Guarire: scelta di Vita o guerra al Sintomo?

Cosa significa guarire? In questa domanda c’è il senso di secoli e secoli di ricerca, di millenni di constatazioni e valutazioni empiriche, in questa domanda potremmo dire c’è il senso della vita. Da sempre l’uomo ha bisogno di essere ascoltato, di raccontare le sue sofferenze, i suoi drammi, le sue angosce. Da sempre l’uomo cerca nell’altro, molto prima della nascita della psicanalisi, un alter ego sul quale riversare i propri dolori, i propri dubbi, le proprie emozioni.

Il mondo delle emozioni

…E nel mondo delle emozioni dobbiamo penetrare, in quel mondo delicato dobbiamo cercare risposte, comprendere meccanismi d’azione, interpretare sintomi. Perchè una parte del mio corpo in un preciso momento comincia a produrre anticorpi contro se stesso non riconoscendolo più come “self”, come proprio? E perchè se tanti di noi siamo a contatto con la stessa carica infettiva solo alcuni svilupperanno la malattia che si manifesterà in modi diversi in ognuno?

Allora cominciamo ad uscire dal binomio Malattia-Sintomo. Troppo spesso non capiamo che quest’ultimo non è altro che un led luminoso che ci avvisa che il Sistema Uomo è in crisi. E’ un messaggio che il nostro corpo ci invia, non è la causa, e quindi andrebbe compreso, interpretato, modulato. Quando nell’auto si accende la spia del carburante, non portiamo la macchina dal meccanico, ma ci fermiamo alla stazione di servizio. E allora perché al cospetto di una febbre ci affrettiamo ad assumere un antipiretico?

Siamo ormai figli della Medicina degli Anti: antinfiammatori, antibiotici, antidepressivi, senza comprendere il messaggio autentico che c’è dietro il sintomo. Questo non vuol dire che tali farmaci siano inutili, assolutamente! Semplicemente andrebbero assunti con più cautela: basti pensare che cinque giorni di ciprofloxacina, un potente antibiotico, potrebbero modificare la flora batterica del 30% per 1 mese.

Ma questo cosa significa?

Adottiamo i medicinali dando il giusto peso alle nostre scelte, allontanando qualsiasi tipo di automedicazione o di Medicina Condominiale: la signora che abita al piano di sopra è stata meglio con questo farmaco, quindi lo prendo anch’io! Un antibiotico o qualsiasi altro prodotto farmaceutico va assunto con la giusta attenzione solo quando è necessario e quando viene prescritto dal medico.

Ma torniamo alla domanda: cosa significa guarire?

Un celebre koan racconta di quell’ Uomo che si rivolse al Maestro per essere introdotto sulla strada della Conoscenza. Questi prima di cominciare gli volle offrire del tè. Lentamente cominciò a riempire la tazza fino all’orlo, e ancora oltre, ed ancora, fino a che il suo ospite gli chiese stupito perchè versasse il tè fuori dalla tazza. Allora il Maestro: “Tu sei pieno come questa tazza…non può entrare nulla in te se prima non ti svuoterai..”

Quanti di noi oggi hanno realmente il coraggio di “svuotarsi”?

Quanti riescono a spogliarsi da tutte quelle convinzioni che sono il leit-motiv della nostra vita. Una vita che ha perso i valori essenziali, non conosce cosa sia la consapevolezza, l’essenza, la vera natura delle cose e lascia che i propri sensi vengano incantati da qualche falsa percezione ammaliatrice. Cominciamo, quindi, a ritornare da dove non siamo mai partiti, ovvero dal nostro Io, da quel Sé, da quella che gli antichi Alchimisti chiamavano Anima. Ci troveremo lontano anni luce da come siamo oggi, così disincantati e schiacciati dalle angosce del passato e le fobie del futuro.

Fermiamoci

Facciamo spazio al silenzio e restiamo in ascolto del rumore della nostra Anima, dei turbamenti della nostra mente ed andiamo oltre…oltre, verso una quiete meditativa che ci regali la pace. Il seme in questo periodo dell’anno, proprio nel buio e nel silenzio della Terra trova la forza per esprimere la sua potenzialità, e diventare, fiore, pianta, VITA.

Che fare, quindi?

La pace la possiamo trovare solo nel presente, nel qui ed ora, nell’ “hic et nunc”. La troviamo dove il tempo non esiste, la troviamo dove il passato è passato, irrimediabilmente passato e non può più interferire con i nostri giorni ed il futuro, il futuro non c’è, e forse potrebbe non esserci mai.

Qui ed ora

Ed allora restare nel qui ed ora significa ascoltare il proprio corpo, ascoltare il rumore dei propri passi per strada, essere consapevoli della propria postura, del proprio respiro, dei mutamenti della gabbia toracica quando l’aria entra ed esce durante la respirazione, in una parola vivere l’istante, cogliere l’attimo, amandolo, amandolo come unico, come irripetibile, perché c’è solo quell’attimo, perchè nulla vive al di fuori di esso, perchè è lui inizio e fine, è lui incipit assoluto di qualunque avvenimento.

Ritorna alla quotidianità

Dai valore ai gesti della vita di tutti i giorni, perché non sono mai banali, sono semplicemente tuoi!… Dai un senso ad un sorriso, una stretta di mano, una parola…non perdere nel grande caleidoscopio massificante e destrutturante del Tempo nemmeno un atto inspiratorio, perché ti appartiene, e così com’è, è irripetibile…

Emozionati

…E poi riuscire ad emozionarsi, emozionarsi per nulla, ma per quel nulla che contiene il germe del tutto, il tratto inconfondibile della nascita, della vita: il sole che sorge, un fiore che sboccia, la tranquilla imponenza di una goccia di rugiada, la meraviglia di un campo di grano, i grilli, il mare…Emozionarsi significa abbandonare la nostra stanca e sterile visione delle cose, inseguire gli aquiloni che abbiamo lasciato volare e non cercato più, sapere che nulla mai è uguale a sé stesso ed anche la sofferenza fa parte di noi, anche la sofferenza è nostra e ci rende unici, anche un disagio ci fa sentire diversi e solo la sua accettazione, porta con sé il suo superamento.

Guarire significa cambiare

Ecco, guarire significa Cambiare: essere nelle cose… essere le cose, una sorta di nuovo panteismo, dove tutto è uno, e noi siamo tutto, dove inizio e fine coincidono, e dove l’altro ed io siamo una cosa sola, una cosa sola che sia chiama Amore. Se imparo ad Amare, ho Perdonato gli altri e me, e se sono capace di Perdonare e di Amare, sono già Guarito!

Dr. Rocco Berloco
Dr. Rocco Berloco
Rocco Berloco, medico chirurgo, specializzato in Medicina Generale, esperto in Omeopatia con iscrizione presso l’Albo dell’Ordine dei Medici di Bari. In quanto omeopata tratto i disturbi pediatrici, le allergie, le problematiche ginecologiche, tutte le patologie funzionali dell'intestino, ma in special modo mi occupo di ansia, di depressione, di attacchi di panico, ma anche di supportare il soggetto oncologico con medicinali omeopatici, per antagonizzare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Da sempre mi piace pensare che basta poco per trasformare la sofferenza in un sorriso, che la Medicina sia Una e comprenda varie sfaccettature e che la sua Mission sia quella di aiutare le persone a Cambiare, a diventare migliori, a lasciarsi alle spalle sofferenze e traumi, perchè non si deve curare la Malattia, ma guarire l'Uomo. Cerco di avvicinarmi alle emozioni, di riuscire a parlare loro e farle fluire in modo da rendere le persone libere da quegli schemi e da quelle convinzioni limitanti che ne bloccano i comportamenti. Lavorare per il cambiamento significa scrollarsi di dosso pattern negativi ed abitudine non ecologiche. E tutto questo si può fare attraverso i medicinali omeopatici, attraverso i fiori di Bach (ma anche altre essenze floreali) e i fitoterapici. Ma non solo. A volte non basta, bisogna scendere in profondità, scrostare la rabbia, vivere diversamente il Tempo, il passato di cui non ci si riesce a liberare ed il futuro che è sempre un passo davanti. Bisogna imparare a restare nell'attimo, nel qui ed ora, nel hic et nunc, bisogna fermarsi semplicemente nel Presente. A volte è fondamentale il lavoro profondo con la pnl (programmazione neurolinguistica) per prendere finalmente consapevolezza dei propri Talenti, per far riaffiorare la propria autostima. Ma a volte c'è bisogno anche creare un percorso, trovare la strada, fissare gli obiettivi, identificare la propria Mission, attraverso una Vision personalizzata. Ecco perchè diventa fondamentale il coaching! Ma spesso il tassello decisivo è nel nostro intestino, perchè l'asse intestino-cervello muove tanti neurotrasmettitori, tante citochine, tante endorfine, e perchè andando a ritroso la stragrande maggioranza delle patologie si struttura su quella che gli anglosassoni chiamano "leaky gut syndrom" in Italia meglio conosciuta come permeabilità intestinale. E allora prendiamo coscienza del ruolo fondamentale del microbiota, e che i probiotici non sono tutti uguali, e che un intestino sano fa persone sane.