Satellite Nasa in caduta libera verso la Terra stanotte

Stanotte, più o meno mezz’ora dopo la mezzanotte, un satellite Nasa cadrà sul nostro pianeta. L’impatto con la Terra dovrebbe accadere, più precisamente intorno alle 00.40, ma è possibile uno scarto di 17 ore. Si tratta del satellite Nasa Erbs, inviato nello spazio nel 1984 e, contrariamente alle aspettative che stimavano un’attività di due anni, il satellite ha continuato a funzionare fino al 2005.

Da quasi vent’anni è un rottame di due tonnellate e mezza, una spazzatura spaziale che vaga nel vuoto, come molti altri satelliti inattivi. E stasera ci cadrà in testa.

Secondo la Nasa dovrebbe distruggersi a contatto con la nostra atmosfera. Ciò non significa che si dissolve miracolosamente nell’aria: saranno tanti i frammenti che cadranno sul pianeta. La Nasa conclude affermando che le possibilità che “qualcuno venga colpito è di 1 a 9400” (fonte Ansa).

Al di là dell’evento odierno, il problema dei rifiuti spaziali è quotidiano. Infatti, quasi ogni giorno sulla Terra arrivano detriti di qualche satellite inattivo e, ad oggi, non è possibile produrre un “piano di pulizia” per recuperare questa spazzatura spaziale.

Rifiuti spaziali

Una spazzatura che non vediamo ma che esiste ed ha un tasso di incidenza sulla salute del nostro pianeta davvero preoccupante, a partire dal lancio del razzo che serve per portare in orbita il satellite.

Infati, i propellenti per far funzionare un veicolo spaziale sono ancora quelli tradizionali. Dal cherosene liquido ai propellenti ad idrogeno e ossigeno liquidi, passando per quelli ibridi, combinati con carburanti solidi e ossido di azoto.

Nella fase di decollo e di atterraggio le emissioni di gas sono inevitabili, come è inevitabile, durante il volo, il rilascio di diverse sostanze, come anidride carbonica e fuliggine. Poichè si viaggia al di sopra dell’atmosfera terrestre, queste sostanze vengono liberate nella mesosfera e stratosfera, dove resteranno per un periodo di almeno 5 anni.

Un bel contributo al riscaldamento globale.

Turismo spaziale

Il problema che si pone per il futuro è serio. L’essere umano non sta inquinando solo il proprio pianeta, ma anche lo spazio sovrastante. Dalla metà del secolo scorso tutte le grandi potenze, dagli Stati Uniti alla Russia, passando per la Cina, hanno inviato migliaia di satelliti e stazioni spaziali. Certamente la loro utilità è nobile. Controllo del clima, misurazioni dei livelli di ozono e di vapore acqueo, ma anche devices importanti per il funzionamento dei nostri dispositivi di geolocalizzazione, senza contare tutto ciò che serve per internet e la TV satellitare.

Come se non bastasse, il nuovo millennio sarà l’era del turismo spaziale. Come dice la parola stessa, è una nuova forma di turismo che non si compie sul nostro pianeta, ma intorno al pianeta stesso. Un viaggio che prevede un periodo di permanenza nello spazio, a volte ad una altitudine superiore a quella dei satelliti in orbita ed esistono delle vere e proprie agenzie viaggi specializzate per il turismo spaziale. Una su tutte? La Space X di Elon Musk.

l diritto internazionale dello spazio

Se pensate che nello spazio non esistano regole, vi sbagliate e di grosso. Esiste un “diritto internazionale dello spazio“. Una sorta di codice civile che regolamenta le attività spaziali e ne tutela l’ambiente.

Il diritto internazionale dello spazio sancisce, tra i tanti divieti, anche quello di contaminazione e della dispersione di rifiuti spaziali, ma non è perfezionato per le situazioni che si presenteranno se e quando il turismo spaziale comincerà ad essere una regolare forma di viaggio.

Sono molte le agenzie che stanno ragionando su stazioni spaziali da utilizzare come base di soggiorno per i turisti. Una sorta di Hotels spaziali pari alle odierne strutture ricettive terrestri. Pertanto urge una regolamentazione giuridica che disponga nel dettaglio comportamenti e norme.

Satellite in orbita, con delle specie di pale enormi, viaggia verso la Terra
Satellite Nasa in caduta libera verso la Terra stanotte

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”