#iorestoacasa playlist: quando la musica è profezia

#iorestoacasa playlist: cinque canzoni che sono profezia

In un precedente articolo, vi avevo parlato di cinque canzoni, dedicate alla “casa”: luogo in questi giorni amato e odiato, protagonista suo malgrado di questo periodo storico, assai complicato. Coronavirus, in una parola.

Un applauso, ironico naturalmente, proprio a questo riguardo, credo debba essere tributato ai vari astrologi, in particolare ad uno (indovinate chi), che avevano previsto un 2020 ricco di fortuna e di successi. Certo, c’è ancora tempo e modo per invertire il trend, ma se il buongiorno si vede dal mattino, permettetemi di dire, con la vecchia saggezza dialettale. “e sùma bin ciapà”.

Contrariamente all’astrologia, scienza per niente esatta, e mi perdonino i fanatici dell’oroscopo, la musica si è spesso rivelata molto più avanti, molto più profetica, a volte premonitrice.

Oggi vi propongo #iorestoacasa playlist, che riguarda il momento storico che stiamo vivendo sulla nostra pelle, composta da cinque canzoni, che, da diversi punti di vista, ci raccontano l’attualità.

Attualità che, notate bene, per qualcuno degli artisti che vi proporrò, è anticipata di quasi cinquant’anni. Manco Nostradamus.

#iorestoacasa playlist

Cinque canzoni da ascoltare con attenzione, proposte in ordine del tutto casuale, eventualmente da scaricare, come sempre, in modo legale.

Contagio – Renato Zero

(“Via Tagliamento 1965/1070” – 1982) Renato come al solito era avanti anni luce, con questa canzone che è profezia. “L’epidemia che si spande, l’isolamento è un dovere oramai”, credo non sia necessario aggiungere altro. Ascolta il brano

La peste – Giorgio Gaber

(“Anche per oggi non si vola” – 1974) Una canzone quasi “manzoniana” nel contenuto, il grido d’amore di un “bauscia” doc per la propria città: “La gente ha paura, comincia a diffidare, si chiude nelle case”. Giorgio non aveva previsto il flashmob, ma quarantotto anni fa, non esistevano i social.

Bravi ragazzi – Edoardo Bennato

(“I buoni e i cattivi” – 1974) Stesso anno della precedente canzone, stessa profezia, ma da una angolazione diversa: “Ed è stato proprio commovente, vedere tutti quei grandi sacrificare le proprie, idee in nome del bene della gente”. Dedicata a certi politici che fanno propaganda elettorale e politica, nonostante il momento.

Fuoco sulla collina – Ivan Graziani

(“Agnese dolce Agnese” – 1979) Dedicata a tutti quei boccaloni e creduloni, che si bevono qualunque notizia, da qualunque fonte, e incuranti del danno che possono fare, la condividono sui social. “Illuso, romantico e fesso, lui mi rispose, i fuochi di cui stai parlando, sono i fari puntati sul campo, dei trattori che stanno trebbiando”.

Chi comanda il mondo? – Povia

(“Nuovo contrordine mondiale” – 2016) Canzone che farà la felicità dei “complottisti” più accaniti, ma che racconta la pura verità: “C’è una dittatura di illusionisti finti, economisti equilibristi, terroristi padroni del mondo”. Il potere come arma di divisione di massa. Terrificante.

Nota a latere: la torcia di un telefonino non è rilevabile dal satellite. Meditate gente, meditate.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.