cercando di tirarci un pò su di morale, con una storia che unisce con divertimento i classici stereotipi natalizi con i vecchi action alla Die Hard.
Tuttavia ho voluto inserirlo tra gli horror più bizzarri degli ultimi tempi, avvertendovi in anticipo delle molte scene splatter sanguinolente, caso mai vi venisse l’idea di vedere questo film coi vostri bambini.
E’ il giorno della vigilia e ci troviamo nel megavillone di una ricca e potente famiglia, dove i figli bisognosi di soldi omaggiano la mamma padrona di casa per avere i suoi favori.
Improvvisamente, questa fiera dello squallore umano è interrotta da un branco di criminali che fa irruzione con le armi in pugno, massacrando le guardie di sicurezza e prendendo tutti in ostaggio.
Il manipolo di rapinatori punta a svuotare il ricco caveau privato della famiglia, dove l’arcigna nonnina custodisce una catasta di milioni di dollari.
Nessuno di loro ha però fatto i conti con Babbo Natale, che proprio in quel momento sta scendendo dal camino per lasciare i soliti regali sotto l’albero.
Eccetto che in questa storia il simpatico ciccione era in passato un feroce guerriero vichingo, svoltando verso la luce e dedicandosi alle opere buone dopo aver conosciuto sua moglie.
Per salvare l’unica generosa bambina di tutta la casa, dovrà perciò tornare alle sue origini impugnando ancora il suo implacabile martello di guerra.
Alla guida di questo atipico film natalizio abbiamo Tommy Wirkola, di cui avevamo già ampiamente consigliato il bizzarro horror Dead Snow.
Come atipico Babbo Natale abbiamo il divertente David Harbour, uno dei protagonisti più amati della famosa serie Stranger Things.
L’attore si difende con una violenta verve ironica splatter con cui fa a pezzetti i cattivi ragazzi guidati dall’ottimo John Leguizamo, vecchia star in alcuni dei migliori capolavori di Brian De Palma e Spike Lee.
Come detto non è certamente un film per bambini, come poi non lo sono nessuno dei titoli consigliati oggi, ma anche i bambini un giorno cresceranno e magari potrete divertirvi guardandoli insieme a loro in futuro. Nel frattempo, come al solito, vi invito a visitare il mio sito per tanti altri succosi film di ogni genere e ogni epoca:
