Karmacaos: tornano i Veramadre tra sacro e profano

Lo aspettavamo come la neve a Natale, almeno noi che conosciamo i Veramadre. E finalmente il nuovo singolo “Karmacaos” che anticipa l’album di imminente pubblicazione, è arrivato.

I Veramadre, almeno sulle nostre colonne, non hanno bisogno di presentazioni. Una band che ormai di emergente ha ben poco, vista la maturità artistica che stanno raggiungendo appieno.

Veramadre in Karmacaos

Il line up è cambiato qualche mese fa e la voce di Nahuel Alejandro Cisneros è arrivata a dare un tocco molto più personale al flow della band. Ed è cresciuto il ragazzo. Parecchio. Carattere e grinta acquisita alla grande. Una sicurezza che si sente e che trasuda dalla performance decisamente più convinta.

Vero è che In fondo“, il singolo precedente, è una ballad e quindi esige un pathos diverso, ma con “Karmacaos” c’è un quid in più che prima era incerto.

Signori, alle keyboards, mr Federico Pandolfi. Il feeling giusto che spunta timido o deciso riportando il suono ad un gusto retrò che sa di Endochine, per poi arrivare ad un classic piano che non guasta mai.

Eliano Martellucci alla chitarra, vogliamo parlarne? O meglio, la domanda giusta è: serve parlarne? Giusta, aggressiva, peccato manchi un assolo che spero di sentire in una ipotetica extended version.

Al di là del fatto che tutto il brano ruota attorno alla potenza della sessione ritmica, Renato Giorgi è un virtuoso del basso e si sente dal primo secondo all’ultimo. Provete ad usare delle Marley extrabass per sentire il sound di quelle quattro corde e poi mi direte.

E infine, Americo Pucci, lo sledgehammer del gruppo. Perfettamente a suo agio dietro la sua Mapex che picchia come un fabbro, è il metronomo del gruppo. Non sbaglia un colpo, e da una (s)carica di adrenalina pura che arriva dritto al cuore.

Anche qui, provate, sempre con le solite Marley ad ascoltare il brano camminando per le strade vuote, nel silenzio della notte di questo coprifuoco che non sembra finire mai, e poi vedrete se non vi viene vogliare di correre e prendere il volo urlando controvento, mentre l’alito caldo si fa fumo e si dissolve con l’ultima rullata che chiude il brano.

Perdonate l’immaginazione, che tanto inventata non è.

Virtuosismo tecnico e carica emozionale convivono in un brano dall’incedere uno tempore aggressivo e maestoso“. Concordo in pieno.

Veramadre - la band in una foto in bianco e nero, tiutti vestiti con t shirt nera e jeans

Tra sacro e profano

Registrato e mixato alla MadHouse Records, prodotto da Andrea Madeccia e distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records del musicista e produttore Salvatore Papotto, Karmacaos anticipa il secondo lavoro in studio della band, la cui uscita è prevista per febbraio 2021.

Ideato, diretto e prodotto da Americo Pucci e la sua Limitless Video, con la complicità e il contributo di artwork a cura di Luigi Renzi, il videoclip “è stato girato nella ex-Infermeria dei monaci dell’Abbazia di Fossanova che, ultimata nel 1200, veniva usata per isolare le persone ed impedire la diffusione delle malattie contagiose, molto frequenti nel medioevo” ci raccontano i Veramadre.

Una scelta non casuale – dicono i cinque ragazzi, visto che il brano “vuole essere un incitamento, rabbioso e lucido al tempo stesso, a riflettere sulle cause scatenanti della pandemia. Il nostro auspicio è che possa simboleggiare il passaggio dalla pandemia ad una ritrovata normalità, fatta anche di quella musica dal vivo che tanto ci manca e che abbiamo voluto, simbolicamente, riprodurre nel videoclip”.

Un videoclip accattivante, in uno scenario tra il sacro e il profano, dove la preghiera si fonde ad un grido di rabbia, esasperazione e speranza, per un futuro che ha voglia di normalità, di vita e di libertà.

Non può piovere per sempre

Come tutte le cose, anche questa pandemia ha avuto un inizio e avrà una fine. Questione di tempo e questione di karma.

Il video inizia con un corvo nero, cupo, e tanti altri che si alzano in volo. Segno di un cattivo presagio, dicono i vecchi e i saggi, ma le scritture attribuiscono a questo uccellaccio anche significati positivi.

In particolare abbiamo voluto denunciare il ruolo giocato dall’uomo, che quotidianamente arreca del male ad altri esseri viventi. Il corvo è però anche un simbolo alchemico di metamorfosi, nel senso più nobile e potente del termine: spesso è infatti associato al passaggio da uno stadio all’altro della vita, di solito in senso migliorativo”.

E infine il karma. “Il karma non è una potenza arcana ma un insieme di situazioni che l’essere umano determina attraverso il suo operato; un sano e civile buonsenso è sicuramente la chiave per scongiurare sconvolgimenti come quello in corso ed edificare un futuro più sereno per tutti“.

karmacaos la copertina del discco con un corvo nero in foto in bianco e nero su sfondo nero e scritte rosse

Listen to Veramadre

Karmacaos è disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 16 gennaio, ma vi consiglio di seguire i Veramadre sui social per rimanere informati. Quindi, iscrivetevi alla loro pagina Facebook e Instagram!

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”