“Il peso della follia” raccontato da Marco Calabrese

Il peso della follia” è il titolo del nuovo singolo del cantautore Marco Calabrese, un brano che affronta una delle più grandi piaghe della società attuale: la violenza sulle donne.

Una ballad dalle parole forti, pesanti come macigni, che scuotono, che devono scuotere, la coscienza di ognuno di noi.

In collaborazione con gli amici di Samigo Press, vi offriamo questa intervista con l’artista, dove si parla di lui, del singolo e di molto altro. Buona lettura.

Come nasce “Marco Calabrese”?

Ciao. Marco Calabrese nasce, o meglio rinasce, poco più di due anni fa grazie all’amore per la musica di sua figlia Michelle che lo riporta inconsapevolmente a riscoprire quella necessità espressiva che aveva sopito anni prima. Sin da piccolo ho sempre usato la musica per dire ciò che nascondevo dentro, scrivevo per esprimere ciò che la bocca non diceva anche se tutta la mia musica era rimasta nelle quattro mura domestiche. Quando è capitato che certe emozioni, certi stati d’animo uscivano anche quando non volevo ho messo tutto in un cassetto ed ho salutato questo mondo finchè, appunto, mia figlia ha riaperto quel cassetto.

Un passo dietro te

 Ho ricominciato a sentire l’esigenza di scrivere ed in una notte di Novembre 2019 ho scritto per lei “Un passo dietro te”, brano che è diventato il suo regalo di compleanno. La pandemia scoppiata da lì a poco, la reclusione forzata a cui siamo stati costretti ha fatto il resto. Scrivevo per sentirmi meglio, facevo musica con Michelle per mostrarle che ci poteva essere ancora qualcosa di bello a cui aggrapparsi in quel periodo cosi sconvolgente per tutti. In pieno lockdown ho fatto un bel respiro ed ho cominciato a pubblicare le mie canzoni. Non mi aspettavo potessero essere apprezzate da così tanta gente, tantomeno che avrei ascoltato un mio brano (Vorrei scrivere di te) su Canale 5 ed in una trasmissione importante come Amici ma è successo e questa cosa mi ha dato ancora più voglia e forza per continuare a fare musica, a raccontare e a raccontarmi.

Quale situazione ha stimolato la nascita del nuovo singolo “Il peso della follia”? “Prevedi l’uscita di un album?

Il Peso della Follia è nata per caso. Ero sul divano con la TV accesa e di colpo la mia mente ha cominciato a viaggiare: evidentemente non ero molto interessato a ciò che stavano trasmettendo in quel momento. Mi si è palesata davanti la scena di una donna vessata da un uomo, ho iniziato a riflettere sulla cosa e su ciò che facciamo in queste situazioni e così è nato il brano che oltre a denunciare una storia di violenza è, appunto, una sorta di monito per tutti noi che vediamo scene simili: non dobbiamo restare indifferenti e non basta un post o una storia sui social il 25 Novembre, dobbiamo concretamente fare quando qualcosa da fare ancora c’è, per evitare di vivere di rimorsi e rimpianti dopo. Dopo quattro singoli lanciati in poco meno di due anni, adesso sto lavorando all’uscita del mio primo EP.

Siamo nel 2022: quanto ci siamo avvicinati alla parità dei sessi?

Ci siamo avvicinati? Non mi sembra. È un po’ come in una gara di atletica: tutti sulla linea di partenza, ci prepariamo a sprintare, lo starter dà il via ma la gara viene interrotta per falsa partenza continuamente e quindi si riparte da capo.

Se dovessi fare una collaborazione importante/featuring qual è l’artista con cui vorresti confrontarti e perché?

Ci sono diversi artisti italiani che per un motivo o per l’altro vorrei poter conoscere. Senza scomodare Vasco che mi accompagna dall’infanzia e che mi renderebbe felice anche solo con una stretta di mano, ci sono artisti per cui mi piacerebbe scrivere e altri con cui mi piacerebbe realizzare un nuovo brano. Mi viene in mente una giovane cantautrice ma già affermata: Giordana Angi. Sarei onorato di poter scrivere a quattro mani e cantare una canzone con lei che ha tirato fuori per se stessa e per altri brani bellissimi: penso ad “Accetto Miracoli” e “Siccome sei” ad esempio.

Sarebbe emozionante poi ascoltare un mio brano interpretato da Giorgia, Elisa o Alessandra Amoroso perché hanno un modo di raccontare quello che cantano ed una voce da brividi.

Beatles o Rolling Stones? Perché?

Una domanda che percorre decenni! La musica deve molto ad entrambi quindi perché scegliere?

La pandemia ha cambiato le regole. Come vedi il futuro della musica?

Sono convinto che il futuro non vada immaginato ma costruito attimo per attimo

E come vedi il tuo di futuro?

Come dicevo prima, non lo immagino ma vivo il presente cercando di farlo al meglio.

Potete seguire Marco Calabrese su FacebookInstagramTwitter, sul sito ufficiale e sul canale YouTube.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.