Futurismo, il nuovo evento espositivo di Palazzo Blu a Pisa

La mostra dei più grandi capolavori del Futurismo, esposti fino a febbraio 2020

«Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle».

Così, Filippo Tommaso Marinetti chiude il manifesto, con cui, sul quotidiano di Parigi “Le figaro”, inizia un movimento che farà epoca: il Futurismo.

 Tra i movimenti avanguardisti europei più longevi, il Futurismo si distingue per la sua capacità di ritrarre l’esperienza umana e tra tutti è quello che ha saputo unire meglio l’arte alla vita comune.

Futurismo al Palazzo Blu

Il maggiore apporto del nostro paese all’arte del 900, il Futurismo estese la sua originale visione rivoluzionaria all’insieme delle esperienze umane tanto da contribuire, dopo il turbine della Grande Guerra, considerata da molti suoi esponenti quasi un’attesa palingenesi globale, perfino alla nascita di un movimento politico rivoluzionario come il Fascismo”.  Dichiara Cosimo Bracci Torsi, Presidente Fondazione Palazzo Blu.

“Dopo quasi un decennio dedicato alle grandi personalità della pittura del 900, con Futurismo, Palazzo Blu continua il ciclo dedicato ai movimenti di avanguardia, iniziato lo scorso anno con il Surrealismo.

I prestiti della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, del Museo del 900, del GAM e del Castello Sforzesco di Milano, del Mart di Rovereto, del Museo Caproni di Trento e di numerosi collezionisti privati hanno permesso di raccogliere documenti e opere fondamentali dei grandi protagonisti del movimento come, fra gli altri, Marinetti, Balla, Boccioni, Carrà, Depero, Severini e Sant’Elia. Con oltre cento opere, Ada Masoero ha costruito uno straordinario percorso che illustra l’ampiezza dei campi nei quali il Futurismo ha operato, dalla pittura, la scultura e l’architettura all’arte applicata degli oggetti d’uso e la pubblicità, e la sua ambizione di costruire un vero sistema di pensiero.

Organizzata in collaborazione con Mondo Mostre, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Toscana e del Comune di Pisa e con il fondamentale contributo della Fondazione Pisa, Futurismo! inizia il secondo decennio di attività di Palazzo Blu.

Un’introduzione precisa ed esaustiva.

La mostra

Dall’11 ottobre al 9 febbraio 2020, a Palazzo Blu di Pisa, i picchi più significativi di questo straordinario movimento artistico si ritrovano, eccezionalmente, l’uno accanto all’altro nella mostra intitolata “Futurismo”, organizzata da Fondazione Palazzo Blu insieme con MondoMostre e curata da Ada Masoero. La mostra ha il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Pisa. Il catalogo della mostra è edito da Skira Editore.

Attraverso più di cento opere dei maestri del futurismo (in grande maggioranza, dipinti museali o d’importanti collezioni private, oltre ad alcuni disegni, progetti e oggetti d’arte), la rassegna si propone, per la prima volta, di provare come i più grandi fra gli artisti futuristi seppero rimanere fedeli alle riflessioni teoriche enunciate nei manifesti, traducendole in immagini dirompenti, innovative e straordinariamente felici sul piano artistico.

Ogni opera è stata dunque scelta, oltre che per la sua qualità, per l’aderenza ai punti teorici fondativi del movimento. E dei numerosi artisti visivi che, nel tempo, si unirono al futurismo, sono stati deliberatamente inseriti i soli firmatari dei manifesti presi in esame: con l’inevitabile conseguenza di esclusioni talora dolorose, che tuttavia hanno garantito il sempre alto livello qualitativo delle opere esposte.

Due sole le eccezioni alla regola: una in apertura, con lo spettacolare ritratto di Marinetti di Rougena Zatkovà, forse il più fedele al vulcanico temperamento del fondatore, e una in chiusura, con Prima che si apra il paracadute, 1939, l’opera di Tullio Crali scelta come immagine di copertina del catalogo della grande mostra “Italian Futurism 1909-1944. Reconstructing the Universe”, curata daVivien Greene nel 2014 per il Solomon Guggenheim Museum di New York, con cui il museo rendeva omaggio al futurismo, riconoscendogli un ruolo d’eccellenza fra le altre grandi avanguardie europee del primo ‘900.

Le sezioni di Futurismo

Il percorso è aperto dagli esordi divisionisti comuni ai cinque “futuri futuristi”: Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla, Gino Severini.

Scandita in sezioni intitolate ognuna a un manifesto, la mostra attraversa poi trent’anni di arte futurista, muovendo dal 1910, quando uscirono i due manifesti pittorici firmati dai giovani “padri fondatori”. Di Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla, Gino Severini sono esposti numerosi capolavori ispirati con evidenza a quei due testi. Immediatamente dopo, si esplorano le emozionanti trascrizioni visuali del Manifesto della scultura futurista, 1912, steso dal solo Boccioni dopo il viaggio a Parigi di quell’anno.

quattro quadri del futurismo do Giacomo Balla
Alcune opererdi Giacomo Balla

Entrano poi in gioco le “parole in libertà”, i cui principi furono formulati da F.T. Marinetti nel 1912, nel Manifesto tecnico della letteratura futurista, e i nuovi modelli architettonici, dettati nel 1914 da Antonio Sant’Elia nel testo L’architettura futurista, illustrato da sue opere magnifiche (e “profetiche”), seguite dalle opere “belliche” a sostegno dell’interventismo futurista nella Grande guerra (manifesto Sintesi futurista della guerra, 1914).

Con Ricostruzione futurista dell’universo, 1915, di Giacomo Balla e Fortunato Depero, si assiste alla nuova volontà dei due artisti di diffonderei modelli formali del futurismo sull’intera esperienza umana, in una spinta d’innovazione ignota alle altre avanguardie europee. A illustrarla, sono dipinti, sculture, oggetti, bozzetti, giocattoli realizzati dai due autori.

Entra poi in scena L’arte meccanica, 1922, documento firmato da Enrico Prampolini, Vinicio Paladini, Ivo Pannaggi, che connotò con i suoi modelli geometrici e “industriali” l’arte visiva dell’intero decennio, mentre il congedo è affidato al Manifesto dell’Aeropittura, 1931, firmato da Marinetti con Balla, Benedetta (Cappa Marinetti), Depero, Dottori, Fillia, Prampolini, Somenzi, Tato,che per tutti gli anni ’30 ispirò opere suggestive e spettacolari, qui esposte al piano superiore.

L’organizzazione

La mostra è stata resa possibile dalla qualità e quantità dei prestatori, ben 29, tra i quali figurano la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, con nove opere;il Museo del Novecento e la GAM di Milano con 16 opere; il Castello Sforzesco di Milano (Civico Gabinetto dei Disegni e Collezione stampe “Achille Bertarelli” con dieci opere); il Mart di Rovereto con ben 21 opere, il Museo Caproni di Trento, con due opere, e altre importanti collezioni pubbliche e private.

In mostra, brevi citazioni dai manifesti guideranno alla comprensione del significato di quelle che potrebbero apparire come invenzioni brillanti e curiose, ma che sono in realtà trascrizioni di un vero sistema di pensiero.

Info, costi e orari

Orari
Lunedì-Venerdì 10.00 – 19.00
Sabato-Domenica e festivi 10.00 – 20.00
(La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura)

Biglietti
Audioguida inclusa
Intero: 12,00 Euro
Ridotto: 10,00 Euro (gruppi e convenzioni)
Gruppi Adulti (minimo 10 persone, massimo 25): 10,00 Euro
Giovani (dai 6 ai 17 anni): 6,00 Euro
Università di Pisa, Sant’Anna e Scuola Normale Superiore: 5,00 Euro (solo il giovedì)
Biglietto open: 16,00 Euro

Prevendita:
2,00 Euro Visitatori individuali, gruppi adulti
1,00 Euro gruppi scuole

Come raggiungere Palazzo Blu

BLU | Palazzo d’Arte e Cultura è situato in pieno centro storico sul lungarno Gambacorti. E’ facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione ferroviaria e dalle principali attrazioni turistiche della città. Si presta, pertanto, ad essere punto di partenza o di arrivo nel caso Vi trovaste in città per ammirare la Piazza dei Miracoli.

La Compagnia Pisana Trasporti assicura un servizio rapido e frequente tramite la fermata posta di fronte l’ingresso di BLU in cui operano le linee 2, 4, 5 e 14.

Per coloro che arrivano a Pisa in auto è possibile parcheggiare a tariffe vantaggiose presso La STAZIONE SAN GIUSTO/AURELIA del Pisa Mover, accessibile da Via di Goletta e dalla nuova rotatoria in corrispondenza della Via Aurelia, la quale dispone di due grandi parcheggi scambiatori e raggiungere la stazione ferroviaria in pochi minuti. Una volta giunti in stazione Palazzo Blu dista circa 10 minuti di cammino percorrendo Corso Italia.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".