Furto in casa: la paura più grande degli italiani

È il furto in casa il reato che fa più paura. Il 52,8% degli italiani mette in cima alle proprie paure quella di subire un furto in casa, con percentuali che raggiungono il 58,6% tra chi vive in un’abitazione singola o in una villetta e il 57,6% tra gli anziani. In effetti, il furto in casa è un’esperienza molto diffusa: 9 milioni di italiani (il 18,7% del totale) ne ha subito almeno uno e il 44,5% conosce vicini e amici che sono stati vittime di intrusioni all’interno delle mura domestiche.

Il 18,7% della popolazione ha subito un furto in casa, il 52,8% teme di subirlo. Il 75,4% è convinto che dotarsi di sistemi di sicurezza domestica fa vivere meglio e 1 su 2 è intenzionato a investire di più nei prossimi anni per la protezione della casa. Ma la situazione non è la stessa in tutti i territori: nella classifica del primo Indice Regionale della Sicurezza Domestica il Lazio è all’ultimo posto e le Marche al primo.

È quanto emerge dal 2° Rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa di Verisure Italia «La casa che vorrei. Spazio sicuro e che rassicura», realizzato dal Censis con il contributo del Servizio Analisi Criminale del Ministero degli Interni.

Ma cosa rende questo reato così spaventoso per gli italiani?

La paura della Violazione dell’intimo e della Privacy

Il furto in casa va oltre la semplice perdita di beni materiali. È un attacco diretto alla sfera più intima e personale di un individuo.

La casa è spesso considerata un rifugio sicuro, un luogo in cui ci si sente al riparo dal mondo esterno. Il pensiero di estranei che violano questo spazio intimo crea un senso di vulnerabilità e paura che va oltre la semplice perdita di oggetti di valore.

Oltre alla paura dell’intrusione fisica, c’è il timore della violazione della privacy. Le case sono il luogo in cui si custodiscono segreti, momenti privati e ricordi personali. La consapevolezza che estranei possano mettere a repentaglio questa privacy genera ansia e preoccupazione. La sensazione di essere osservati e giudicati nel proprio ambiente domestico contribuisce a rendere il furto in casa un reato particolarmente spaventoso per gli italiani.

Esiste, poi, un fattore importante che è il legame emotivo con gli oggetti presenti in casa. Che si tratti di gioielli di famiglia, regali significativi o oggetti con un valore affettivo, la perdita di tali beni può causare un dolore profondo. Gli italiani, spesso legati alle tradizioni familiari e ai ricordi, temono di perdere oggetti che hanno un valore sentimentale. Questo rende il furto in casa non solo un danno economico, ma anche un colpo emotivo significativo.

Il trend dei reati: forte allarme nelle aree metropolitane

Il 52,8% degli italiani mette in cima alle proprie paure quella di subire un furto in casa, con percentuali che raggiungono il 58,6% tra chi vive in un’abitazione singola o in una villetta e il 57,6% tra gli anziani.

In effetti, il furto in casa è un’esperienza molto diffusa: 9 milioni di italiani (il 18,7% del totale) ne ha subito almeno uno e il 44,5% conosce vicini e amici che sono stati vittime di intrusioni all’interno delle mura domestiche.

Nel 2022 sono stati commessi complessivamente 135.447 furti e rapine in abitazione, con un aumento rispetto all’anno precedente del 7,2%. Ma siamo molto lontani dai numeri pre-Covid e dai valori di inizio decennio. Tra il 2013 e il 2022 si registra, infatti, una diminuzione del 46,9% dei furti e delle rapine in casa. Tuttavia, la situazione non è dappertutto la stessa: questa tipologia di reati si concentra nelle grandi aree metropolitane.

Al primo posto c’è Roma, dove nel 2022 sono avvenuti 11.600 furti in abitazione, pari all’8,7% del totale nazionale. Seguono Milano con 9.081 furti (il 6,8%) e Torino con 5.875 (il 4,4%). In queste tre città metropolitane si concentra il 20% di tutti i furti nelle abitazioni commessi in un anno in Italia. Se si considera l’incidenza dei furti rispetto alla popolazione residente, al primo posto si colloca Bologna con 35,7 reati di questo tipo ogni 10.000 residenti, seguita da Firenze (33,7 per 10.000 abitanti) e Venezia (33,5).

L’Impatto Psicologico del Furto in Casa

Il furto in casa può avere un impatto psicologico duraturo sugli individui colpiti. La paura residua, l’ansia e la difficoltà nel sentirsi al sicuro nella propria abitazione possono persistere a lungo dopo l’evento. Questo senso di vulnerabilità può influenzare negativamente la qualità della vita e la tranquillità mentale degli interessati.

La sensazione di insicurezza è un altro elemento chiave che rende il furto in casa così temuto dagli italiani. Molti cittadini si sentono impotenti di fronte a questo tipo di reato, con la percezione che potrebbe colpire chiunque, indipendentemente dalle precauzioni adottate. Questa mancanza di sicurezza percepita può portare a un aumento della diffidenza e della paura, con la sensazione che nessun luogo sia veramente al sicuro.

L’Indice Regionale della Sicurezza Domestica Censis-Verisure: il Lazio all’ultimo posto.

Il primo Indice della sicurezza domestica a livello regionale, elaborato dal Censis per Verisure Italia, consente di posizionare le regioni italiane in una scala che va dalla più sicura, dove è minore la probabilità di rimanere vittima di un reato o di essere esposto ad altri rischi legati alla dimensione abitativa, e perciò tra i cittadini è diffuso un senso di sicurezza, fino alla regione meno sicura, dove l’effettiva possibilità di incorrere in un evento pericoloso all’interno della propria abitazione e l’allarme sociale sono più elevati.

Al primo posto nella graduatoria regionale della sicurezza domestica si collocano le Marche, con un valore dell’indice di 117,3 su base 100. Seguono il Friuli-Venezia Giulia (111,9) e il Trentino-Alto Adige (111,7). All’ultimo posto per livello di sicurezza domestica reale e percepita si posiziona il Lazio, con un valore dell’indice pari a 73,8, preceduto da Campania (82,4) e Puglia (89,8). Diciassettesima è la Lombardia, con 93,3 punti.

Investire in sicurezza? Ne vale la pena.

Per comprendere appieno la paura del furto in casa, è utile analizzare le tendenze criminali e le strategie di prevenzione adottate dagli italiani. L’aumento delle tecnologie di sicurezza, come telecamere di sorveglianza e sistemi di allarme avanzati, riflette il desiderio di proteggere la propria casa. Tuttavia, la paura persiste, alimentata anche dalla consapevolezza che i ladri si adattano e sviluppano nuove tattiche per eludere le misure di sicurezza.

Il 76,1% degli italiani è convinto che i sistemi di sicurezza sono utili perché scoraggiano i ladri ad entrare in casa e il 75,4% pensa che possedere sistemi di sicurezza a difesa della propria abitazione li fa stare più tranquilli e li fa vivere meglio. Di conseguenza, la metà della popolazione (il 50,6% del totale) è intenzionata ad investire di più nei prossimi anni per la sicurezza domestica.

Che cosa si chiede a un sistema di sicurezza?

Al primo posto, il 94,4% degli italiani giudica molto (67,1%) o abbastanza importante (27,3%) la capacità di un sistema di rilevare un tentativo di furto o una intrusione prima che avvengano. È proprio verso questo obiettivo che il mercato della protezione domestica si sta muovendo, per potenziare al massimo le capacità predittive dei sistemi di allarme, in modo da creare sistemi integrati con la Centrale operativa che prevedano una serie di barriere all’ingresso. La semplicità di utilizzo è la caratteristica principale che deve avere un sistema di allarme, segnalata dal 36,3% degli italiani. Segue l’assistenza gratuita nelle diverse fasi di vita del prodotto, menzionata dal 23,7%.

«Con questo progetto», dichiara Stefan Konrad, Managing Director di Verisure Italia, «vogliamo offrire un’analisi e un’interpretazione minuta dei cambiamenti che sono in atto nella società italiana riguardo al valore attribuito alla casa e alla sicurezza, per informare, prevenire e presentare soluzioni innovative. È dedicato a istituzioni, addetti ai lavori e a chiunque voglia informarsi sul tema, mettendoci al servizio delle persone e della società per innalzare il livello di sicurezza reale e percepita dagli italiani».

«La casa è il bene più prezioso che abbiamo, è uno spazio vitale in cui si esprimono attività quotidiane sempre più diversificate e complesse», aggiunge Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis. «Ecco perché la sicurezza domestica è una componente fondamentale della nostra qualità della vita e del benessere individuale, cui siamo disposti a destinare sempre più risorse, pur di vivere meglio e più tranquilli».

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”