Grugliasco, nell’Ex Manicomio degrado, pericoli ed edifici aperti.

A Grugliasco, alcuni degli edifici dell’ex Manicomio, un tempo Istituto interprovinciale per infermi di mente “Vittorio Emanuele III”, versano in uno stato di totale degrado e abbandono. La situazione è tale da costituire un pericolo per la presenza di edifici completamente aperti, con vetri sparsi a terra, materiali organici, ceramiche di sanitari rotti a pochi passi da una ciclabile frequentata da bambini ed adolescenti.

La situazione, per quanto abbiamo documentato, si presenta così da mesi. Ma potrebbero essere anche anni. Nessun cartello di pericolo o divieto di accesso. Le immagini sono devastanti. Devastazione per gli occhi, per la mente e per i posti. Un degrado che sembra una legge di contrappasso dalla devastazione mentale degli ospiti psichiatrici alla devastazione dei luoghi. Nonostante molto sia stato fatto per parecchi edifici è evidente che qualcosa è sfuggito.

La ex Palazzina Uffici del Manicomio di Grugliasco

L’edificio di cui stiamo parlando è la vecchia palazzina per uffici situata a fianco della ciclabile, dietro gli uffici dell’Arpa e della centrale del 118, al confine con la Facoltà di Agraria e Veterinaria. La stonatura arriva subito. Un portone spalancato sormontato da vetri rotti. All’esterno porte in legno completamente sventrate nelle parti inferiori, contatori del gas con sportelli aperti e accessibili.

Dato che tutto è all’interno di un parco pubblico, non recintato o allertato e soprattutto aperto entriamo. Il rumore dei vetri sotto le scarpe, che pare un respiro di menti in frantumi scandisce ogni passo. Il luogo, centimetro dopo centimetro, diventa sempre meno civile e sempre più orrido. Le stanze si susseguono alle stanze, è evidente che è stato o è tuttora frequentato da persone.

Materiali organici, residui di incendi , pagliericci e sanitari spaccati

Pavimenti rotti, bagni sventrati con sanitari devastati, scritte e disegni alle pareti, ma non è sicuramente street art. Porte scardinate e abbandonate, prese divelte. Fili elettrici a vista (non abbiamo verificato se con corrente presente perchè non avevamo gli strumenti). Finestre con vetri spaccati e infilzati come tagliole. Pagliericci, giacigli di fortuna. Sedie in mezzo a una stanza a fissare, sole, una finestra rotta. Al primo piano altri bagni, altro orrore. Su una porta qualcuno ha disegnato, ma non ha usato vernice. E’ evidente materiale organico. In alto una botola, si apre una soffitta con travi a vista. Per terra guano, piume, mosche, e vetri.

Un luogo pericolosamente aperto a tutti

Ancora vetri che ci accompagnano ovunque. La cosa sconvolgente è constatare con mano che qui dentro può entrare chiunque. Come noi, come le persone che evidentemente questo luogo lo frequentano, come gli adolescenti che corrono sulla ciclabile. Come i due ragazzi che incontriamo nei corridoi e con cui ci spaventiamo a vicenda. Si vede subito che sono solo dei curiosi. Ma la curiosità a volte si paga. E’ molto facile farsi male entrando qui dentro. Il panorama è questo, lasciamo che le foto e il video parlino per noi, che documentino una cruda e pericolosa realtà alla portata di tutti che gli occhi possono descrivere più di mille parole.

Grugliasco il Sindaco Emanuele Gaito: i locali sono di competenza della Regione

Abbiamo interpellato in merito alla questione e alla pericolosità della situazione l’Amministrazione di Grugliasco nella persona del Sindaco Emanuele Gaito.

Sindaco, cosa ci può dire di questa situazione di locali aperti, alla mercè di tutti e potenzialmente molto pericolosi perchè vicino a una ciclabile frequentata da bambini e adolescenti ?

L’area è di appartenenza dell’ASl, di conseguenza Regione Piemonte, non è di competenza del Comune di Grugliasco. Nello specifico non sapevo che ci fosse un varco aperto. C’è comunque un progetto di recupero di quelle palazzine in ottica di studentato. Ma la proprietà, quindi manutenzione e sicurezza sono in capo all’ASL To3.

una sedia di fronte a una finestra vuota
sedia e porta divelta

Nessun cittadino si è mai lamentato di questa situazione?

Nello specifico non mi risulta. Sovente arrivano richieste per cosa si farà dentro le palazzine e Villa Azzurra. Noi abbiamo tutti gli interessi che il parco venga usato dalla cittadinanza, anche se non è mai stato reso totalmente fruibile. Poi le persone ci vanno e portano a passeggio i cani. Il mio obiettivo è che diventi totalmente fruibile.

Nella sua esperienza attuale di sindaco oggi, e di assessore all’Ambiente e Urbanistica prima, non ha mai avuto modo di entrare nel parco dell’ex Manicomio e di rendersi conto di questa situazione?

Certo, ma le uniche soluzioni possibili per mettere a posto una situazione del genere, considerato il bilancio della Regione, è o di vendere l’intera proprietà a un fondo, o partecipare a bandi per la realizzazione di uno studentato come è stato fatto. Tutte le palazzine sono protette dalla Soprintendenza. Non si può demolire l’area e costruire edifici nuovi. Bisogna mantener il manufatto così com’è ed eventualmente fare opere interne.

la pista ciclabile a tre metri dall’edificio aperto

In questo momento, la stiamo portando a conoscenza di questa situazione molto pericolosa per l’incolumità dei bambini, degli adolescenti e di tutte le persone che potenzialmente possono entrare in questo edificio aperto a un metro dalla pista ciclabile. Quali saranno le sue azioni?

Quello che si può fare è mandare una comunicazione in Comune, dichiarando la cosa e il Comune girerà il tutto all’ASL chiedendo di intervenire per la messa in sicurezza. Da un punto di vista della procedura pubblica, ciò che si può fare è questo. O potete girare il tutto già all’Asl, visto che la competenza è loro per la messa in sicurezza.

Lettera aperta ad ASL To3 e Regione Piemonte

A questo punto raccogliamo immediatamente l’invito del sindaco e facciamo di questo articolo una lettera aperta a Regione e ASLTo3. Il nostro intento non è sicuramente alimentare i passaggi in questo edificio aperto, ma una denuncia di degrado, abbandono e pericolosità potenziale per il pubblico, finalizzata esclusivamente ad una richiesta di messa in sicurezza immediata, vista la pericolosità di questo edificio aperto che le immagini e il video documentano.

Un degrado che va avanti dal 1980

Per gli edifici di cui parliamo il degrado va avanti dal 31 dicembre 1980, giorno in cui l’Opera pia Ospedali psichiatrici di Torino si scioglie definitivamente e la competenza dei degenti di Grugliasco e Collegno passa all’Unità sanitaria locale 24 di Collegno, oggi Azienda sanitaria locale Torino 3. Un degrado lungo 43 anni.

Anche se l’ultimo progetto di riqualificazione è stato presentato il 26 maggio 2022 per un villaggio residenziale universitario da 250 posti del valore di oltre 24 milioni di euro entro il 31 dicembre 2025. Ad oggi, visto lo stato documentato, nessun lavoro in atto e soprattutto nessuna messa in sicurezza, ci sembra una data un po’ “folle”. Come folle è vedere che tutto ciò è “aperto al pubblico”.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".