I Bronzi di San Casciano in mostra a Palazzo Quirinale di Roma

Da pochi giorni è aperta a Roma, e visitabile fino a fine ottobre al Palazzo del Quirinale, la mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”. Qui, per la prima volta sono esposte al pubblico le straordinarie scoperte effettuate nell’estate 2022 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni.

Acqua che curava corpo e spirito, edificio sacro e luogo di pellegrinaggio, dimora inviolabile nella quale il contrasto tra etruschi e romani cedeva il passo alla convivenza
pacifica. Tutto questo, per più di sette secoli – tra il III secolo a.C. e il V d.C. – è stato il santuario del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni, il cui “cuore”, la vasca sacra, ha
restituito oltre 200 manufatti in bronzo e più di 5000 monete. Un insieme di offerte che “fotografano” fedelmente un passato che parla ancora di salute, di accoglienza, di fede.

bronzi teste uomo  donna

I Bronzi di San Casciano, la mostra

La scoperta dei Bronzi di San Casciano dei Bagni è presentata nelle sette sale dedicate del Palazzo del Quirinale come un viaggio all’interno del paesaggio delle
acque calde del territorio di Chiusi. Come l’acqua calda delle sorgenti termali si fa vortice e diviene travertino, così il visitatore scopre come le offerte in bronzo incontrino l’acqua in
una moltitudine di luoghi sacri del passato, in una catena di riti e culti.

Oltre 20 statue e statuette, migliaia di monete in bronzo e ex-voto anatomici raccontano una storia di devozione, di culti e riti ospitati in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici. L’eccezionale stato di conservazione delle statue all’interno dell’acqua calda ha permesso anche di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che raccontano delle genti che frequentavano il luogo sacro, delle divinità invocate e della compresenza di Etruschi e Romani attorno all’acqua calda.

particolare di una delle 200 statuette

Il santuario, simbolo di fede e speranza.

Nel 2022, a pochissimi passi dalle terme medicee, ancora oggi frequentate dal pubblico, gli scavi svelano un santuario e il suo cuore. Una vasca sacra che ha custodito per 700 anni i segni della fede e della speranza di chi qui veniva a pregare. Statue di oranti, parti anatomiche, bambini in fasce, ritratti e figure sacre in bronzo, sono gli attori di un racconto che va al di là del valore di ogni singolo reperto e abbraccia gli orizzonti della spiritualità, della cura, della medicina, della convivenza. Il santuario ritrovato a San Casciano dei Bagni è tutto questo e oltre. Al di là dei confini di questo fazzoletto di terra tinto di verde, nel passato, si estendeva una fitta rete di luoghi sacri legati all’acqua. Qui, in epoca etrusca, fiumi e boschi diventavano l’ambiente ideale per il sorgere di miti.

La Buca delle Fate a Rapolano Terme e la Grotta Lattaia a Cetona, rivelano reperti e riti del tutto simili a quelli della vasca sacra di San Casciano, ma ne sottolineano anche una differenza sostanziale: il sito di San Casciano restituisce soprattutto un contesto. La stratificazione interna, i livelli di deposizione e i reperti sono in grado di tracciare chiaramente un racconto, di ricostruire un momento della storia intrappolato nel fango.

allestimento di una delle sale del quirinale fondo blu

“Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni”

Brigida Gullo, con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli, ha raccontato in esclusiva nello speciale in “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni”, realizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura, i momenti più emozionanti dei ritrovamenti delle statue in bronzo. Oltre alle fasi di pulitura e restauro, eseguite in tempi record, su alcune delle 34 statue esposte al pubblico presso il Quirinale

particolari delle statuette ritrovtae maschere del volto

Il togato

Una particolare sottolineatura meritano la sala 5 e la sala7. Nella sala 5 si descrive come accanto alle statue delle divinità, un particolare ruolo nel santuario avessero le raffigurazioni di offerenti. Rappresentano ad un tempo chi offriva e l’offerta stessa. La circostanza che per sette secoli le dediche prevalenti legata all’acqua calda siano in bronzo fa sì che le figure di uomini e dèi non abbiano un valore solo come figure. Anche la quantità di metallo, di leghe di rame, impiegata per realizzare le statue costituiva il valore principale dell’offerta alla Fonte sacra del santuario.

Il giovane togato, esposto nella sala, indossa una tunica e un mantello che avvolge il corpo. Presenta scarpe chiuse con due corrigiae (quasi degli stivali a fasce di cuoio) analoghe al celebre bronzo dell’Arringatore esposto al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Il togato dal Bagno Grande di San Casciano è vicino ai tempi dell’Arringatore, e fa parte di una trentina di esemplari databili nell’età della transizione, nei primissimi anni cioè del I secolo a.C. L’altezza di questa come delle altre statue, circa tre piedi romani (poco meno di un metro), rappresenta la cosiddetta “misura onorata” – così come descritta da Plinio -delle statue dedicate.

ritrovamento dei bronzi di san casciano

Il regime delle offerte – sala 7

In questa sala si presenta il regime delle offerte. Si tratta del complesso sistema di deposizioni che si sono succedute nei secoli all’interno della vasca sacra. Due teste ritratto ci raccontano degli offerenti e delle offerenti che si recavano a curarsi e a pregare al santuario. Le figure di piccoli devoti e la meravigliosa statua del putto di San Casciano testimoniano le offerte dei “piccoli” nell’acqua della fonte. Come nella stipe di Doccia della Testa alcuni animali in bronzo sono deposti nella vasca: è il caso di una lucertola. Dalle gambe alle braccia ai piedi; dal seno all’utero al pene; dalle orecchie, alle maschere, ai volti. Il mondo delle offerte di parti del corpo – i cosiddetti votivi anatomici – dimostra il complesso sistema di preghiere alle divinità per la guarigione e, al contempo, è testimonianza delle cure mediche che avvenivano presso il santuario.

Apertura

23 giugno – 25 luglio e 2 settembre – 29 ottobre 2023
Giorni di apertura: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica
Durata visita: 1 ora
Costo: 1.50 euro

Collaborazioni e curatele

Promossa dal Quirinale e dal Ministero della cultura , la mostra I bronzi di San Cascianono, è realizzata grazie alla collaborazione tra una pluralità di istituzioni preposte alla ricerca, alla tutela e alla promozione del patrimonio culturale quali la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della cultura, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo, il coordinamento scientifico dell’Università per Stranieri di Siena. Restauri avvenuti con il supporto dell’Istituto Centrale del Restauro. La cura è di Massimo Osanna e Jacopo Tabolli. L’allestimento è stato curato da Chiara Bonanni e Guglielmo Malizia.

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