L’universo Veramadre nel loro nuovo album “Karmacaos”

– Intervista esclusiva: un viaggio “nell’Universo Veramadre” – Karmacaos new album

Quattro anni dopo la pubblicazione dell’album omonimo, tornano sulla scena musicale i Veramadre. Da oggi, su tutti i digital store, il nuovo, potente album, intitolato “Karmacaos” (La Stanza Nascosta Records)

Il lockdown è stato proficuo. Karmacaos è nato proprio in quel periodo. Dietro c’è anche lo stress della quotidianità. Ho voluto dar voce a tutte quelle cose che vedevo quotidianametne sotto pandemia. E’ stato difficile come periodo perchè arrivare a scrivere un testo come quello di ‘karmacaos’. Il cambiamento parte da te, dipende da te. Il senso è che se tu ti trasformi dentro tutto l’ambiente intorno a te si trasforma e può essere solo un cambiamento positivo se tu lo vuoi. Il messaggio che volevo portare fuori… Mi sono sentito in dovere di mettere in guarda la gente su quello che stava succedendo e che però non è mai tardi per poter tornare indietro“. A spiegare l’origine di Karmacaos è il frontman della band, Nahuel, che a nome di tutti i componenti ci apre la prima delle cinque porte dell’Universo Veramadre.

Non avremmo mai pensato di dirlo, ma in certi casi, si può affermare “benedetto lockdown”. Chiudersi in casa, prendersi il tempo di lavorare su se stessi e proiettare la propria crescita personale nella stesura di un progetto è un lusso dato a pochi. Trasformare in un’opportunità una condizione negativa. E’ quello che hanno fatto i Veramadre e nei mesi del lockdown hanno partorito il loro nuovo album Karmacaos.

Karmacaos

Potente, è l’aggettivo che meglio si addice a questo nuovo lavoro: otto tracce senza un attimo di respiro, senza una pausa, senza cali di tensione.

Cos’è il Karma e cos’è il caos. La capacità di mantenere un’equilibrio laddove non c’è apparentemente ordine e stabilità. Ma il caos ha un suo ordine e una sua stabilità. E’ la legge dell’Universo. Basta sviluppare il karma giusto per comprenderlo e viverlo, ed ecco che il caos diventa meravigliosamente comprensibile e ogni cosa trova il suo posto. Nel caos.

E’ questo l‘Universo Veramadre.

La struttura dell’album è particolare. I brani non sono fini a se stessi, ma sembrano legati da un fil rouge che brano dopo brano racconta un’evoluzione concettuale fatta di riflessioni, di introspezioni inizialmente soggettive ma che progressivamente si espandono in una dimensione più collettiva e sociale. Un concept album che racconta un contesto storico straordinario come quello che stiamo vivendo, ma che si adatta perfettamente anche a situazioni più personali di ognuno di noi.

Viviamo in una società che reggeva, fino a un anno fa, su apparenti equilibri solidi, dove tutto era dato per scontato. E invece nell’equazione perfetta si è introdotta una variabile imprevista che ha sconvolto il regolare scorrere degli eventi sconvolgendo in un attimo ogni certezza. Rivalutare le priorità e, soprattutto, mantenere, nel caos degli eventi, il karma giusto per plasmarsi alla novità, e cogliendone il senso della vita.

Una valutazione e una prospettiva di vedute che ben si adatta a tutti quei momenti della nostra esistenza in cui all’improvviso arriva quell’elemento che sconvolge la nostra quotidianità. Un album che rimarrà sempre attuale e perfettamente “indossabile” da chiunque.

Questo è Karmacaos.

karmacaos , la copertina dell'album tutta nera, con un corvo al centro e le scritte "Veramadre e Karmacaos" in rosso
L’universo Veramadre nel loro nuovo album “Karmacaos”

Le tracce

Cosa ci dobbiamo aspettare da questo album?

C’è da aspettarsi più di una sorpresa. Oltre a ‘In Fondo’ c’è solo un’altra ballad e ‘Karmacaos’ è la canzone più calma. Abbiamo sperimentato molto i suoni. Altri pezzi che sono ben strutturati con le parti di violini, archi e poi parte una chitarra distorta e il pezzo si riempie, si carica… Insomma, nuove sonorità in tutto. Siamo davvero fieri di questo album perchè c’è dentro proprio quello che siamo noi. Non ci siamo limitati in nulla. E’ proprio nostro. Siamo felici del risultato”.

Un lavoro curato nei minimi dettagli, dalla produzione rock oriented da parte di Salvatore Papotto, caratterizzato da frequenti cambi di ritmo, stacchi al fulmicotone, schitarrate come se piovesse, elettronica accentuata ma mai invasiva e una sezione ritmica che picchia a martello.

La scelta del brano d’apertura dell’album cade su ‘In fondo‘, brano a cui siamo particolarmente affezionati, per proseguire con la title track, ‘Karmacaos‘,

Di entrambi i brani vi abbiamo già parlato in altre occasioni (clicca qui), per cui puntiamo il riflettore sulle altre sei tracce.

La bellezza di un istante”, ipnotica e magnetica, che strizza l’occhio al progr più moderno. ‘Il disagio che ti tiene lì in ostaggioquando, solo e se ti alzerai troverai la forza per combattere (..) ti sveglierai e vedrai la bellezza di un istante” Il senso di questo pezzo sta in un detto: carpe diem.

Maschera” è caratterizzata da una chitarra in stile Kirk Hammett (Metallica), mentre “Reset”, strumentale (quasi in stile Cure), offre all’ascoltatore un piacevole effetto retrò, con quel fruscio da “puntina su vinile”, che farà la felicità di chi ascoltava musica utilizzando i vecchi “padelloni”.

Stupido processo”, è una finta ballad, non fatevi ingannare dall’intro, che non vede l’ora di esplodere. Un’introspezione, un viaggio in se stessi, un’analisi del passato e la contestuale consapevolezza del presente e del futuro, tutto in uno…stupido ma quanto mai necessario “processo”.

Assolutamente in crescendo il finale: “Tutto cambia”, la mia preferita, è una ballatona con i controattributi, che lascia il posto a “Vedrai”, che chiude alla grande la raccolta, caratterizzata da una sezione ritmica davvero strepitosa.

L’album

Si respira una sana incazzatura in ogni nota. Da un punto di vista musicale, si percepisce tutto il senso di repressione dovuto alla chiusura forzata e a livello di sinergie musicali per una band non è facile lavorare in remoto.

Quando ci siamo potuti rivedere, abbiamo fatto l’album in due mesi. C’è stata una rabbia sana che ci ha attivati. La voglia era proprio tanta. La voglia di stare insieme e far uscire qualcosa di buono da questo lockdown. Per noi che ci autofinanziamo con i live, forse far uscire un album in questo momento è una scelta coraggiosa, ma c’era proprio bisogno di un album“.

Scelta coraggiosa, quella della band di Priverno (LT), anche di puntare su un rock a forti tinte progressive, anziché sul classico pop più radiofonico.

Da segnalare il virtuosismo la tecnica sopraffina di tutti i Veramadre: Amerigo alla batteria, Renato al basso, Eliano alla chitarra e Federico alle tastiere. Menzione particolare per il lead vocal Nahuel: una grande prova di maturità per il cantante italo argentino. Una voce che va dove vuole, alto o basso che sia, e che si può considerare il marchio di fabbrica della band.

Per chi, come me, ama i Toto alla follia e ne conosce la storia a menadito, il paragone con Fergie Frederiksen, è quasi naturale.

Universo Veramadre - nella foto i cinque ragazzi della band, tutti sorridenti e vestiti con t shirt nera
L’universo Veramadre nel loro nuovo album “Karmacaos”

L’intervista

Tantissime le domande e la voglia di scoprire il “dietro le quinte” dell’album e tutto quello che vorremmo sapere di questa band che ormai chiamiamo “l’Universo Veramadre”.

La realizzazione del video, il senso della simbologia delle varie immagini e del corvo, animale scelto per la copertina.

I Veramadre hanno davvero prodotto un opera che dimostra tutta la loro maturità artistica e la loro solidità come band. Sono cinque ma quando suonano diventano una sola persona che racchiude le qualità di ognuno dei componenti.

Ma, come sempre, al di là di ogni parola che si possa dire o scrivere, niente di meglio che ascoltare dalla viva voce dei Veramadre quello che è Karmacaos. Buona visione!

Karmacaos è disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali da oggi 6 febbraio, ma vi consiglio di seguire i Veramadre sui social per rimanere informati. Quindi, iscrivetevi alla loro pagina Facebook e Instagram!

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.