I giorni della merla e la misteriosa leggenda

La leggenda dei “Giorni della Merla” è una storia popolare che si riferisce agli ultimi giorni di gennaio, in particolare dal 29 gennaio al 31. Secondo la tradizione, questi giorni sono noti come i giorni più freddi dell’anno.

La leggenda è legata all’aspetto del merlo e al suo canto melodioso.

Il merlo è un piccolo uccello che canta con una melodia dolce e distintiva. La sua presenza è comune nei giardini, nei parchi e nelle aree boschive in molte parti del mondo. In questo articolo, esploreremo il merlo, il suo canto e il ruolo importante che svolge nell’ecosistema.

Ma com’è possibile che un merlo sia il simbolo del freddo invernale più intenso?

Cerchiamo di saperne di più di questo animale.

Il Canto Melodioso

Il merlo comune, noto anche come Turdus merula, è un uccello di medie dimensioni con un piumaggio prevalentemente nero per i maschi e marrone scuro per le femmine. I maschi sono facilmente riconoscibili grazie al loro becco di colore giallo brillante e al loro anello perioftalmico giallo. Le femmine, invece, hanno becchi più scuri e sono spesso più piccole rispetto ai maschi.

Una delle caratteristiche più distintive del merlo è il suo canto melodioso. Questo uccello è noto per il suo repertorio di trilli e melodie che canta all’alba e al tramonto. Il canto del merlo è una serie di note ricche e fluide che si diffondono nell’aria, creando una melodia piacevole da ascoltare. Ogni maschio ha il suo stile unico di canto, e questi canti servono a segnalare il proprio territorio e attrarre una compagna.

I biologi del comportamento degli uccelli hanno studiato a fondo il canto del merlo per comprendere il suo significato e il suo ruolo nell’ecologia di questi uccelli. Si è scoperto che il canto del merlo serve a stabilire e difendere il territorio, a comunicare con altri membri della sua specie e a indicare la disponibilità sessuale durante la stagione riproduttiva.

Ruolo nell’Ecosistema

Oltre al loro canto, i merli svolgono un ruolo significativo nell’ecosistema. Ecco alcune delle loro importanti funzioni:

I merli si nutrono principalmente di insetti, frutta, bacche e vermi. Quando si nutrono di frutta e bacche, ingeriscono i semi, che poi vengono dispersi quando eseguono le loro deiezioni in diversi luoghi. Questo aiuta a distribuire i semi di piante e alberi, contribuendo alla riproduzione e alla diversità vegetale nelle aree in cui vivono.

Amano nutrirsi anche di una varietà di insetti, tra cui bruchi, ragni e coleotteri. Questo li rende preziosi alleati nell’aiutare a controllare le popolazioni di insetti nocivi. Contribuiscono a mantenere l’equilibrio ecologico nell’ambiente in cui si trovano.

La presenza e la salute dei merli in un’area possono essere utilizzate come indicatori di salute ambientale. Poiché questi uccelli sono soggetti a varie minacce ambientali, come l’inquinamento e la perdita di habitat, il loro benessere può riflettere l’equilibrio ecologico generale dell’ambiente circostante.

A loro volta, sono loro stessi una fonte di cibo per numerosi predatori, tra cui uccelli rapaci e piccole mammiferi. Questa catena alimentare contribuisce all’equilibrio ecologico in natura.

Purtroppo, affrontano diverse minacce alla loro sopravvivenza. La perdita di habitat dovuta all’urbanizzazione è uno dei problemi principali che influisce sulla popolazione di merli. Inoltre, l’inquinamento ambientale, l’uso di pesticidi e le collisioni con edifici e veicoli sono altre minacce significative.

Conservazione e Protezione

Per proteggere i merli e garantirne la sopravvivenza, sono state adottate diverse misure di conservazione. Queste includono la creazione di parchi e riserve naturali per preservare l’habitat dei merli e il controllo dell’uso di pesticidi nelle aree in cui vivono.

Inoltre, gli sforzi di sensibilizzazione sono fondamentali per educare il pubblico sull’importanza della conservazione degli uccelli, compresi i merli. La partecipazione attiva alla conservazione degli uccelli può includere la creazione di aree di nidificazione artificiali e la promozione della biodiversità nelle aree verdi urbane.

Il merlo è un uccello affascinante con un canto distintivo che arricchisce la natura e le esperienze di chiunque ascolti il suo canto nei giardini e nei parchi. Ma non è solo un cantante talentuoso; il merlo svolge un ruolo vitale nell’ecosistema, aiutando a distribuire semi, a controllare gli insetti e a riflettere la salute ambientale. È importante adottare misure per proteggere e conservare questa specie, in modo che possa continuare a portare la sua bellezza e il suo contributo all’ambiente in cui vive.

Certo, ci sono diverse leggende e storie tradizionali che coinvolgono il merlo. Una delle più famose è la leggenda dei “Giorni della Merla”. Ecco come va:

I Giorni della Merla

Le leggende che circondano le tre giornate più fredde dell’anno, conosciute come i giorni della merla, sono ricche di fascino e mistero. Queste storie cercano non solo di spiegare la rigidità di queste giornate, ma anche di fornire una spiegazione all’apparente differenza di colore tra i maschi e le femmine dei merli. Mentre i maschi sono raffigurati come neri, le femmine sono descritte come grigie, e questa distinzione ha origine in una curiosa vendetta attribuita al mese di gennaio.

La più conosciuta ha come protagonista una merla bianca che, nel ventinovesimo giorno di gennaio, cercando riparo dal grande freddo, si rifugiò nel comignolo di una casa. Dopo tre giorni, uscì dal camino, ma le sue piume, una volta bianche e soffici, erano diventate nere a causa della cenere. Essendo l’unica merla a sopravvivere al grande gelo, la leggenda vuole che da quel momento in poi tutti i merli avessero quel particolare colore di piumaggio.

Un Gennaio permaloso!

Una delle leggende racconta di una merla che, giunta alla fine di gennaio, derise apertamente questo mese tanto freddo, considerandolo ormai superato. Ma gennaio, sentendosi oltraggiato, decise di punire la merla e rubò tre giorni particolarmente gelidi a febbraio. Questi giorni divennero noti come i giorni della merla, un periodo in cui il freddo era così intenso che avrebbe segnato per sempre la storia di questi uccelli.

Il fumo del camino e la fuliggine giocano un ruolo chiave in molte di queste leggende. La storia più diffusa coinvolge una merla che, per proteggere i suoi pulcini dal freddo, costruì il nido all’interno di un camino. Lasciò i piccoli al sicuro per tre giorni, ma quando tornò, li trovò tutti coperti di fuliggine, un segno indelebile della sua scelta di rifugiarsi in un luogo così particolare.

i giorni della merla - un nido con dei piccoli di merlo con il becco aperto stanno ricevendo un vermetto dal becco della mamma

Un gennaio dispettoso!

Una versione più creativa, racconta dei dispetti che il mese di gennaio faceva a questa povera merla. Si divertiva, infatti, a farle patire il freddo ogni qualvolta che lei abbandonava il nido, in cerca di cibo. Stanca della fastidiosa situazione, la merla decise di fare scorta di provviste, per non lasciare il nido per tutto il mese.

Anche qui, il mese di gennaio durava solo 28 giorni: uscita dal nido alla fine del ventottesimo giorno, scatenò l’ira di gennaio che chiese in prestito tre giorni a febbraio. E in quei tre giorni fece piovere e nevicare, fece soffiare il vento a più non posso facendo crollare le temperature. Per questo motivo, dunque, la merla trovò rifugio in un comignolo, dove rimase per tre giorni. Alla fine della tempesta le sue piume erano ormai tutte grigie.

Tuttavia, un giorno, il merlo decise di sfidare l’inverno e cercò di sfidare il freddo estremo. Volò alto verso il cielo e cantò con tanta forza che il suo canto riuscì a sciogliere la neve e il ghiaccio. Ma purtroppo, il freddo estremo fu troppo per lui, e mentre cantava, il merlo perse alcune delle sue piume, che divennero nere a causa del freddo.

Un camino come rifugio

Una versione adatta ai bambini ci presenta i i merli come creature con piume bianche e soffici. Durante l’inverno, raccoglievano provviste nei loro nidi per affrontare il freddo e attendevano fino al 28 gennaio prima di uscire. La loro gioia sfrontata irritò l’inverno, che rispose con un vento gelido che ghiacciò tutto intorno a loro. Costretti a rifugiarsi nei camini delle case per sopravvivere, il calore li protesse, ma la fuliggine dei camini cambiò per sempre il colore delle loro piume.

In questa versione, i merli erano costretti a resistere al freddo nei camini finché la tormenta non si placò, permettendo loro di riprendere il volo solo a febbraio. Tuttavia, la fuliggine aveva lasciato il suo segno, trasformando le piume bianche in un nero caratteristico. Questo racconto illustra in modo vivido il motivo per cui i merli sono neri e offre una lezione sulla presunzione e sull’importanza di rispettare le forze della natura.

Morale della favola

Qualunque sia la leggenda, tutte le versioni concordano su una qualità: il coraggio. Il merlo, nonostante la sua sfida fallita contro l’inverno, viene ancora ricordato e onorato per il suo coraggio e la sua canzone.

I giorni in cui il merlo tentò di combattere il freddo diventarono i “Giorni della Merla”, noti per essere i giorni più freddi e bui dell’anno.

Piccola curiosità: in alcune regioni d’ Italia, durante i Giorni della Merla esiste la tradizione di consumare piatti caldi e sostanziosi, come zuppa o polenta, per combattere il freddo.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”