Raffaella Romagnolo, Il cedro del Libano. Romanzo vincitore Campiello Natura.

Toccando corde intime e struggenti, grandi storie d’amore e imprese “disperatissime”, nel romanzo Il cedro del Libano (Aboca Edizioni,) Raffaella Romagnolo intreccia magnificamente quattro vicende ambientate in momenti storici diversi. E mentre il cedro conduce la sua lotta per trasformarsi da seme in potente e possente albero, quattro figure sono impegnate in altrettanto ardue battaglie. Quattro vicende tutte sospese nel tempo che hanno l’intento di celebrare la bellezza e il potere salvifico della natura. Storie narrate con diversi registri narrativi e che che fanno sperimentare con realismo lirico la meraviglia della natura inducendo alla riflessione.

copertina del libro di raffaella Romagnolo il cedro del Libano
copertina del libro di Raffaella Romagnolo

Raffaella Romagnolo: I tempi dell’albero non sono quelli dell’uomo

Si parte dalla osservazione. – dichiara la scrittrice -. I tempi di un albero non sono i tempi dell’uomo. Un albero come il cedro del Libano può anche superare i mille anni di vita, quindi possiamo immaginare quante cose abbia visto. L’inizio è appunto questo: il modo differente di concepire il tempo e di abitare lo spazio. Il cedro del Libano si porta dietro una mitologia molto forte, da sempre, anche perché è l’albero più citato della Bibbia, l’albero usato per costruire il tempio di Re Salomone. Mi piaceva poter raccontare tutto questo e, al tempo stesso, dare il mio contributo per la buona causa ambientale”.

Il libro è vincitore dell’ edizione 2023 del Campiello Natura – Premio Venice Gardens Foundatiion rivolto alle opere di narrativa dedicate alla Natura.

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cedro del Libano – immagine licenza CC

Il cedro del Libano , qualche passo dal libro di Raffaella Romagnolo

Al principio la pigna schiude i petali legnosi come una rosa esausta. La struttura a spirale si disarticola scaglia dopo scaglia e il seme rimane nudo, esposto. Una membrana traslucida lo inguaina come carta velina. Passano giorni, notti. Equinozio d’autunno. Un colpo di vento lo solleva. La membrana è un’ala tondeggiante, con nervature sottili come bava di ragno. Il seme è l’ispessimento scuro al margine inferiore, e si lascia condurre lontano dall’albero madre. Il grembo che l’ha generato – un maestoso cedro del Libano – appare adesso come una struttura dai contorni netti e i colori definii […]
[…]Sedette a terra, la schiena appoggiata al tronco. Anche lei si era salvata. Per la prima volta, sentì che era una tragedia, ma non una colpa. Chiuse gli occhi, si portò le mani al petto, appoggiò la nuca alla corteccia. Il cedro era rimasto al suo posto, nonostante tutto. La sorreggeva con la stessa forza, la avvolgeva con lo stesso tormentoso profumo. Continuava ad a indicare la via.
Cedro del Libano licenza CC

Il cedro del Libano, la trama del romanzo

Una ragazza inscena il proprio rapimento per sottrarsi a una famiglia arcaica e raggiungere il suo amato Meir. Per farlo dovrà salire sulla montagna, attraversare la grande foresta dei cedri e arrivare al mare. Ma la grande foresta non è un bosco di quelli che lei conosce e frequenta: è un labirinto di alberi giganteschi che Meir chiamava kédros.
Giorgio Santi è professore, botanico e consigliere del granduca Pietro Leopoldo Asburgo Lorena. Dopo alcuni anni trascorsi a Parigi, si è visto negare la possibilità di una straordinaria carriera alla corte di Versailles e si rifugia nella bellezza delle piante rare dell’Orto botanico di Pisa, tra le quali spicca un esemplare magnifico di Cedrus libani…

Una contessa rimasta vedova decide di lasciare la tenuta di campagna, sulle colline di Barolo, e trasferirsi in città. Una femmina da sola non può comandare gli uomini, fare la vendemmia, vendere il vino… Prima di andarsene vorrebbe però abbattere il grandissimo cedro del Libano che lei e il marito avevano piantato il giorno delle nozze e liberarsi di ogni ricordo…
Dopo la grande Catastrofe la geografia della Terra è stata completamente sconvolta. I livelli di ossigeno sono bassissimi e si cercano zone adatte per il Ripopolamento. Nel giorno del suo ultimo incarico, il capitano Nyman affronterà una situazione drammatica pur di garantire che il finanziamento del villaggio alpino non venga sospeso.

Raffaella Romagnolo

Raffaella Romagnolo è nata a Casale Monferrato nel 1971 e vive a Rocca Grimalda. Ha scritto La masnà (Piemme, 2012, ora Oscar Mondadori) e Tutta questa vita (Piemme, 2013). È stata finalista al premio Strega nel 2016 con La figlia sbagliata (Frassinelli), poi vincitore del premio Società Lucchese dei Lettori 2016. Il libro Respira con me (Pelledoca) è stato finalista al premio Strega Ragazze e Ragazzi 2020. Nel 2018 è uscito Destino (Rizzoli) e nel 2021 Di luce propria (Mondadori), vincitore del premio Pisa. I suoi libri sono tradotti in sette lingue.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".